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Senatore Murphy: "Cosa stiamo facendo?"
"Cosa stiamo facendo?" Il senatore democratico Chris Murphy ha lanciato un emozionante appello all'azione in Senato dopo la sparatoria alla scuola elementare Robb, nel sud del Texas, che ha causato la morte di 19 studenti e due adulti (nel video si fa riferimento a 14 bambini uccisi, quanti erano stati accertati nella serata di martedì, ndr). "Cosa stiamo facendo?" si chiede più volte commosso. "Pochi giorni dopo che un killer è entrato in un negozio di alimentari per uccidere i clienti afroamericani abbiamo tra le mani un'altra Sandy Hook", afferma riferendosi lui alla sparatoria del 2012 alla Sandy Hook Elementary, avvenuta in Connecticut, lo Stato natale di Murphy. "Cosa stiamo facendo? Ci sono più sparatorie di massa che giorni nell'anno. I nostri bambini vivono nella paura ogni volta che mettono piede in classe, perché pensano di essere i prossimi" prosegue il senatore rivolgendosi all'aula: "Cosa stiamo facendo? Perché siete qui se non per risolvere un problema esistenziale come questo. Tutto questo non è inevitabile, questi bambini non sono stati sfortunati. Questo accade solo in questo Paese e da nessun'altra parte. Da nessun'altra parte i piccoli vanno a scuola pensando che potrebbero essere colpiti da un proiettile quel giorno [...]. Questa è una scelta – aggiunge sull'orlo delle lacrime Murphy – è una nostra scelta che tutto ciò continui ad accadere".Visualizza questo post su Instagram

I familiari delle vittime in lacrime davanti alla scuola elementare Robb, a Ulvade, Texas. Un 18enne martedì mattina ha aperto il fuoco uccidendo almeno 21 persone di cui 19 bambini
Biden: "Quanti massacri ancora prima di opporci alla lobby delle armi?"
"Ai genitori che non potranno più vedere i loro figli, non potranno più vederli saltare sul letto, non potranno più coccolarli. Ai genitori che non saranno più gli stessi. Perdere un figlio è come vedersi strappare un pezzo della propria anima". Sono queste le prime parole pronunciate dal presidente degli Stati Uniti commentando la sparatoria avvenuta in una scuola elementare a Uvalde, in Texas, ad opera di un 18enne, che ha portato alla morte di almeno 19 bambini e due adulti. Visibilmente colpito dalla vicenda (ricordiamo che lo stesso Joe Biden ha perso due figli in passato: Naomi, morta con la madre in un incidente stradale nel 1972, e Beau, scomparso per un cancro al cervello nel 2015) martedì sera il Presidente americano ha esortato il Congresso a porre fine alla "carneficina" provocata dalle armi da fuoco: "Come nazione dobbiamo chiederci: quando, in nome di Dio, ci opporremo alla lobby delle armi? Quando, per l'amor del cielo, faremo ciò che tutti noi sappiamo nel nostro intimo che deve essere fatto?", ha detto in un discorso alla nazione, ricordando poi un episodio risalente a 10 anni prima, quando era vicepresidente "quando mi sono recato in una scuola elementare del Connecticut dove un altro uomo armato aveva massacrato 26 persone, tra cui 20 bambini di prima elementare, nella scuola elementare Sandy Hook". Allora aveva definito quel periodo uno dei più bui degli otto anni di presidenza Obama. "Da allora sono stati segnalati oltre 900 episodi di sparatorie in ambito scolastico – sottolinea –. Sono stufo di tutto questo. Dobbiamo agire. E non ditemi che non possiamo avere un impatto su questa carneficina". "L'idea che un 18enne possa entrare in un negozio e acquistare un fucile è sbagliata", aggiunge Biden con a fianco la First Lady Jill Biden. "Perché queste sparatorie non accadono in altre parti del mondo? Perché – si interroga il presidente Usa – vogliamo vivere con queste carneficine? È il momento di trasformare il dolore in azione e agire sulle armi".
Il presidente Biden e altre personalità della politica e non solo invocano lo stop alla vendita indiscriminata di armi da fuoco negli Stati Uniti