Camposampiero, un ponte verso l'inclusione. Dalle barriere sociali al successo sui social

Opera Camposampiero: a Pistoia esiste una casa per chi si trova in una situazione di disuguaglianza. Una rete di supporto per una ventina di ragazzi con disabilità o in situazioni di disagio

di MAURIZIO COSTANZO -
23 settembre 2023
Camposampiero

Camposampiero

Opera Camposampiero è un modello di solidarietà ed inclusione, fatta di percorsi ed esperienze formative in una società in trasformazione. Tutto trae origine da Giuseppe Camposampiero, un nobile che dedicò tutta la sua vita ad aiutare i poveri e i bambini orfani durante la seconda Guerra Mondiale. Perse la vita a 30 anni sotto il bombardamento che colpì Pistoia, cercando di salvare un'anziana signora. Camposampiero, sentendo di morire giovane, scrisse un testamento: lasciò tutti i suoi averi ai bisognosi e volle che fossero mandati avanti i suoi ideali di aiuto verso il prossimo. Nel 1946 nacque così La Casa della Provvidenza Camposampiero che accoglieva gli orfani di guerra. Oggi come allora, la Camposampiero aiuta chi è in difficoltà, traendo la sua forza più grande nel volontariato.

I ragazzi di Opera Camposampiero

“Ci occupiamo di ragazzi in difficoltà – spiega il presidente Luca Traversari - con disabilità, che hanno un disagio psichico o fisico, o con situazioni socio familiari ed economiche disagiate, le cosiddette fasce deboli. La punta di diamante della nostra attività è il gruppo di agricoltura sociale. Grazie al lavoro della terra promuoviamo l’interazione e aiutiamo le persone a sviluppare abilità sociali, collettive ed individuali. Attualmente circa 15 ragazzi sono impegnati in attività legate all’agricoltura, ad esempio curano l’orto e piante da frutto, fanno la vendemmia e la raccolta delle olive. Alcuni prodotti vengono venduti in un mercatino che facciamo presso la nostra sede per autofinanziarci”.
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L'impegno nelle attività di agricoltura sociale

Le attività

Le attività di agricoltura sociale svolte presso l’ente Camposampiero, come si legge sul sito, hanno avuto inizio nella primavera del 2013 e si sono protratte negli anni 2014 e 2015, coinvolgendo un gruppo di otto tirocinanti seguiti da tre tutor. Il gruppo formato è stato fin da subito operativo e collaborativo nella realizzazione delle varie attività del progetto. Le attività sono state articolate secondo un calendario che prevede un impegno ripartito in tre giorni alla settimana. Si sono svolte attività di giardinaggio, potatura, pulizia e manutenzione delle aree verdi esterne alla sede dell’ente Camposampiero. È stata attrezzata a nuovo una serra per la semina degli ortaggi ed eseguita la copertura di un piccolo capannone per avere uno spazio coperto da utilizzare nei giorni di cattivo tempo. È stato realizzato un orto sinergico con coltivazione di ortaggi e altri tipi di piante, utilizzato anche a scopo didattico dai ragazzi della scuola Media Leonardo da Vinci di Pistoia oltre che da un gruppo di anziani facenti capo al centro sociale denominato l’Angolo. La piantagione di albero da frutto e l’oliveta è stata potenziata arrivando ad un numero di 130 piante autoctone resistenti ai parassiti. Nel periodo autunnale si effettua la vendemmia, oltre che dedicarsi alle normali attività di manutenzione delle aree verdi adiacenti la sede del’Ente Camposampiero. Si è proceduto alla pulizia di un uliveto abbandonato sito in località Valdibure e in attività di orticoltura presso un terreno di proprietà di un socio dell’ente Camposampiero, posto nelle vicinanze della sede dell’associazione. Si sono svolte, e continuano a tenersi, serate a tema e cene conviviali con coinvolgimento di volontari, simpatizzanti dell’ente Camposampiero e privati cittadini per presentare l’iniziativa e diffondere l’idea di sviluppo sostenibile. Alla Camposampiero non si riserva solo spazio all’agricoltura sociale.

Supporto emotivo e sociale

”Realizziamo corsi di musica e canto per far socializzare i ragazzi - spiega ancora Luca Traversari -. Aiutiamo a sviluppare relazioni che creino senso di appartenenza, comunità e offrano supporto emotivo e sociale. Senza di noi, questi ragazzi sarebbero confinati a casa, in famiglia o da soli, invece hanno bisogno dei gruppi di riferimento su cui contare.
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I ragazzi di Camposampiero insieme a Lorenzo Traversari, diventati popolari sui social

Attualmente ospitiamo una ventina di ragazzi divisi in vari gruppi, vanno dai 16 ai 45 anni. Tendiamo a inserirli nel mondo del lavoro quando è possibile. Ce li segnalano i servizi sociali, il Comune, le scuole. Il nostro obiettivo è quello di farli sentire meno a disagio, fare qualcosa di positivo e di bello nella loro vita. Educhiamo alla cura dell’ambiente nel quale viviamo per promuovere atteggiamenti consapevoli volti alla salute e al benessere. Organizziamo momenti conviviali e di incontro tra genitori e figli al fine di rafforzare il sostegno reciproco e favorire la comunicazione. La sfida dei genitori con figli disabili è il dopo di noi. Non abbiamo attualmente il pernottamento: il nostro sogno nel cassetto è appunto quello di creare una casa famiglia, dove questi ragazzi possono vivere in maniera autonoma. Occorre creare un ambiente adatto e trovare un finanziatore. Ci sosteniamo grazie a quello che riusciamo a raccogliere, attraverso le cene, il 5X1000, contributi che riceviamo da parte di chi ci sostiene”.

La popolarità sui social

Nell'era dei social, anche il volontariato passa per di qua. Ed ecco, quindi, sbarcare sulle piattaforme online anche i ragazzi di Camposampiero. Il profilo curato da Lorenzo Traversari, figlio del presidente, ha raggiunto 90mila follower grazie ai video con cui testimonia la quotidianità dei ragazzi che vivono la struttura.
 
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Interviste personali, giochi e attività di intrattenimento come il più amato dal pubblico "Indovina l'oggetto", e poi ancora karaoke, telefono senza fili. Momenti di svago per loro, ma ancor di più per chi li guarda. Sono contenuti ironici e divertenti che fanno bene al cuore e alla mente, perché permettono di conoscere queste persone, andando al di là della loro disabilità o del loro disagio.