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Luca Nisco, rider
Il biglietto inneggiante al Duce
Il il 25 aprile Luca Nisco, beneventano di origine, trasferitosi a Bologna dove risiede la fidanzata, è incaricato di consegnare due bottiglie di vino, accompagnate da un biglietto dettato dal clente all’operatore alla ricezione. Conteneva un messaggio inneggiante a Mussolini di cui in quel giorno ricorreva l’anniversario della morte per mano dei partigiani. In azienda il biglietto suscita sorpresa, se ne parla nel breve periodo che precede la spedizione. Il testo recita: “Che in questo giorno di lutto il Duce guidi da lassù la rinascita”. Il vino va consegnato entro trenta minuti nel centro di Bologna, non c’è tempo per consultarsi. Nisco arriva a casa della destinataria, consegna le bottiglie ma non il biglietto, che strappa. “Oscenità” risponderà alla interdetta signora che gli chiede il perché di quel gesto.Licenziato il rider, redarguito chi aveva ricevuto il testo
L’indomani, brutta sorpresa per Nisco: Winelivery gli comunica che non accetterà più le sue candidature (il meccanismo è che il lavoratore si offre in un determinato orario durante il quale l’azienda decide se chiamarlo). Praticamente licenziato. L’azienda apre un’ indagine interna e redarguisce l’addetto alle ricezioni degli ordinativi, per aver accettato un messaggio con contenuti non conformi alla politica aziendale che esclude temi contrari al decoro, all’ordine e pubblico e alla legge, in questo caso quella che vieta l’apologia del fascismo. È lui ad avere sbagliato per primo, ma subirà solo una sanzione verbale. Ben più duro il provvedimento nei confronti di Nisco, che durante il viaggio per la consegna, medita sul da farsi, indignato che al giorno d’oggi si inviino ancora messaggi con quel contenuto. Poi, di fronte alla destinataria, compirà il gesto che gli costerà la chiusura dei rapporti con l’azienda per “comportamento scorretto tenuto durante lo svolgimento di un job” come recita la motivazione. Luca infatti, ha violato la privacy, leggendo il mesaggio, poi ha tenuto un comportamento scorretto strappando il biglietto. Del resto- argomenta Winelivery- la destinataria non ha responsabilità dirette sul messaggio che avrebbe ricevuto. Non era il caso di rifarsela con lei.
Vittorio De Lorenzi, destinatario delle bottiglie e il biglietto inneggiante al Duce ricomposto coi frammehti raccolti
Undici pezzettini
"Licenziato per Resistenza", si potrebbe dire di Luca Nisco, che si rivolge a un legale per difendersi in sede giudiziaria dal provvedimento, mentre il suo caso, portato alla luce dal Resto del Carlino, suscita stupore e reazioni a Bologna e non solo. Ma come ha fatto Winelivery sd essere informata del comportamento? Vittorio De Lorenzi, 51 anni, destinatario del cadeaux non ha difficoltà a spiegarlo: “Mia moglie, che ha ritirato il pacco è rientrata con le bottiglie e undici pezzettini di carta. Li abbiamo ricomposti e ricostruito il messaggio e segnalato al mittente l’episodio, assieme al nostro ringraziamento. Così, è scattata la segnalazione a Winelivery.
Marco Lombardo, assessore al lavoro del Comune di Bologna