"Pubblicità sessista”. Per chi pensava di essersi sbarazzata di un certo tipo di immagini e correlazioni, deve ricredersi. A urlare al sessismo guardando un apparente innocuo manifesto pubblicitario è Mariangela Di Gangi, consigliera del Pd in Comune a Palermo, che scrive una lettera sindaco Roberto Lagalla e all'assessore Giuliano Forzinetti per farli rimuovere nel nome di un regolamento comunale secondo il quale "i contenuti pubblicitari devono rispettare la dignità delle persone, escludendo rappresentazioni offensive e discriminatorie".
Cosa che evidentemente, per la consigliera, non fanno i manifesti in questione che “oltre a proporre l'ennesima mercificazione del corpo femminile e relegando la donna a mero oggetto del desiderio, appare in palese contrasto con tali principi, veicolando messaggi lesivi della parità di genere e del rispetto dovuto a tutte le cittadine e i cittadini a tutela dei valori civili della nostra comunità e per dare immediatamente un segnale chiaro contro ogni forma di comunicazione sessista".
Nell’occhio del ciclone – o comunque nell’occhio della consigliera – sarebbero finiti i manifesti di un pastificio palermitano, “Gnocca”, che giocando sul proprio nome – senza nemmeno troppi sforzi o voli di fantasia – hanno deciso di piazzare il viso di una donna sotto la scritta “bella, fresca e irresistibile”.
Qualcuno direbbe che la malizia è negli occhi di chi guarda, e non avrebbe torto. Ma è pur vero che chi per lavoro ha il compito di catturare quegli sguardi, ingolosirli, in qualche modo deve anche prevederli, compresi di malizia.