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Home » Lifestyle » Aggredita a Capodanno da 30 ragazzi: dai buoni propositi alla violenza sessuale di gruppo

Aggredita a Capodanno da 30 ragazzi: dai buoni propositi alla violenza sessuale di gruppo

Erano da poco conclusi i festeggiamenti della mezzanotte quando una 19enne è stata inseguita ed accerchiata da un gruppo di uomini. Provvidenziale l'intervento degli agenti di polizia

Camilla Prato
6 Gennaio 2022
Woman crying on the bridge at night.

Woman crying on the bridge at night.

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Un anno che finisce, uno che inizia e nonostante buoni propositi e i tanti appelli, le cose non cambiano, almeno sotto certi aspetti. A Milano, proprio la notte di Capodanno, una giovane 19enne è stata circondata e molestata da un gruppo di trenta ragazzi. È accaduto verso l’una e mezza nella centralissima via Mazzini, poco distante da Palazzo Reale. Una scena già vista e rivista, che nella notte a cavallo tra 2021 e 2022 ricalca un copione già letto: una ragazza sola che, nonostante la zona centrale della città, affollata anche a scapito delle restrizioni, ha vissuto attimi di terrore. Perché gli anni passano, ma alcune tradizioni, tutt’altro che civili ed evolute, restano.

È “violenza sessuale di gruppo” l’ipotesi di reato contestata dalla Procura di Milano nell’inchiesta sull’aggressione.
Attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere della zona e di alcuni video amatoriali, tra cui uno pubblicato oggi sulle pagine social chiamate ‘Milanobelladadio‘, gli investigatori della Squadra mobile di Milano, nelle indagini coordinate dai pm del pool “fasce deboli” guidato dal procuratore aggiunto Letizia Mannella, sarebbero già riusciti ad identificare alcuni componenti del branco, le cui posizioni ovviamente finiranno presto nel registro degli indagati.

Secondo le prime informazioni rilasciate dalla Questura il giorno successivo all’accaduto erano da poco finiti i festeggiamenti di mezzanotte quando la 19enne, che stava allontanandosi dal centro a piedi, è stata raggiunta e circondata dalla banda. I ragazzi le hanno prima afferrato la borsa con la quale cercava disperatamente di allontanarli. Poi, messa ‘in mezzo’ al gruppo, la giovane racconta di aver subìto palpeggiamenti e perfino un tentativo di svestizione. Le sue urla e le richieste di aiuto hanno attirato l’attenzione degli agenti di polizia incaricati di sorvegliare i festeggiamenti in zona: gli aggressori si sono subiti allontanati e hanno fatto perdere le loro tracce prendendo diverse direzioni, mentre la ragazza è stata subito soccorsa, anche se per fortuna non è stata ferita gravemente ma è stato tanto lo spavento.

Col lavoro di queste ore sulle immagini, che hanno documentato passo passo quei minuti terribili di violenza contro la ragazza accerchiata e indifesa, ma anche con altre attività tecniche, si sta andando avanti nelle identificazioni. Infatti gli aggressori sono riusciti a scappare prima dell’intervento delle forze dell’ordine, ma in uno dei filmati la giovane compare per alcuni secondi mentre cerca di divincolarsi dalla morsa dei violentatori.  Nell’indagine, tra l’altro, sarebbero già stati acquisiti il racconto a verbale e la denuncia della 19enne.

Il precedente

L’episodio, spiega ancora la Procura, ricorda ciò che avvenne a Colonia nel 2016, sempre a Capodanno, quando in quel caso centinaia di persone, agendo in piccoli gruppi separati, aggredirono, anche per rapinarle, molestarono e stuprarono decine di donne, che stavano camminando da sole, nei pressi della stazione ferroviaria della città tedesca.
La violenza sessuale “di gruppo” consiste, da codice penale, “nella partecipazione, da parte di più persone riunite, ad atti di violenza sessuale” e in Italia prevede pene che vanno dagli otto ai quattordici anni di reclusione. In teoria, stando alla recente giurisprudenza, il reato potrebbe essere contestato a tutti coloro che hanno circondato la 19enne, non solo agli aggressori materiali stessi. Basta, infatti, che chi ha preso parte fosse consapevole che i giovani, in gran parte di origine straniera, più vicini a lei stavano compiendo abusi sessuali o che in qualche modo abbia incitato gli altri a commetterli.

“Un disastro per l’ordine pubblico”

Nella stessa zona, a due passi da dove è stata aggredita la giovane, qualche ora più tardi si è verificato un altro episodio di violenza con una rissa che ha portato al ferimento di alcuni giovani: il più grave sarebbe un 18enne che, stando alle prime ricostruzioni, pare sia stato accoltellato al collo da un ragazzo di 16 anni al culmine di un litigio nei pressi di piazza del Duomo, e ora si trova al policlinico di Milano in gravi condizioni. Gli operatori l’hanno trovato in una pozza di sangue e le sue condizioni sono apparse da subito gravissime, tanto che ora il giovane lotta tra la vita e la morte. Ma in generale quella di Capodanno è stata una nottata di violenza e di sangue, tanto che le forze dell’ordine hanno registrato almeno 10 risse tutte in centro città e tra giovanissimi.

