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Home » Lifestyle » Fedez torna sui social: “Non trascurate la salute mentale”

Fedez torna sui social: “Non trascurate la salute mentale”

Il rapper 33enne racconta la crisi dell'ultimo periodo, il ricorso agli psicofarmaci e gli effetti collaterali. Su Chiara Ferragni: "È l’unica persona che mi è stata a fianco in questo periodo e ha una tempesta di me**a mediatica immeritata"

Marianna Grazi
7 Marzo 2023
Fedez racconta i problemi di salute mentale

Fedez racconta i problemi di salute mentale di cui ha sofferto dopo il tumore al pancreas

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“Ciao a tutti. Eccomi qui dopo una lunga lunga assenza, un periodo in cui non mi avete propriamente in forma. Eccomi qua, a raccontarvi un po’ quello che è successo“. Riparte da dove aveva lasciato, Fedez. Dalle stories su Instagram, dalle quali appena qualche giorno fa aveva invece lanciato un messaggio di tutt’altro tenore: “Sto attraversando un periodo per cui preferisco stare il più possibile lontano dai social”. E lo fa per spegnere tutte le dicerie, le ipotesi più o meno maligne che nelle ultime settimane sono circolate su di lui e sulla sua famiglia, in particolare sul rapporto con la moglie, Chiara Ferragni. La serie di storie ha un tema centrale, quello che sta condizionando la sua vita: la salute mentale.

La storia di Fedez, dei primi di marzo, in cui annunciava di voler stare lontano dai social e ringraziava la moglie Chiara Ferragni per il suo aiuto (Instagram)

Le ipotesi sulla crisi di coppia e e i timori sulla sua salute

Queste volta, senza le balbuzie che negli ultimi video lo avevano visibilmente condizionato facendo preoccupare i milioni di followers che lo seguono, il rapper riappare su Instagram per raccontare quello che gli è successo nelle ultime settimane, dopo Sanremo, le polemiche e le illazioni su una presunta crisi coniugale con la Ferragni. “Ci tengo perché escono quotidianamente notizie su me e la mia famiglia che non sono corrispondenti al vero” spiega il 33enne che ha voluto ringraziare i suoi fan per i messaggi di vicinanza che hanno continuato a mandargli. E se uno scatto, ancora affidato alle storie dell’imprenditrice digitale, in occasione della Milano Fashion Week, aveva rassicurato il pubblico dei Ferragnez sul fatto che il legame tra i due fosse integro e saldo come la stretta di mano immortalata, la quasi totale assenza dai social di Fedez e le condizioni precarie in cui era apparso avevano però riacceso i timori sul suo conto.

Una foto mano nella mano di Chiara Ferragni con il marito Fedez, apparsa sulle storie della influencer il 24 febbraio, aveva spento le voci sulla presunta crisi di coppia tra i due (Instagram)

Il tumore e il ricorso agli psicofarmaci

“Purtroppo devo partire da un po’ indietro, da quando mi è stato diagnosticato il tumore al pancreas. Per quanto privilegiato possa essere, è stato un evento molto traumatico, e solo oggi ho realizzato di quanto non mi sia preso cura della mia salute mentale rispetto a questo evento e mi sia affidato solo a psicofarmaci” dichiara già visibilmente provato Fedez. Medicinali “che ho cambiato, nel corso dei mesi, fino a trovarne uno che proprio non era indicato a me”, aggiunge con un sorriso amareggiato. “Da gennaio mi è stato prescritto questo antidepressivo molto forte che mi ha cambiato, molto, mi ha agitato tanto e mi ha dato anche degli effetti collaterali dal punto di vista fisico molto forti fino al punto di provocarmi dei tic nervosi alla bocca e da impedirmi di parlare in maniera libera”. Ecco spiegate, quindi, i balbettamenti dell’ultimo periodo. “Avendomi dato degli effetti collaterali molto forti l’ho dovuto sospendere senza ‘scalarlo’. Per chi non ha dimestichezza con gli psicofarmaci – spiega ancora il rapper – solitamente non si fa questa cosa, a meno che non ci siano rischi importanti. Io correvo dei rischi importanti e quindi ho dovuto sospenderlo in maniera repentina e mi ha provocato un ‘effetto rebound‘, che è una cosa che non auguro a nessuno”.

