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Home » Lifestyle » Due ragazze si baciano, il deputato della Duma denuncia e i giudici russi mettono al bando lo spot di Dolce & Gabbana

Due ragazze si baciano, il deputato della Duma denuncia e i giudici russi mettono al bando lo spot di Dolce & Gabbana

La procura di San Pietroburgo ha chiesto che sia oscurato lo spot di Dolce e Gabbana dai social russi. A far scattare la molla, un deputato della maggioranza di governo che ritiene l'immagine "contraria ai valori della famiglia tradizionale". Andando contro secoli di civiltà in cui si è riconosciuta la dignità dell'amore fra donne

Letizia Cini
25 Maggio 2021
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Cosa può esserci di pericoloso in un bacio? Dopo un anno in cui labbra e guance si sono sfiorate con il contagocce e la voglia di abbracci sta diventando contagiosa quasi quanto il virus, suona fuori tempo la richiesta che arriva dalla procura di San Pietroburgo. I giudici russi hanno chiesto di vietare la diffusione su Instagram di uno spot di Dolce&Gabbana in cui si baciano due ragazze in seguito alla denuncia di un deputato della Duma, Mikhail Romanov, che milita nelle fila del partito di governo di Russia Unita. Romanov pretende inoltre lo stop per un altro video dello stesso marchio, nel quale a baciarsi, questa volta, sono due giovani uomini.

“Relazioni sessuali non tradizionali”

“Lo spot nega i valori della famiglia e le immagini promuovono relazioni sessuali non tradizionali“, sottolinea la procura di San Pietroburgo dopo la denuncia di Romanov. Al di là dell’esito della causa – sospesa fino al 7 giugno perché l’ufficio del procuratore non ha fornito i documenti sui risultati delle indagini a corredo della richiesta del deputato – viene da interrogarsi su cosa spinga la nomenklatura a dover valutare una misura tanto drastica. Contenuti offensivi, messaggi pericolosi? Love is love, recita il video a cui si fa riferimento, diffuso lo scorso febbraio in occasione di San Valentino. Ma di amoroso, nel provvedimento richiesto, c’è ben poco.

 

L'”incidente in Cina”

Già nel 2018 la casa di moda era incappata in un altro incidente di percorso che l’aveva costretta ad annullare una sfilata-evento a Shangai. Dalla Cina erano arrivate accuse di razzismo rivolte all’azienda e al suo stilista Stefano Gabbana: il caso era stato scatenato da tre video pubblicitari lanciati dal brand italiano per promuovere la kermesse, nei quali si vedeva una ragazza cinese intenta a mangiare con le bacchette rispettivamente, una pizza, un cannolo siciliano e un piatto di spaghetti. Impresa non semplice, sfociata in una polemica cresciuta sui social e culminata con l’invito al boicottaggio del brand. Un affare serio… dai siti di e-commerce cinesi sparirono i prodotti firmati Dolce&Gabbana e le autorità di Shangai decisero di bloccare la sfilata. Con un video di scuse nel quali apparivano sinceramente pentiti, Domenico Dolce e Stefano Gabbana fecero pace con quel miliardo e mezzo di cinesi circa (solo in Cina ) che si era sentito offeso. A distanza di tre anni, l’onta è di più difficile comprensione. Con chi dovrebbero scusarsi questa volta? Qual è la parte lesa? Le famiglie? Ma nessun tipo di unione è stata discriminata. Semmai… il contrario.

 

Da Saffo a Caterina de’ Medici

Due donne che si baciano è brutto. Eppure, nel corso dei secoli, l’amore fra due fanciulle non rappresentava un tabù. Tra il VII e il VI secolo a.C. la poetessa greca Saffo, nativa dell’isola di Lesbo, celebrò il suo amore per le donne; non a caso da lei hanno avuto origine i termini lesbico e saffico. Ancora nel VI secolo a.C. Plutarco ricorda che a Sparta alcune donne trovavano l’amore tra le braccia di altre donne. Più tardi, nel 160 a.C. Luciano di Samosata presenta le “donne mascoline”; le hetairistriai, di cui parla Platone nel Simposio, diventano le tribadi. Riferimenti all’amore tra donne sono sparsi anche nell’opera del favolista latino Fedro. È con il diffondersi del Cristianesimo che si arriva alla condanna del “vizio” dell’amore tra donne. Gli unici riferimenti medioevali a pratiche lesbiche si rinvengono in riferimento a condanne, eresia, processi per stregoneria, eccetera. Secondo San Tommaso d’Aquino la copula tra donna e donna è un atto contro natura. Nel Concilio di Rouen del 1214 fu proibito alle suore di dividere lo stesso letto, pratica comune all’epoca per ovviare alle carenze del riscaldamento, ma ritenuta evidentemente “pericolosa”. Alla fine del XVI secolo Pierre de Bourdeille, abate di Brântome, nel suo libro Les dames galantes traccia un colorito affresco dell’amore “donna con donna”, secondo l’autore reso di moda in Francia dalla regina Caterina de’ Medici.

