Non può iscriversi alla maturità senza permesso di soggiorno, la prof la accompagna

La studentessa diciottenne, nata a Torino ma di origini nigeriane, non ha ancora ottenuto la cittadinanza italiana. Il gesto di solidarietà e vicinanza della docente che fa la fila con lei davanti alla Questura

di MARCO PILI
30 gennaio 2025
Numerose persone in fila, notte e giorno, fuori dalla Questura di Torino (ANSA)

Numerose persone in fila, notte e giorno, fuori dalla Questura di Torino (ANSA)

Cittadinanza, confini, stati nazionali. Concetti spesso osservati su larga scala i quali, per quanto concetti fondanti della contemporaneità, nel piccolo possono diventare fonte di discriminazione. Una declinazione negativa che, molte volte, nasce a causa di procedure o lungaggini burocratiche che hanno ripercussioni enormi sulla quotidianità dei cittadini e delle cittadine o, meglio, di coloro che vorrebbero diventare tali. È questo il caso di una studentessa diciottenne iscritta all'istituto enogastronomico Beccari, nata a Torino ma di origini nigeriane, alla quale non è ancora stata concessa la cittadinanza italiana.

Per ottenerla, però, il primo passaggio necessario è quello relativo al rinnovo del permesso di soggiorno. Uno step contro il quale la giovane si è già scontrata molte volte, venendo respinta ogni volta che si è presentata presso la Questura competente. Il luogo, nei mesi scorsi, era già balzato agli onori della cronaca per i numerosi ritardi e le file che, giorno e notte, vedono decine di persone in fila per ottenere i documenti necessari per rimanere in Italia. Una lotteria dei diritti la quale, più che garante degli stessi, pone in condizioni non dignitose coloro che si accampano di fronte agli uffici competenti, aiutati dalla Croce Rossa con un pasto caldo o una coperta. Una situazione di fronte alla quale la professoressa Rachela Baroni, docente di italiano e storia, non è riuscita a rimanere immobile.

“Ogni volta che si presentava a fare la fila con suo padre veniva rimandata indietro per qualche problema, non era mai riuscita ad accedere agli uffici e quindi a un certo punto le ho proposto di accompagnarla io”, ha affermato, aggiungendo: “Forse vedendoti con una persona dalla pelle bianca ci faranno entrare, è brutto ammetterlo”.

Gli intoppi nella legislazione vigente

Ai sensi l’art. 4 comma 2 e dell’art.9 della legge 91 del 5 febbraio 1992, ad oggi deputata a disciplinare la concessione della cittadinanza, la stessa può essere concessa “allo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data”.

Un quadro legislativo apparentemente chiaro e ben definito sul quale, ovviamente, si potrebbe discutere in merito al contenuto ma che, ad oggi, sta costituendo un grande ostacolo per la giovane studentessa, ad ora costretta ad un vero e proprio tour de force contro la burocrazia italiana per non perdere un anno scolastico. La ragazza, che soddisfa a pieno i requisiti per l’ottenimento della cittadinanza italiana, ha perso la madre nel 2023 e, in seguito alla scadenza del permesso di soggiorno, è senza documenti e medico di base da oltre un anno.