Sul cammino di Santiago con le stampelle per aiutare chi ha gravi disabilità

Nuova impresa per Gianni Sasso, maratoneta e campione di paratriathlon, che all’età di 16 anni ha perso una gamba in un incidente. La raccolta fondi per migliorare la qualità della vita di persone come Martin ed Elsa

15 luglio 2024
Gianni Sasso (facebook)

Gianni Sasso (facebook)

Il cammino di Santiago con le stampelle (ovvero mille chilometri a piedi) per raccogliere fondi per acquistare attrezzature speciali per persone diversamente abili: è la nuova sfida di Gianni Sasso, ischitano 55enne, amputato di una gamba.

A 16 anni il grave incidente che gli causò l'amputazione dell'intera gamba sinistra. Questo non lo ha allontanato dallo sport: è arrivato a giocare i Mondiali con la Nazionale italiana amputati (di cui è stato anche capocannoniere) in Messico; nel 2012 ha realizzato il record del mondo della maratona con stampelle di Amsterdam. Nel paratriathlon ha vinto il titolo mondiale in occasione della Coppa del Mondo del 2014 in Canada, mentre nel 2019 ha corso la maratona di New York, coprendo i 42,195 km in meno di sei ore.

Per Sasso questa non è la prima esperienza lungo il cammino di Santiago ma stavolta ha deciso di raccogliere contributi sulla piattaforma Gofoundme a favore di alcuni ischitani affetti da gravi disabilità e a cui servono attrezzature speciali per migliorare la qualità della vita. Come Martin, 24enne di origine rumena che vive in una comunità familiare di Casamicciola ed è affetto da una grave malattia neurodegenerativa che lo costringe sulla sedia a rotelle. Oppure Elsa, che da anni combatte contro l'avanzare della Sla e a cui servirebbe uno speciale macchinario che stimola la circolazione del sangue.

"Conosco personalmente tutte le persone che voglio aiutare con questa mia iniziativa – ha detto Sasso – e so che non possono permettersi di comprare le attrezzature speciali che gli servirebbero, magari per fare sport o vivere con minori disagi la loro disabilità. Il cammino sarà durissimo e so che personalmente riceverò tanto da questa esperienza ma io spero soprattutto che servirà anche per aiutare Elsa, Martin ed altri amici meno fortunati".

E’ partito da Bordeaux martedì scorso per la prima tappa e ieri è arrivato al passo del Perdon da Zariquiegui come si può leggere sulla sua pagina Facebook sulla quale sta tenendo un diario della sua impresa: "Lungo il Cammino anche se parti da solo non sarai mai solo, il cammino ti fa pensare a tutte le persone che ami e le porti con te nel cuore e camminano passo dopo passo con te anche coloro che non ci sono più".