Main Partner

main partnermain partnermain partner

Partner

main partner

Rignano, offese sessiste alla candidata sindaca: se il tacco 12 diventa un caso politico

di LETIZIA CINI -
3 giugno 2022
Michele Matrone e Dominga Guerri

Michele Matrone e Dominga Guerri

“Cosa vuoi che ne sappia lei? Una con le gambe lunghe un metro non può avere anche il cervello". Giovane cronista, il commento della collega (impegnata e di sinistra) colpì nel segno. Tanto che, a distanza di 35 anni, ancora fa male. L’alta concentrazione di stereotipi è il miglior combustibile per mettere in moto la macchina del fango. Oggi come ieri. Prova ne è la polemica sul presunto caso di sessismo in campagna elettorale che accende la provincia fiorentina.
Attuale vicesindaco, Dpmimga Guerri viene sostenuta dalla lista Insieme per Rignano per il post-Daniele Lorenzini

Attuale vicesindaco, Domimga Guerri viene sostenuta dalla lista Insieme per Rignano per il post-Daniele Lorenzini

I candidati e simpatizzanti dei vari schieramenti in corsa per le amministrative di Rignano del 12 giugno hanno preso le difese della candidata sindaco Dominga Guerri (Insieme per Rignano), che sarebbe stata oggetto di offese sessiste. In parte, già perché c’è anche chi si è espresso a favore di Michele Matrone, candidato sindaco per la lista unica del centrodestra. A lui vengono attribuite le parole offensive nei confronti della contendente, attuale vicesindaco, e delle altre donne che fanno parte dell’amministrazione uscente, a partire dagli assessori fino alla presidente del consiglio comunale. Tutto nasce da un incontro pubblico organizzato dal Centrodestra per Rignano a San Donato. Tra i presenti c’è chi giura di aver sentito pronunciare più o meno queste parole a Matrone: "Chi indossa un tacco 12 su un cantiere, cosa vuoi che ci capisca" riferendosi all’abbigliamento della contendente (e attuale vicesindaco uscente) Dominga Guerri durante un sopralluogo. Ma c’è anche chi giura il contrario: quelle parole non sarebbero mai uscite dalla bocca di Matrone. La campagna elettorale si scalda, e i toni scendono, anzi... sprofondano nel pantano del cicaleccio sessista. Può una donna con i tacchi essere in grado di ricoprire la carica di primo cittadino? Sia aperto il dibattito... Il fatto
Michele Matrone, candidato sindaco per la lista unica del centrodestra

Michele Matrone (59 anni), candidato sindaco per la lista unica del centrodestra a Rignano

Michele Matrone si difende e contrattacca: “Sfido chiunque dei presenti a quell’incontro a San Donato a venire a testimoniare che le ho dette. Ci sono testimoni che possono provare le accuse lanciatemi di sessismo?". E Forza Italia si schiera al fianco del candidato unico del centrodestra (la lista riunisce FI, Lega e FdI): i coordinatori provinciale e comunale Giovannini e Piccardi si dichiarano “pronti ad intraprendere ogni iniziativa necessaria alla salvaguardia dell’integrità e della dignità dello stesso“. Se c’è chi sostiene Matrone assicurando di non averlo sentito proferire tali parole e di conoscere la sua correttezza, in molti stanno esprimendo tutta la loro solidarietà a Dominga Guerri e alle altre donne dell’attuale amministrazione, ossia l’assessore Sonia Tinuti e la presidente del consiglio comunale Anna Mangani, contro cui sarebbero state dette parole pesanti durante lo stesso incontro elettorale.

La replica del contendente Matrone

Mentre Matrone ribadisce che “ho solo criticato l’operato amministrativo e dunque chiunque faccia parte di questa giunta, che siano donne o uomini senza attacchi alle persone", Sonia Tinuti ricorda che “la violenza può cominciare con una battuta“. Etichetta con la “tristezza che dimostra chi ritiene che indipendenza e capacità di leadership sono da considerarsi solo caratteristiche maschili", mentre Anna Mangani commenta col testo di una canzone di Fiorella Mannoia dal titolo Coraggio: “Fai la differenza dentro questo viaggio perché anche un solo passo fa la differenza e uno dopo l’altro diventa resistenza".

La risposta di Dominga

Dal canto suo Dominga Guerri affida il suo commento a un post su Facebook: "Per una donna è sempre stato complicato avere e conquistare una credibilità pubblica. Tante le conquiste sociali arrivate per eliminare questi ostacoli culturali per il pieno diritto di essere se stessi a prescindere dal genere". “Sono dispiaciuta che ancora oggi ci sia chi ritenga che in politica essere una donna (e apparire come tale) sia un difetto" conclude, sempre più decisa a continuare la sua marcia. Con o senza tacchi.