“Nel disastro del bollettino di guerra dei festeggiamenti di questa notte a Milano c’è una notizia terribile. Una ragazza di 19 anni è stata accerchiata e molestata sessualmente da una trentina di giovani, probabilmente stranieri, in via Mazzini, a due passi dal Duomo intorno all’1 e 30. Soltanto l’arrivo della Polizia, alla quale va il mio ringraziamento, ha messo in fuga il branco che sarebbe andato avanti nei suoi propositi con conseguenze ancora più gravi per la ragazza –  afferma Riccardo De Corato, già vicesindaco del capoluogo lombardo e assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, commentando l’accaduto –. Ora mi chiedo dove fossero le 62 pattuglie di Polizia locale che il sindaco Sala ha predisposto per la nottata di Capodanno. Il suo piano sicurezza ha fatto flop, ne prenda atto”. Un commento duro verso quello che, secondo De Corato, è stato un vero e proprio disastro in termini di controllo e prevenzione di incidenti nella notte tra 31 dicembre e 1 gennaio. “È gravissimo che un fatto del genere possa accadere a due passi dal Duomo, dove l’allerta sicurezza dovrebbe essere ai massimi livelli così come i controlli, soprattutto in queste occasioni – conclude –. Una ragazza non può rientrare a casa dopo i festeggiamenti, in pieno centro, perché rischia di essere violentata? Stiamo scherzando? Scene da Bronx che Milano e i milanesi non meritano. Cosa intende fare il sindaco per evitare che si ripetano simili episodi?”.

Una domanda che ci facciamo anche noi, perché al di là dell’evento singolo o di quelli che abbiamo raccontato alcune settimane fa (ricordiamo il caso delle due donne aggredite in un vagone di un treno lungo la tratta Varese-Milano) questi episodi sono purtroppo all’ordine del giorno in tutta Italia. E allora un buon proposito da realizzare in questo 2022 potrebbe essere permettere a ogni ragazza o donna, di qualunque età, di sentirsi tranquilla nell’uscire da sola di notte o a qualsiasi ora del giorno, senza dover temere per la propria vita o per la propria incolumità. Certo quello che è accaduto alla 19 non sembra certo il modo giusto per  iniziare l’anno o per far sì che il proposito diventi realtà.

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Un anno che finisce, uno che inizia e nonostante buoni propositi e i tanti appelli, le cose non cambiano, almeno sotto certi aspetti. A Milano, proprio la notte di Capodanno, una giovane 19enne è stata circondata e molestata da un gruppo di trenta ragazzi. È accaduto verso l'una e mezza nella centralissima via Mazzini, poco distante da Palazzo Reale. Una scena già vista e rivista, che nella notte a cavallo tra 2021 e 2022 ricalca un copione già letto: una ragazza sola che, nonostante la zona centrale della città, affollata anche a scapito delle restrizioni, ha vissuto attimi di terrore. Perché gli anni passano, ma alcune tradizioni, tutt'altro che civili ed evolute, restano. È "violenza sessuale di gruppo" l'ipotesi di reato contestata dalla Procura di Milano nell'inchiesta sull'aggressione. Attraverso l'analisi delle immagini delle telecamere della zona e di alcuni video amatoriali, tra cui uno pubblicato oggi sulle pagine social chiamate 'Milanobelladadio', gli investigatori della Squadra mobile di Milano, nelle indagini coordinate dai pm del pool "fasce deboli" guidato dal procuratore aggiunto Letizia Mannella, sarebbero già riusciti ad identificare alcuni componenti del branco, le cui posizioni ovviamente finiranno presto nel registro degli indagati. Secondo le prime informazioni rilasciate dalla Questura il giorno successivo all'accaduto erano da poco finiti i festeggiamenti di mezzanotte quando la 19enne, che stava allontanandosi dal centro a piedi, è stata raggiunta e circondata dalla banda. I ragazzi le hanno prima afferrato la borsa con la quale cercava disperatamente di allontanarli. Poi, messa 'in mezzo' al gruppo, la giovane racconta di aver subìto palpeggiamenti e perfino un tentativo di svestizione. Le sue urla e le richieste di aiuto hanno attirato l'attenzione degli agenti di polizia incaricati di sorvegliare i festeggiamenti in zona: gli aggressori si sono subiti allontanati e hanno fatto perdere le loro tracce prendendo diverse direzioni, mentre la ragazza è stata subito soccorsa, anche se per fortuna non è stata ferita gravemente ma è stato tanto lo spavento. Col lavoro di queste ore sulle immagini, che hanno documentato passo passo quei minuti terribili di violenza contro la ragazza accerchiata e indifesa, ma anche con altre attività tecniche, si sta andando avanti nelle identificazioni. Infatti gli aggressori sono riusciti a scappare prima dell'intervento delle forze dell'ordine, ma in uno dei filmati la giovane compare per alcuni secondi mentre cerca di divincolarsi dalla morsa dei violentatori.  Nell'indagine, tra l'altro, sarebbero già stati acquisiti il racconto a verbale e la denuncia della 19enne.