Cos’è l’effetto rebound

Fedez racconta di aver assunto psicofarmaci molto forti, per affrontare il trauma dopo il tumore al pancreas, e gli effetti collaterali (Instagram)

Non è facile comprendere cosa possano provocare questo tipo di farmaci sull’organismo umano, magari già provato, come nel caso di Fedez, da una malattia importante. Ed è fondamentale che quindi dietro il loro utilizzo e la loro sospensione o cessazione ci sia una prescrizione medica accurata. Oltre agli effetti collaterali, infatti, c’è il rischio che una volta smesso di prenderli la persona si trovi ad avere a che fare con il cosiddetto ‘effetto rebound’, che spiega lo stesso rapper: “Oltre a darmi un annebbiamento importantissimo a livello cognitivo, mi ha dato dei forti spasmi muscolari alle gambe che mi ha impedito per diversi giorni di camminare, sensazione di vertigini molto forti, mal di testa incredibili, nausea forte… Ho perso praticamente cinque chili in quattro giorni… Insomma non una bella cosa, che mi ha impedito di svolgere il mio lavoro. Motivo per il quale non sono potuto essere presente alla presentazione di LoL (show comico su Amazon Prime Video giunto alla terza edizione, che lo vede nella veste di conduttore, ndr), non ho potuto presenziare al processo per la strage di Corinaldo e diverse cose”. Fedez, chiamato a testimoniare dai giudici all’udienza per il tragico incidente durante un concerto in cui morirono cinque minorenni e una madre 39enne, aveva presentato infatti pochi giorni fa un certificato di malattia che ne attestava il legittimo impedimento a partecipare.

Il rapporto con Chiara Ferragni

Una nuova immagine mano nella mano con la moglie pubblicata da Fedez sul suo profilo Instagram

“Ad oggi non sono propriamente al 100%, nel senso che ho ancora un po’ di vertigini, ho ancora un po’ di ‘scalmane’ e di sudorazioni pazze, però giorno dopo giorno miglioro, ecco”. Una liberazione, per il cantante, che svelando questo aspetto della sua vita privata vuole finalmente spegnere tutte le dicerie, le ipotesi, le illazioni fatte dopo Sanremo. Visibilmente commosso ci tiene a chiarire una volta per tutte anche il tanto discusso rapporto con la moglie, Chiara Ferragni: “Per quanto questo periodo sia stato parecchio infelice mi ha fatto capire tante cose, quanto io voglia focalizzarmi sulla mia salute mentale e soprattutto quanto voglia focalizzarmi sulla mia famiglia e su mia moglie – afferma Fedez in lacrime –. In questo periodo ne sono state dette di tutte e di ogni su di lei ed è l’unica persona che mi è stata a fianco in questo periodo. Mi spiace che abbia dovuto subite una tempesta di me**a mediatica immeritata“.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Chiara Ferragni ✨ (@chiaraferragni)

Dopo il lungo racconto, “riassunto dei miei due mesi di me**a”, Fedez ci tiene a lanciare un invito: “Prendetevi cura della vostra salute mentale, delle vostre ferite; se non lo farete saranno le vostre ferite a reclamare il bisogno di essere curate”. E ribadisce: “Ci tenevo ancora a ringraziare mia moglie, ha dovuto badare a una famiglia intera e a me, non è per niente scontato. Sono un uomo fortunato”. L’ultima storia è dedicata a lei, a loro: due mani intrecciate, la sua e quella di Chiara Ferragni. L’influencer, a sua volta, sul suo account Instagram, torna a pubblicare una foto con Fedez, uno dei primi scatti della loro storia d’amore, di qualche tempo fa. Nel post l’imprenditrice scrive solo: “Così”, con un cuore. Come a dire: torneremo ad essere felici come allora, passerà la crisi se la sapremo affrontare insieme.

 

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
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Una foto mano nella mano di Chiara Ferragni con il marito Fedez, apparsa sulle storie della influencer il 24 febbraio, aveva spento le voci sulla presunta crisi di coppia tra i due (Instagram)

