Gino Cecchettin: “Il mio dolore per Giulia in piazza per salvare altre”

Il padre della ragazza uccisa dall’ex fidanzato lo scorso novembre, diventata simbolo della lotta al patriarcato e al femminicidio, a Sesto Fiorentino per presentare il suo libro

di SANDRA NISTRI
17 maggio 2024
Gino Cecchettin presenta il libro a Sesto Fiorentino

Gino Cecchettin presenta il libro a Sesto Fiorentino

Tutti in piedi, alla fine, per un lungo, interminabile, applauso che assomigliava tanto a un abbraccio collettivo. L’incontro con Gino Cecchettin, oggi pomeriggio alla Libreria Rinascita Ubik di Sesto Fiorentino di fronte a una sala gremita all’inverosimile, è stato infatti molto di più di una presentazione di un libro, una occasione di riflessione, di sensibilizzazione sulla violenza di genere nel nome della figlia Giulia, uccisa a soli 22 anni, nel novembre scorso da chi diceva di amarla.

Gino Cecchettin presenta il libro a Sesto Fiorentino
Gino Cecchettin presenta il libro a Sesto Fiorentino

Un racconto di vita, purtroppo brevissima, che ha commosso fino alle lacrime i presenti: "La storia di Giulia – ha detto Agnese Pini direttrice del Quotidiano Nazionale, La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno  e Luce! che ha dialogato con Cecchettin – rappresenta uno spartiacque, c’è stato un prima e dopo Giulia, lei è stata in grado di smuovere le coscienze, ha costretto tutti noi a metterci in discussione, a farci domande e interrogarci su certe parole e questo non è davvero poco”.

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"Giulia era sempre disposta ad aiutare gli altri”

Un ‘movimento’ davvero di massa avviato da una giovanissima donna che, per la famiglia, è però ancora ‘la piccola di casa’: "Giulia era la figlia perfetta – ha detto suo padre – era l’ideale di figlia, ineccepibile dal punto di vista scolastico, ma era anche la ragazza buffa che portava pigiami improbabili e che spesso si fermava a piangere per la morte della madre Monica e chiedeva di essere coccolata in questi momenti. La vera Giulia era quella sempre disposta ad aiutare gli altri: faceva da tutor a una ragazza che aveva delle difficoltà e questa ragazza, mi ha detto che Giulia l’ha salvata perché è stata la sua prima amica”.

Gino, padre di Giulia Cecchettin, uccisa a novembre scorso dall'ex fidanzato
Gino, padre di Giulia Cecchettin, uccisa a novembre scorso dall'ex fidanzato

Pur sopraffatto da un dolore indicibile Gino ha allora deciso di far conoscere la sua ‘bambina’ e soprattutto di far capire, attraverso lei, che occorre combattere il patriarcato, ancora più che mai vivo, e puntare alla parità tra i sessi. Proposito per cui è stato anche pesantemente criticato: "Sono stato attaccato da due fronti – ha raccontato – dal punto di vista politico da una parte, così come è stata attaccata per le sue posizioni mia figlia Elena, e dall’altra perché ho portato in piazza il mio lutto sperando che potesse contribuire a salvare altri. All’inizio ci sono rimasto male ma poi ho pensato che, di fronte al dolore immenso, insostenibile, che provo per la morte di Giulia, questi sono solo sassolini. Portare in piazza il funerale di Giulia ha portato all’aumento del 90% delle chiamate al numero antiviolenza 1522 e questo è l’importante”.

A Giulia – ha poi detto Gino Cecchettin rispondendo a una domanda di Agnese Pini "vorrei solo dire ti voglio bene. A Elena di continuare a credere in quello che sta facendo e in un futuro di felicità perché ha tutto il diritto di essere felice così come suo fratello Davide”. E se Giulia potesse vedere e commentare tutto quello che è riuscita a muovere e provocare in tante persone? “Probabilmente – ha chiosato sorridendo suo padre – si limiterebbe a dire ‘che carini’”.