"Siamo venuti qua per aiutare". Una frase che si sente risuonare da Forlì a Ravenna fino a Cesena, e ovunque l'acqua e il fango sono diventati il pavimento su cui camminare, le pareti entro cui cercare di nuotare per restare a galla. Per restare vivi. A farsene portavoce è anche un ragazzo in carrozzina, scoperto a spalare melma in mezzo agli altri volontari.
I volontari all'opera e il misterioso spalatore
Tra le centinaia di persone che, da giorni, sono impegnate nei soccorsi e a spalare melma e detriti, a liberare strade e case, nell'Emilia Romagna ferita a morte dall'alluvione, ci sono tantissimi giovani, i nuovi angeli del fango che spesso non sanno neppure chi furono i loro predecessori, volenterosi di dare un supporto concreto. Ma non ci sono solo ragazzi e ragazze nel pieno delle forze, giunti da tutta Italia per dare una mano a chi ha vissuto il flagello del maltempo. Una foto simbolo, che rimbalza sui social e diventa virale, immortala anche un ragazzo in carrozzina, stivali di gomma e ruote immerse nel fango, con una pala in mano, intento a ripulire le strade. Inizialmente la sua identità rimane sconosciuta ma basta l'immagine a commuovere il web. "Stima, rispetto e amore sconfinato per misterioso spalatore" scrivono sulla pagina Instagram Romagnoli popolo eletto. E su Twitter, un'utente afferma, postando la foto: "Credo che questa immagine valga più di tante parole".Simone, emblema del cuore grande romagnolo
Nel quartiere della Cava, tra i più colpiti in città, inquadrato anche dalle telecamere di Domenica In domenica 21 maggio, Simone Baldini, questo il nome del ragazzo disabile come riporta Forlì Today, è diventato immediatamente l'emblema del grande cuore romagnolo. Simbolo di chi, in quel momento, non guarda ai propri problemi o difficoltà, ma a chi non ha più niente. E non risparmia le forze, ma anzi mette in campo quello che ha per aiutare. Non lo fermano la fatica o il fango che ricopre le ruote della sua carrozzina, come gli stivali o le scarpe di chi sta affianco a lui. In quel momento fa ciò di cui c'è bisogno. Spala fango, toglie detriti, cerca di riportare alla normalità la situazione in città, di aprire le strade ai soccorsi, di permettere ai cittadini di rientrare in quelle case che l'acqua ha invaso senza chiedere permesso. "Era con noi nella squadra di sgombro, ci ha dato una mano e abbiamo fatto amicizia anche se il tempo per parlare era poco. Ma aveva una grinta incredibile", raccontano alcuni ragazzi volontari al sito di informazione locale. Sono centinaia, arrivati da Riccione e Bologna ma anche da Trento, Bolzano e Pesaro.Fare la propria parte
Andrea viene inquadrato anche nel servizio di Ercole Rocchetti, inviato di Domenica In nelle città alluvionate, mentre sugli schermi tv scorrono le immagini testimonianza dell'enorme lavoro che i cittadini e i volontari stanno facendo in tutta la regione. Cantano "Romagna Mia", anche chi arriva da lontano. Perché la Romagna è un po' terra di tutti, mamma prosperosa e ricca di amore e bellezza, ferita ma non piegata dall'alluvione. "Abbiamo perso tutto - dicono i residenti del quartiere Cava - ma non molliamo, e soprattutto abbiamo bisogno di aiuto: aiutateci perché abbiamo il fango alle ginocchia". O alle ruote, o ai piedi. Poco importa. Quel che conta, ora, è esserci. Dare una mano come si può. Così fa il ragazzo disabile, omaggiato anche dal consigliere regionale toscano Iacopo Melio, che gli dedica un post sui suoi social.
Durante un terribile incendio nella foresta tutti gli animali iniziarono a scappare, compreso il leone. Solo un colibrì si mise a volare verso le fiamme. Così il leone, Re della foresta, chiese al piccolo uccellino perché si stesse dirigendo verso l’incendio, e il colibrì rispose che stava andando là proprio per spegnerlo. “È impossibile domare fiamme così vaste con la sola goccia che porti nel tuo becco”, gli fece notare il leone mettendosi a ridere insieme agli altri animali. Ma il colibrì rispose: “Faccio la mia parte”. Un abbraccio alle persone colpite dall’alluvione e un enorme grazie a chi, come il ragazzo in foto, sta facendo la sua parte.