Il precedente

L'episodio, spiega ancora la Procura, ricorda ciò che avvenne a Colonia nel 2016, sempre a Capodanno, quando in quel caso centinaia di persone, agendo in piccoli gruppi separati, aggredirono, anche per rapinarle, molestarono e stuprarono decine di donne, che stavano camminando da sole, nei pressi della stazione ferroviaria della città tedesca. La violenza sessuale "di gruppo" consiste, da codice penale, "nella partecipazione, da parte di più persone riunite, ad atti di violenza sessuale" e in Italia prevede pene che vanno dagli otto ai quattordici anni di reclusione. In teoria, stando alla recente giurisprudenza, il reato potrebbe essere contestato a tutti coloro che hanno circondato la 19enne, non solo agli aggressori materiali stessi. Basta, infatti, che chi ha preso parte fosse consapevole che i giovani, in gran parte di origine straniera, più vicini a lei stavano compiendo abusi sessuali o che in qualche modo abbia incitato gli altri a commetterli.

"Un disastro per l’ordine pubblico"

Nella stessa zona, a due passi da dove è stata aggredita la giovane, qualche ora più tardi si è verificato un altro episodio di violenza con una rissa che ha portato al ferimento di alcuni giovani: il più grave sarebbe un 18enne che, stando alle prime ricostruzioni, pare sia stato accoltellato al collo da un ragazzo di 16 anni al culmine di un litigio nei pressi di piazza del Duomo, e ora si trova al policlinico di Milano in gravi condizioni. Gli operatori l'hanno trovato in una pozza di sangue e le sue condizioni sono apparse da subito gravissime, tanto che ora il giovane lotta tra la vita e la morte. Ma in generale quella di Capodanno è stata una nottata di violenza e di sangue, tanto che le forze dell'ordine hanno registrato almeno 10 risse tutte in centro città e tra giovanissimi. "Nel disastro del bollettino di guerra dei festeggiamenti di questa notte a Milano c’è una notizia terribile. Una ragazza di 19 anni è stata accerchiata e molestata sessualmente da una trentina di giovani, probabilmente stranieri, in via Mazzini, a due passi dal Duomo intorno all’1 e 30. Soltanto l’arrivo della Polizia, alla quale va il mio ringraziamento, ha messo in fuga il branco che sarebbe andato avanti nei suoi propositi con conseguenze ancora più gravi per la ragazza –  afferma Riccardo De Corato, già vicesindaco del capoluogo lombardo e assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, commentando l'accaduto –. Ora mi chiedo dove fossero le 62 pattuglie di Polizia locale che il sindaco Sala ha predisposto per la nottata di Capodanno. Il suo piano sicurezza ha fatto flop, ne prenda atto”. Un commento duro verso quello che, secondo De Corato, è stato un vero e proprio disastro in termini di controllo e prevenzione di incidenti nella notte tra 31 dicembre e 1 gennaio. "È gravissimo che un fatto del genere possa accadere a due passi dal Duomo, dove l’allerta sicurezza dovrebbe essere ai massimi livelli così come i controlli, soprattutto in queste occasioni – conclude –. Una ragazza non può rientrare a casa dopo i festeggiamenti, in pieno centro, perché rischia di essere violentata? Stiamo scherzando? Scene da Bronx che Milano e i milanesi non meritano. Cosa intende fare il sindaco per evitare che si ripetano simili episodi?". Una domanda che ci facciamo anche noi, perché al di là dell'evento singolo o di quelli che abbiamo raccontato alcune settimane fa (ricordiamo il caso delle due donne aggredite in un vagone di un treno lungo la tratta Varese-Milano) questi episodi sono purtroppo all'ordine del giorno in tutta Italia. E allora un buon proposito da realizzare in questo 2022 potrebbe essere permettere a ogni ragazza o donna, di qualunque età, di sentirsi tranquilla nell'uscire da sola di notte o a qualsiasi ora del giorno, senza dover temere per la propria vita o per la propria incolumità. Certo quello che è accaduto alla 19 non sembra certo il modo giusto per  iniziare l'anno o per far sì che il proposito diventi realtà.
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