Ha lasciato la scuola appena dopo il diploma da segretaria d'azienda, ma anche ora che è travolta dal successo social Alessia Lanza fa partire il suo anno da settembre. Così anche progetti e programmi su cui sta lavorando per il futuro per il momento li tiene riservati, concentrandosi sul podcast 'Mille pare', di strettissima attualità. Dieci puntate, in uscita ogni giovedì su OnePodcast, sulle piattaforme di streaming audio e su Inspiring Women, la playlist con i migliori podcast condotti da donne creata per la prima volta in Italia da Spotify. La giovane content creator, che vanta 1,4 milioni di follower su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, affronta, con l'ausilio della psicologa Samantha Vitali, le paure della sua generazione nel confrontarsi col delicato tema della salute mentale. "Dopo il libro autobiografico “Non è come sembra“ - spiega - che per me è stato terapeutico, ho pensato non fosse giusto fermarmi, e ho iniziato con Samantha un altro percorso che è stato come un'altra serie di sedute. A volte non ce l’ho fatta a continuare, mi sono bloccata e ho dovuto rimandare la registrazione". Ma quali sono le pare che condivide con i suoi ascoltatori? "Diciamo tutte tranne quella relativa al divorzio dei genitori. D’altronde se non fossi la prima ad avere delle paranoie non avrei potuto fare il podcast. Direi che quella che mi affligge di più è la sensazione di inadeguatezza".
Dicono sia stato il lockdown il detonatore di questo malessere strisciante... "Nel mio caso no, anzi paradossalmente mi ha aiutato a riempire le giornate di quello che amavo fare e la distrazione dei social è subentrata proprio allora". Personalmente quali benefici ha tratto dalla psicoterapia e come si individua lo specialista giusto per sé? "Lo si sente già dopo un paio di sedute ed è importante riconoscerlo perché anche se devi ricominciare daccapo con un altro non lo devi considerare tempo perso. Quanto ai benefici, le sedute sono gli unici momenti in cui sono davvero me stessa. Capisco di crescere molto di più, di imparare a conoscermi, a riconoscere le mie emozioni, a rapportarmi con gli altri, se sono in un posto dove non mi sento giudicata". Dopo le prime uscite del podcast rivolto ai ragazzi ma anche ai genitori di adolescenti che abbiano voglia di entrare direttamente nell’universo generazionale dei figli, che feedback ha ricevuto? "Ho ricevuto commenti e messaggi su Instagram sia da chi fa il mio lavoro sia dai ragazzi, che si sono sentiti più vicini a me rispetto a quando magari posto dei video. La fragilità umanizza e ti fa sentire più simile ai coetanei".
Rispetto alla stesura del libro che progressi ha fatto? "Progressi ma anche regressi. Diciamo che ho imparato a essere meno severa con me stessa e ho ampliato la voglia di imparare e di avere contatti con gente nuova e stimolante". Tra tutte le 'pare' che affronta nel podcast quale avverte come più grave? "Quella che parla dell’ansia del futuro perché davvero mi angoscia pensare a cosa possa succedere dopo la scuola, ho il terrore del fallimento anche perché nessuno ti insegna a prendere le redini della tua vita. Perché io adesso sono molto contenta di quello che faccio ma voglio aiutare di più gli altri. Il percorso mi lascia dentro di più dei risultati che raggiungo". Se le chiedessi a bruciapelo come sta, cosa risponderebbe? "Sto bene, ma solo tre settimane fa avrei detto male, perché sono molto lunatica. Mi metto in discussione e poi mi rialzo, credo succeda in ogni lavoro". Che scuole ha fatto e come andava? "Vengo da un paesino in provincia di Cuneo, ho frequentato un istituto professionale per segretaria d’azienda e in terza volevo smettere, poi mi sono appassionata a italiano, storia, mentre matematica proprio non faceva per me. Come del resto l’università". La traiettoria verso i social come l’ha tracciata? "A sedici anni mi sono affacciata a Musical.ly ma solo nel 2018 ho capito che il gioco poteva trasformarsi in qualcosa di davvero importante e nel 2020 mi sono spostata a Milano. Ma è stato il 2022 l’anno della crescita esponenziale".
Che effetto le fa essere diventata una ragazza-immagine? "Mi carica di responsabilità perché mi seguono persone di ogni età che devo mettere in grado di capire ciò che voglio trasmettere. E se cambio opinione non è per incoerenza ma perché le idee si possono modificare". E il successo economico quali sfizi le permette di togliersi? "Sono sempre stata molto indipendente, ho anche fatto la cameriera per mantenermi. E mio padre mi ha insegnato a risparmiare per cui gli acquisti li faccio tutti con coscienziosità, senza mai sentirmi in colpa perché ho un comportamento responsabile anche nello shopping". Altri divertimenti? "Viaggiare, stare con gli amici, creare contenuti e ascoltare musica, che è l'emozione che più condivido".