Un crescendo, in peggio… Fino alla censura dello spot di Dolce&Gabbana in un’epoca che vede finalmente crollare le barriere. L’invito rivolto ai giudici di San Pietroburgo è quello di rispolverare il Carme V di Catullo (Verona 84 a.C. – Roma, 54 a.C): “Vivamus, mea Lesbia, atque amemus, rumoresque senum severiorum omnes unius aestimemus assis”. Ovvero, «Viviamo, o mia Lesbia, e amiamoci, e le dicerie dei vecchi severi consideriamole tutte di valore pari a un soldo». Anzi, a un rublo.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia

Cosa può esserci di pericoloso in un bacio? Dopo un anno in cui labbra e guance si sono sfiorate con il contagocce e la voglia di abbracci sta diventando contagiosa quasi quanto il virus, suona fuori tempo la richiesta che arriva dalla procura di San Pietroburgo. I giudici russi hanno chiesto di vietare la diffusione su Instagram di uno spot di Dolce&Gabbana in cui si baciano due ragazze in seguito alla denuncia di un deputato della Duma, Mikhail Romanov, che milita nelle fila del partito di governo di Russia Unita. Romanov pretende inoltre lo stop per un altro video dello stesso marchio, nel quale a baciarsi, questa volta, sono due giovani uomini.

"Relazioni sessuali non tradizionali"

"Lo spot nega i valori della famiglia e le immagini promuovono relazioni sessuali non tradizionali", sottolinea la procura di San Pietroburgo dopo la denuncia di Romanov. Al di là dell’esito della causa - sospesa fino al 7 giugno perché l’ufficio del procuratore non ha fornito i documenti sui risultati delle indagini a corredo della richiesta del deputato - viene da interrogarsi su cosa spinga la nomenklatura a dover valutare una misura tanto drastica. Contenuti offensivi, messaggi pericolosi? Love is love, recita il video a cui si fa riferimento, diffuso lo scorso febbraio in occasione di San Valentino. Ma di amoroso, nel provvedimento richiesto, c’è ben poco.  

L'"incidente in Cina"

Già nel 2018 la casa di moda era incappata in un altro incidente di percorso che l’aveva costretta ad annullare una sfilata-evento a Shangai. Dalla Cina erano arrivate accuse di razzismo rivolte all’azienda e al suo stilista Stefano Gabbana: il caso era stato scatenato da tre video pubblicitari lanciati dal brand italiano per promuovere la kermesse, nei quali si vedeva una ragazza cinese intenta a mangiare con le bacchette rispettivamente, una pizza, un cannolo siciliano e un piatto di spaghetti. Impresa non semplice, sfociata in una polemica cresciuta sui social e culminata con l’invito al boicottaggio del brand. Un affare serio... dai siti di e-commerce cinesi sparirono i prodotti firmati Dolce&Gabbana e le autorità di Shangai decisero di bloccare la sfilata. Con un video di scuse nel quali apparivano sinceramente pentiti, Domenico Dolce e Stefano Gabbana fecero pace con quel miliardo e mezzo di cinesi circa (solo in Cina ) che si era sentito offeso. A distanza di tre anni, l’onta è di più difficile comprensione. Con chi dovrebbero scusarsi questa volta? Qual è la parte lesa? Le famiglie? Ma nessun tipo di unione è stata discriminata. Semmai... il contrario.  

Da Saffo a Caterina de' Medici

Due donne che si baciano è brutto. Eppure, nel corso dei secoli, l’amore fra due fanciulle non rappresentava un tabù. Tra il VII e il VI secolo a.C. la poetessa greca Saffo, nativa dell’isola di Lesbo, celebrò il suo amore per le donne; non a caso da lei hanno avuto origine i termini lesbico e saffico. Ancora nel VI secolo a.C. Plutarco ricorda che a Sparta alcune donne trovavano l’amore tra le braccia di altre donne. Più tardi, nel 160 a.C. Luciano di Samosata presenta le “donne mascoline”; le hetairistriai, di cui parla Platone nel Simposio, diventano le tribadi. Riferimenti all’amore tra donne sono sparsi anche nell’opera del favolista latino Fedro. È con il diffondersi del Cristianesimo che si arriva alla condanna del “vizio” dell’amore tra donne. Gli unici riferimenti medioevali a pratiche lesbiche si rinvengono in riferimento a condanne, eresia, processi per stregoneria, eccetera. Secondo San Tommaso d’Aquino la copula tra donna e donna è un atto contro natura. Nel Concilio di Rouen del 1214 fu proibito alle suore di dividere lo stesso letto, pratica comune all’epoca per ovviare alle carenze del riscaldamento, ma ritenuta evidentemente “pericolosa”. Alla fine del XVI secolo Pierre de Bourdeille, abate di Brântome, nel suo libro Les dames galantes traccia un colorito affresco dell’amore “donna con donna”, secondo l’autore reso di moda in Francia dalla regina Caterina de’ Medici. Un crescendo, in peggio... Fino alla censura dello spot di Dolce&Gabbana in un’epoca che vede finalmente crollare le barriere. L’invito rivolto ai giudici di San Pietroburgo è quello di rispolverare il Carme V di Catullo (Verona 84 a.C. – Roma, 54 a.C): "Vivamus, mea Lesbia, atque amemus, rumoresque senum severiorum omnes unius aestimemus assis". Ovvero, «Viviamo, o mia Lesbia, e amiamoci, e le dicerie dei vecchi severi consideriamole tutte di valore pari a un soldo». Anzi, a un rublo.
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