“Porto la mia arte per strada, tra la gente. Dove mi sento libera e nessuno mi dice cosa fare”

A spasso coi quadri è l’idea, nata per caso e continuata consapevolmente, della giovane Rebecca Bartolotti. Per condividere, rompere gli schemi e uscire dai bordi

di TERESA SCARCELLA -
21 luglio 2024
Rebecca Bartolotti

Rebecca Bartolotti

Libera, restìa ai canoni prestabiliti e ai limiti. Complessa, nel senso di formata da più elementi, ma non artefatta. Imprevedibile, astratta, che non si può afferrare. E’ così l’arte di Rebecca Bartolotti, giovane calabrese trapiantata ormai da anni a Firenze. Dove si è formata è impossibile dirlo: ovunque e da nessuna parte sarebbe il caso di dire per un’anima errante come lei, perché i suoi quadri sono la rappresentazione visiva di un preciso stato d’animo, di una vibrazione, di uno stimolo o un intuito. Ogni momento, ogni luogo è buono per dipingere o disegnare qualcosa, così come ogni superficie per essere tela. La spontaneità prima di tutto, ma il qui e ora non sono percepiti come limiti. Il cambiamento – immediato o meno che sia – non solo è contemplato, ma è abbracciato. Le sue opere cambiano insieme a lei, seguono l’emotività fino a che essa non si sente rispettata, fedelmente rappresentata e solo allora si placa. 

Rebecca Bartolotti - A spasso coi quadri
Rebecca Bartolotti - A spasso coi quadri

Ora, la domanda retorica sorge naturale. Può un’artista di questa natura sottostare a rigide regole di tempo e di spazio? No, almeno ad oggi. Ecco spiegata in parte la sua idea di portare i quadri a spasso per la città, tra la gente, sotto gli occhi di tutti. Alla ricerca di una condivisione per certi versi improvvisa, inaspettata, di reazioni genuine, rapide e altrettanto rapidamente catturate. Ma l’input iniziale è stato del tutto casuale, come sempre. 

Rebecca Bartolotti in giro per la città di Firenze con le sue opere
Rebecca Bartolotti in giro per la città di Firenze con le sue opere

"Avevo portato un mio quadro in uno spazio, come allestimento, e quando tornai a vedere come lo avevano sistemato lo trovai per terra. Questo mi fece rimanere un po’ male – racconta Rebecca – così decisi di riportarlo a casa. Camminando per strada, con il quadro in mano, ho iniziato a vedere le reazioni delle persone. Chi mi guardava stupita, chi stranita, chi si fermava”.

Tutte cose che devono averla talmente tanto incuriosita e divertita, da spingerla a rifarlo, consapevolmente. “L’obiettivo non è vendere, ma semplicemente di far vedere quello che creo, in uno spazio dove nessuno può dirmi le misure giuste, le tecniche giuste, lo stile che serve, dove sono libera – spiega – E se sui social arriva solo a chi sa già chi sei, a chi ti conosce, la strada ti permette di mostrare liberamente a molte più persone quello che fai, di andare in mezzo a loro, e di parlarci se capita”.