Starship: l'uomo che torna sulla Luna o fugge dalla Terra?

La riflessione nasce dal prologo di Vita Activa, saggio di Anna Harendt nel quale analizza il lancio del satellite Sputnik

di MARCO PILI -
20 aprile 2023
Il vettore Starship sulla rampa di lancio

Il vettore Starship sulla rampa di lancio

Starship e Super Heavy, rispettivamente navicella e booster, sono due colossi di ingegneria che raggiungono complessivamente i 120 metri di altezza. Il loro obiettivo è riuscire a riportare l'uomo sulla Luna, e chissà, su Marte. La death line prefissata entro la quale decollare con a bordo i primi astronauti e le prime astronaute è il 2025. In questi giorni, la risonanza mediatica della quale i due capolavori di meccanica stanno godendo deriva dal primo test di lancio, al quale verrà sottoposto un prototipo senza equipaggio né carico utile. Il volo di prova punta a seguire, entro i prossimi 2 anni, le orme della missione Apollo 11, la quale portò i primi astronauti ad immergersi nell'atmosfera lunare il 20 luglio del '69. Un evento che, osservato con occhi pieni di stupore, assume i tratti di un vero e proprio miracolo umano e tecnologico. Il progetto Starship, però, ha deciso di alzare ulteriormente l'asticella, rendendo sia il lanciatore che la navicella riutilizzabili. Ciò dovrebbe consentire, in futuro, il raggiungimento del tanto agognato Pianeta rosso, da tempo fantasia di registi e scrittori che ne fanno calpestare il suolo ai protagonisti delle loro opere.
Starship SpaceX lancio

Starship, il razzo che punta a riportare l'uomo su Marte, si staglia contro il sole al tramonto (Twitter)

Non a caso, la colonizzazione di Marte è il principale obiettivo della compagnia privata SpaceX, fondata nel 2002 dall'eccentrico miliardario e fondatore di Tesla, Elon Musk. Dal momento dei primi test ad oggi, ogni sforzo dell'azienda è stato finalizzato all'acquisizione di dati e competenze utili a coprire il viaggio più difficoltoso che l'umanità abbia mai deciso di affrontare. Allo stesso tempo, il gruppo di lavoro capitanato dal tycoon statunitense sta tentando di ridurre i costi di accesso allo spazio, sviluppando una nuova frontiera del commercio orientata ai viaggi al di fuori dell’atmosfera per civili, merci e astronauti. Una vera e propria rivoluzione per il comparto aerospaziale, fino ad oggi riservato unicamente a programmi nazionali a causa dei fondi necessari per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni adeguatamente sicure. Nasa, non a caso, ha già siglato numerosi accordi con l’attuale proprietario di Twitter per l’utilizzo delle capsule Dragon e Dragon 2, utilizzate per il rifornimento della Stazione spaziale internazionale. Ma Elon Musk, in nome del libero mercato e della concorrenza, non si rivolge solo a enti nazionali ma anche a privati, riuscendo così ad abbassare i costi necessari per effettuare il lancio di un singolo satellite privato. La piena applicazione della legge della domanda e dell’offerta, dunque, consente una diminuzione delle spese che ogni attore coinvolto deve sostenere, con la possibilità di destinare più fondi al reparto r&d.
Starship SpaceX lancio

SpaceX ha già effettuato il lancio di 25 Falcon 9 nei primi mesi del 2023 (Twitter)

La corsa allo spazio, da Sputnik a Starship

La conquista dello spazio è stata solo una delle innumerevoli sfaccettature della guerra fredda, occorsa nella seconda metà del '900, che ha visto in contrapposizione il blocco sovietico e quello occidentale. Le due sfere di influenza, più che combattere un vero e proprio conflitto, si impegnarono nel dimostrare la propria superiorità politica e tecnologica, tentando di affermarsi come potenza egemonica nell'epoca del post-imperialismo. Il superamento dell'atmosfera prima, e la conquista della Luna poi, sono stati i due passaggi fondamentali di questo percorso, ad opera rispettivamente dell'Urss e degli Stati Uniti d'America. L'inizio delle "ostilità" a distanza iniziò ufficialmente il 4 ottobre 1957, con il lancio dello Sputnik 1, il primo satellite ad essere messo in orbita attorno al nostro pianeta. Le sue batterie ne consentirono la permanenza oltre l'atmosfera per poco più di tre mesi, per poi rientrarvici auto-distruggendosi. Un tempo effimero, se considerato il ben più lungo legame dell'essere umano col mondo, ma in grado di rivoluzionarne completamente l'esperienza.
SpaceX Starship lancio

