
luce1
Il ristorante bar pasticceria “Trono” di Migliana ha poco più di una settimana di vita e per Giusy Dragotto e Martina Croci è il miglior modo per festeggiare il Pride 2021. E' la loro conquista dei diritti, quello di lavorare insieme nel locale che hanno scelto. “Purtroppo quest’anno – spiegano – a causa dei lavori, allestimento e apertura del locale e la partenza della stagione estiva, non siamo riuscite a organizzare nulla a Migliana, per il Pride. L’accoglienza in paese è stata però veramente buona. Non abbiamo riscontrato problemi, considerato che siamo in un borgo di montagna…”.
"Siete sposate? Niente affitto"
Giusy, 38 anni e Martina, 32 anni si sono sposate nel 2017 a Signa e allo scorso anno risalgono le vicissitudini per aprire un ristorante a Empoli. Entrambe lavorano da anni nel settore della ristorazione e hanno un'esperienza consolidata. Nel 2019 decisero di lasciare il lavoro dipendente e mettersi in proprio e individuarono un locale a Empoli. Il proprietario del fondo quando venne a conoscenza che erano sposate si rifiutò di firmare il contratto d'affitto e Martina e Giusy lo scoprirono proprio nell'ufficio al momento della firma. Una beffa e una umiliazione che non si sarebbero mai aspettate. Così, sempre nel 2019, seppur cariche di delusione per una discriminazione sessuale che non avrebbero potuto ufficialmente dimostrare, si orientarono su Prato: trovarono un l locale nella zona di Coiano e aprirono una rosticceria e la loro cucina espressa, contaminazione di Toscana ed Emilia Romagna, regione da dove proviene Giusy, ha conquistato il palato del quartiere.Dalle battutacce alla cena in piazza
Non tutto all'inizio è filato liscio perché la rosticceria San Martino sorge di fianco alla casa del popolo e così fra sussurri e battute i frequentatori più anziani manifestavano di non gradire la loro presenza. Così la coppia decise di reagire e grazie al sostegno di Arci Gay, Arci Lesbica Prato e dei Giovani Democratici organizzarono una cena in piazza contro l'omofobia. Parteciparono gli amministratori, fra cui il sindaco Matteo Biffoni e tutto si è stemperato, tanto che il loro negozio è diventato un punto di riferimento. “Scopo della cena – ricordano Giusy e Martina - era proprio abbattere i pregiudizi dell’omofobia. Il sindaco si è preso a cuore l’idea di parlare del rispetto dei diritti di uomini e donne”. Nei mesi del primo lockdown nel 2020, la rosticceria si è anche “reinventata” togliendo tavoli e sedie per fare spazio alla vendita di generi alimentari, per offrire un servizio in più agli anziani del quartiere e a chi aveva paura di andare al supermercato in quanto luogo affollato e hanno fatto consegne a domicilio.
Giusy e Martina con Marco Ravaioli ed Emanuele Bresci