Un adolescente su 10 vive in povertà e la maggior parte teme di non uscirne

La fotografia scattata da Save the Children attraverso la ricerca “Domani (Im)possibili”. Il futuro suscita ansia e paura, Tesauro: “Mettere i giovani al centro dell’agenda politica”

30 maggio 2024
Un ragazzo su 10 in povertà, 67,4% teme di non uscirne

Un ragazzo su 10 in povertà, 67,4% teme di non uscirne

In Italia più di 100mila ragazze e ragazzi tra i 15 e i 16 anni, quasi uno su 10 (9,4%), vivono in condizioni di povertà e il 67,4% di loro teme che il futuro lavoro non gli permetterà di uscirne contro il 25,9% degli adolescenti che non vive condizioni di deprivazione, mentre più di uno su quattro pensa che non concluderà la scuola a fronte dell'8,9% dei coetanei. Sono alcuni dati della ricerca ‘Domani (Im)possibili’ di Save the Children, presentata oggi a Roma all'Acquario Romano all'apertura di ‘Impossibile 2024 - Costruire il futuro di bambine, bambini e adolescenti. Ora’, la biennale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza dell'organizzazione a cui è stata conferita la medaglia del Presidente della Repubblica.

La ricerca rileva "un drammatico divario nelle aspettative per il futuro tra i ragazzi in condizioni di povertà rispetto ai loro coetanei più abbienti” ed è per tale ragione che per Save The Children è “indispensabile un piano strategico di lungo periodo e investimenti certi per contrastare la povertà minorile e restituire fiducia e aspirazioni ai giovani”.

I dati della ricerca

Il 17,9% dei ragazzi tra i 15 e i 16 anni in povertà afferma che i genitori hanno difficoltà nel sostenere le spese per cibo, vestiti e bollette e l'11,6% ammette di non poter comprare un paio di scarpe nuove anche se ne ha bisogno. Quasi uno su quattro (23,9%) inizia l'anno scolastico senza avere tutti i libri e il materiale necessario e il 24% ha difficoltà a partecipare alle gite scolastiche per motivi economici.

Il 37,7% degli adolescenti vede i propri genitori spesso o sempre preoccupati per le spese e il 9% racconta che chiedono aiuto ad amici e familiari o prestiti. Il 43,7% degli intervistati aiuta la famiglia ad affrontare le spese, cercando di risparmiare e di non chiedere soldi per spese non indispensabili; tra questi, il 18,6% svolge qualche attività lavorativa (uno su due ha meno di 16 anni). Andando ad analizzare lo scarto tra le aspirazioni e le aspettative concrete, sottolinea Save The Children, “colpisce la consapevolezza dei ragazzi che vivono in condizioni di disagio economico circa gli ostacoli che dovranno affrontare nel loro accesso al mondo del lavoro. Il gap tra aspirazioni e aspettative concrete di avere un lavoro ben retribuito è infatti molto maggiore per questi ragazzi rispetto ai coetanei che vivono in condizioni economiche migliori. Se per questi ultimi, lo scarto è di 17,6 punti percentuali, per i più svantaggiati la forbice raggiunge i 56,4 punti percentuali, a testimoniare quanto la povertà possa generare frustrazione e gravare negativamente sui percorsi di vita”.

La percezione del futuro e le sfide

Pensando al proprio futuro, più del 40% dei giovani intervistati prova sentimenti negativi quali ansia (24,8%), sfiducia (5,8%) o addirittura paura (12,1%). Quasi due terzi pensa che un ragazzo/una ragazza in difficoltà economica dovrà affrontare molti ostacoli per riuscire a stare al passo con gli altri. Per gli adolescenti, la sfida più importante che la loro generazione dovrà affrontare è rappresentata dalle crisi climatiche (43,2%). Al secondo posto l'Intelligenza Artificiale (37,1%), seguita da discriminazioni e violenza (34,8%) e dalla crisi economica (32%) e le disuguaglianze che ne derivano (30,9%). Anche la solitudine e il disagio psicologico (30,6%) vengono vissute come problematiche di rilievo, mentre migrazioni (23,2%) e calo delle nascite (12,1%) sono percepite come temi minori.

Cosa chiedono gli adolescenti

Alle istituzioni pubbliche più della metà degli adolescenti (50,9%) chiede misure di sostegno economico per le famiglie in condizioni di povertà, seguite dall'introduzione di un sostegno psicologico gratuito per tutti i ragazzi e le ragazze (49,4%), dal supporto economico per proseguire gli studi (48,7%) e dalla gratuità dei libri scolastici, dispositivi digitali o materiale per la scuola o per corsi di formazione (48,6%). Particolare importanza rivestono anche le misure a sostegno della copertura delle spese universitarie e degli alloggi per i fuori sede che non possono permetterseli (43%); un posto di lavoro una volta finita la scuola (42,8%); una retribuzione adeguata e un contratto stabile per i lavoratori (42,8%).

"È impossibile che il nuovo Parlamento europeo rilanci Next generation Eu introducendo una misura universale di contrasto alla povertà minorile, che nel Patto di Stabilità, venga considerata non una spesa, ma un investimento?”. È una delle domande che si è posto il presidente di Save The Children, Claudio Tesauro, durante il suo intervento a ‘Impossibile 2024’ esortando “a far crescere la fiducia” e a mettere i giovani “al centro dell'agenda politica”.

E ancora: "È impossibile che l'Europa, culla dei diritti umani, si impegni finalmente a proteggere ogni bambino e bambina che si affaccia ai suoi confini, portando in salvo, con una missione europea quelli che oggi muoiono nel Mediterraneo, assicurando tutela e protezione lungo tutti i confini terrestri, esterni e interni? È impossibile che la Presidenza italiana al G7 renda prioritario, tra i leader delle grandi potenze, l'investimento a favore dell'educazione dei bambini, dei ragazzi e delle ragazze in Africa, perché diventino protagonisti di un cambiamento di cui tutto il mondo trarrà beneficio, nella consapevolezza che senza un'infrastruttura educativa di qualità, dalla prima infanzia fino al mondo del lavoro, non può esservi nessuno sviluppo, nessuna reale crescita?”.