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Tutto è nato da una semplice domanda, che prima ha creato un po’ di imbarazzo e poi si è tramutata in una risata di gusto. Ma riflettendoci meglio quella stessa domanda portava con sé un problema reale, che si è trasformato in una campagna contro ogni tipo di discriminazione. Si chiama ‘Color carne’ il progetto portato avanti da un’azienda di Prato di consulenza e strategie comunicative ‘Bold Stories’, gestita dalla pratese Giuditta Rossi e dalla milanese Cristina Maurelli. L’obiettivo è ambizioso: ‘cambiare colore’ al color carne.
“Stavamo parlando di abbigliamento quando Cristina mi dice: sotto quella maglietta ci starebbe bene un reggiseno color carne – racconta Giuditta Rossi -. Il suo riferimento era chiaramente al rosa, che però non è il colore della mia pelle. Da lì ci siamo rese conto che la definizione di color carne non è più inclusiva e al passo con i cambiamenti della società. E quindi abbiamo pensato a una campagna che potesse stravolgerne la definizione da rosa a tutti i colori dell’umanità".
A pochi giorni dal lancio, la campagna ha trovato consensi da parte di influencer, associazioni, organizzazioni e persone che hanno espresso il loro appoggio e la loro adesione all’iniziativa. Ora però Giuditta e Cristina si rivolgono ai brand della moda per fare da eco al loro messaggio. “La campagna intende amplificare l’argomento anche in Italia - sottolineano -, sensibilizzando non solo le persone, ma invitando gli editori e i brand a fare un piccolo ma significativo passo, cambiando il loro vocabolario, e magari pensando a nuovi prodotti inclusivi. 'Color carne’ può diventare il punto di incontro per chi vuole costruire una società in cui la diversità venga valorizzata e in cui ogni persona sia in grado di riconoscersi“.
L'idea
![‘Color carne’ il progetto portato avanti da un’azienda di Prato di consulenza e strategie comunicative ‘Bold Stories’, gestita dalla pratese Giuditta Rossi e dalla milanese Cristina Maurelli](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/03/giuditta-rossi-e-cristina-maurelli-300x155.jpg)
‘Color carne’ il progetto portato avanti da un’azienda di Prato di consulenza e strategie comunicative ‘Bold Stories’, gestita dalla pratese Giuditta Rossi e dalla milanese Cristina Maurelli
L'obiettivo
Come detto l’obiettivo è ambizioso, perché gli stessi vocabolari parlano di “un beige, rosa, simile al colore della carne“. Giuditta e Cristina così hanno cominciato a chiedere agli stessi editori dei vocabolari di prendere spunto dal modello inglese, dove è stato precisato che la definizione di color carne intesa alla vecchia maniera potrebbe non essere più inclusiva. “Vogliamo richiamare l’attenzione sui temi riguardanti il colore della pelle e il rispetto delle differenze di ognuno – prosegue Cristina Maurelli -. L’idea di color carne uguale a rosa, infatti, presuppone, spesso inconsciamente, che la pelle di una persona bianca sia la norma, mentre naturalmente il color carne non è solo un colore“.La campagna e i sostenitori
![‘Color carne’ il progetto portato avanti da un’azienda di Prato di consulenza e strategie comunicative ‘Bold Stories’, gestita dalla pratese Giuditta Rossi e dalla milanese Cristina Maurelli](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/03/colorcarne-300x290.jpg)
‘Color carne’ vuole essere "la dimostrazione di come concetti che sembrano inoffensivi, in particolare nel linguaggio e nelle rappresentazioni visive, possano invece nascondere pregiudizi e discriminazioni"
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