Juri Gagarin fu il primo uomo ad abbandonare l'atmosfera, entrando nello spazio (Ansa)

Quel lancio diede vita ad una frenetica corsa allo spazio, che solo dodici anni dopo culminò con i primi astronauti atterrati sul nostro satellite, la Luna, che da sempre affascina scienziati, e poeti. "Un piccolo passo per l'uomo, un grande passo per l'umanità", commentò Neil Armostrong al momento del primo allunaggio. Entro soli tre anni, altri 11 astronauti ne avrebbero calpestato il suolo pallido. Elon Musk ha scelto non solo di replicare questo incredibile successo, ma di estendere le sue mire a Marte. Un progetto ambizioso, quasi utopico, che cerca di trovare in Starship la chiave del successo.

Hannah Arendt, una riflessione più che attuale

Il lancio del satellite Sputnik consentì alla pensatrice di Hannover la stesura di un'analisi filosofico-politica dell'evento. Niente a che vedere con il confronto tra superpotenze, però. Arendt, nel prologo di Vita Activa, analizza ciò che per lei significava il lancio di un razzo in grado di raggiungere lo spazio, di superare l'atmosfera e toccare l'etere, meta prediletta delle fantasie di Aristotele e di scienziati come Galileo. Proprio Galilei, fisico e inventore pisano, grazie al cannocchiale da lui inventato riuscì a osservare da un punto di vista privilegiato i pianeti che da secoli venivano scrutati ad occhio nudo. E come primo obiettivo, le sue lenti vennero puntare per la prima volta verso la Luna. La scoperta dei crateri e delle valli sconvolse le comunità ecclesiastiche e filosofiche, le quali pensavano al nostro satellite come una sfera perfetta e immutabile, analogamente alla concezione aristotelica di etere.
Starship Arendt

Hannah Arendt, filosofa tedesca naturalizzata statunitense (Ansa)

La filosofa tedesca, naturalizzata statunitense a causa del ritiro della precedente cittadinanza da parte del Reich, struttura il suo ragionamento a partire dal lancio dello Sputnik, per teorizzare una nuova natura dell'esistenza umana di stretta attualità. Tutto ciò che non è possibile trasformare in parola, ciò che non può formularsi in linguaggio pronunciabile, non riguarda la condizione umana. È di "un altro mondo", proprio come il satellite che lascia la terra per volare nello spazio più remoto. Ma l'abbandono del nostro pianeta, secondo lei, è indice della posizione di secondo piano nel quale lo abbiamo relegato: lo stiamo perdendo, forse lo abbiamo già perduto. Scienza e tecnologia, nella sua ottica, contribuiscono fin da Galilei e Aristotele ad allontanare l'uomo dalla condizione terrestre per proiettarlo altrove, concretamente e metaforicamente.

Pianeta terra, un grido d'aiuto

Il monito lanciato da Arendt, rivisitato in chiave moderna, ci ricorda con i fenomeni estremi che si abbattono quotidianamente sulle persone inermi, quanto il mondo che abitiamo si stia ribellando. Non siamo stati rispettosi, abbiamo maltrattato l'ambiente che fino ad oggi ci ha accolto come suoi figli. Adesso, stiamo iniziando a pagarne il conto.
SpaceX arendt lancio

Nella Giornata della Terra 2023 dobbiamo ricordarci, a maggior ragione, di rispettare il nostro pianeta (Ansa)

Il lancio di un razzo per scopi scientifici, ovviamente, non è ciò che ci farà dimenticare di accudire il nostro pianeta. Anzi, la ricerca che ne deriva è fondamentale e di primaria importanza per individuare nuove tecnologie, utili per migliorare la nostra qualità di vita e la salute dell'ambiente. Ma può essere uno spunto, se letto attraverso la lente del prologo di Vita Activa, per non dimenticarci che la nostra dimensione è quella razionale e terrena. Che la "fuga" verso un altro satellite non è salvifica, ma è il mezzo, e non il fine, tramite il quale riuscire ad aiutare un pianeta che stiamo soffocando, conducendolo alla sua morte e a quella della specie umana.