Il tumore e il ricorso agli psicofarmaci

"Purtroppo devo partire da un po' indietro, da quando mi è stato diagnosticato il tumore al pancreas. Per quanto privilegiato possa essere, è stato un evento molto traumatico, e solo oggi ho realizzato di quanto non mi sia preso cura della mia salute mentale rispetto a questo evento e mi sia affidato solo a psicofarmaci" dichiara già visibilmente provato Fedez. Medicinali "che ho cambiato, nel corso dei mesi, fino a trovarne uno che proprio non era indicato a me", aggiunge con un sorriso amareggiato. "Da gennaio mi è stato prescritto questo antidepressivo molto forte che mi ha cambiato, molto, mi ha agitato tanto e mi ha dato anche degli effetti collaterali dal punto di vista fisico molto forti fino al punto di provocarmi dei tic nervosi alla bocca e da impedirmi di parlare in maniera libera". Ecco spiegate, quindi, i balbettamenti dell'ultimo periodo. "Avendomi dato degli effetti collaterali molto forti l'ho dovuto sospendere senza 'scalarlo'. Per chi non ha dimestichezza con gli psicofarmaci - spiega ancora il rapper - solitamente non si fa questa cosa, a meno che non ci siano rischi importanti. Io correvo dei rischi importanti e quindi ho dovuto sospenderlo in maniera repentina e mi ha provocato un 'effetto rebound', che è una cosa che non auguro a nessuno".

Cos'è l'effetto rebound

Fedez racconta di aver assunto psicofarmaci molto forti, per affrontare il trauma dopo il tumore al pancreas, e gli effetti collaterali (Instagram)
Non è facile comprendere cosa possano provocare questo tipo di farmaci sull'organismo umano, magari già provato, come nel caso di Fedez, da una malattia importante. Ed è fondamentale che quindi dietro il loro utilizzo e la loro sospensione o cessazione ci sia una prescrizione medica accurata. Oltre agli effetti collaterali, infatti, c'è il rischio che una volta smesso di prenderli la persona si trovi ad avere a che fare con il cosiddetto 'effetto rebound', che spiega lo stesso rapper: "Oltre a darmi un annebbiamento importantissimo a livello cognitivo, mi ha dato dei forti spasmi muscolari alle gambe che mi ha impedito per diversi giorni di camminare, sensazione di vertigini molto forti, mal di testa incredibili, nausea forte... Ho perso praticamente cinque chili in quattro giorni... Insomma non una bella cosa, che mi ha impedito di svolgere il mio lavoro. Motivo per il quale non sono potuto essere presente alla presentazione di LoL (show comico su Amazon Prime Video giunto alla terza edizione, che lo vede nella veste di conduttore, ndr), non ho potuto presenziare al processo per la strage di Corinaldo e diverse cose". Fedez, chiamato a testimoniare dai giudici all'udienza per il tragico incidente durante un concerto in cui morirono cinque minorenni e una madre 39enne, aveva presentato infatti pochi giorni fa un certificato di malattia che ne attestava il legittimo impedimento a partecipare.

Il rapporto con Chiara Ferragni

Una nuova immagine mano nella mano con la moglie pubblicata da Fedez sul suo profilo Instagram
"Ad oggi non sono propriamente al 100%, nel senso che ho ancora un po' di vertigini, ho ancora un po' di 'scalmane' e di sudorazioni pazze, però giorno dopo giorno miglioro, ecco". Una liberazione, per il cantante, che svelando questo aspetto della sua vita privata vuole finalmente spegnere tutte le dicerie, le ipotesi, le illazioni fatte dopo Sanremo. Visibilmente commosso ci tiene a chiarire una volta per tutte anche il tanto discusso rapporto con la moglie, Chiara Ferragni: "Per quanto questo periodo sia stato parecchio infelice mi ha fatto capire tante cose, quanto io voglia focalizzarmi sulla mia salute mentale e soprattutto quanto voglia focalizzarmi sulla mia famiglia e su mia moglie – afferma Fedez in lacrime –. In questo periodo ne sono state dette di tutte e di ogni su di lei ed è l’unica persona che mi è stata a fianco in questo periodo. Mi spiace che abbia dovuto subite una tempesta di me**a mediatica immeritata".
 
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Un post condiviso da Chiara Ferragni ✨ (@chiaraferragni)

Dopo il lungo racconto, "riassunto dei miei due mesi di me**a", Fedez ci tiene a lanciare un invito: "Prendetevi cura della vostra salute mentale, delle vostre ferite; se non lo farete saranno le vostre ferite a reclamare il bisogno di essere curate". E ribadisce: "Ci tenevo ancora a ringraziare mia moglie, ha dovuto badare a una famiglia intera e a me, non è per niente scontato. Sono un uomo fortunato". L'ultima storia è dedicata a lei, a loro: due mani intrecciate, la sua e quella di Chiara Ferragni. L'influencer, a sua volta, sul suo account Instagram, torna a pubblicare una foto con Fedez, uno dei primi scatti della loro storia d'amore, di qualche tempo fa. Nel post l'imprenditrice scrive solo: "Così", con un cuore. Come a dire: torneremo ad essere felici come allora, passerà la crisi se la sapremo affrontare insieme.  
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