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La badante è positiva e Maria, 88 anni, le lascia la sua casa per trascorrere la quarantena

di MARIANNA GRAZI -
18 gennaio 2022
Female doctor consoling senior woman wearing face mask during home visit

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La solidarietà, l'affetto e l'aiuto disinteressato verso una persona a cui si vuole bene vanno oltre i legami di sangue o quelli riportati su un certificato. Maria Sabbadin lo sa bene e quando Ana Maria ha avuto bisogno non ha esitato a lasciarle addirittura la sua casa. Ma facciamo chiarezza. Maria è una signora di 88 anni che abita nel centro storico di Padova; Ana Maria invece, 51enne romena, è la sua badante, che ogni giorno l'aiuta a svolgere tutte le attività della sua vita quotidiana. Ma la vigilia di Natale quest'ultima è risultata positiva al Covid, diagnosi confermata da un tampone, ed è stata costretta quindi ad isolarsi, per non rischiare di contagiare l'anziana. Che però, in un gesto di amicizia ma soprattutto di profondo rispetto per la donna e per il lavoro che svolge, ha deciso di traslocare lei, "temporaneamente", dalla sua casa, lasciandola come sede per la quarantena alla collaboratrice domestica. A raccontare il bellissimo gesto della signora Maria è il quotidiano La Repubblica, che spiega come, preso qualche abito e tutto il necessario, Sabbadin si sia trasferita per qualche giorno, fino al 5 gennaio per la precisione, tra l'abitazione della figlia e quella della nuora.

Maria Sabbadin tra la figlia e la nuora sul divano di casa e all'estrema destra la badante Ana Maria che si prende cura di lei - (Foto: la Repubblica)

"Ana Maria lavora da noi ormai da un anno a tempo pieno. La vigilia di Natale si è fatta un tampone perché era stata a contatto con un'amica positiva: diagnosi confermata anche per lei. Quindi è scattata la quarantena" racconta Rosanna Bettella, la figlia della signora Sabbadin, al quotidiano. Dopo un rapido confronto le donne sono state subito d'accordo: Ana Maria avrebbe passato i giorni di isolamento in casa di Maria. "Mia madre ha capito che era giusto aiutarla, più che altro per ragioni affettive", racconta Bettella. Uno 'sfratto' che, a differenza dei casi di cronaca che si susseguono nei notiziari, è stato deciso dalla stessa 'sfrattata', molto legata alla sua assistente domiciliare, a cui vuole bene come se fosse una parente. "Questi sono diritti dei lavoratori. Grazie al mio lavoro sono riuscita a fare la scelta giusta, ma ho toccato con mano il vuoto istituzionale – ha puntualizzato Rossana, che fa la sindacalista alla Cgil –. Mi chiedo che fine facciano tante collaboratrici domestiche nella stessa situazione. È un problema di cui farsi carico". "Le amministrazioni locali dovrebbero fare qualcosa per affrontare anche situazioni di questo tipo – ragiona la donna –. Sarebbe necessario individuare strutture in grado di dare ospitalità all'assistente familiare positiva, in modo da isolarsi per la quarantena Spostare una persona anziana da casa sua – conclude – è sempre problematico, questo è a tutti gli effetti un cortocircuito del sistema". Per Maria Sabbadin, che ascolta la figlia raccontare la 'disavventura' natalizia di cui la madre è stata protagonista, c'è però solo il lato positivo della vicenda: "All'inizio ero un po' spaesata, poi mi sono ambientata. Abbiamo giocato a tombola come non facevamo da tanto. È stato un modo per passare un po' di tempo insieme". E siamo sicure che la sua assistente domiciliare Ana Maria, invece, un regalo come quello non se lo sarebbe mai aspettato, ma anche che difficilmente potrà dimenticarlo.