Leggere fa bene alla salute. Ecco perché

Leggere un libro non solo previene e rallenta il deterioramento cerebrale, ma aiuta a ridurre l'ansia e a combattere l'insonnia. Ricordatevi, però, di spegnere il cellulare

di DOMENICO GUARINO -
29 settembre 2023
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Leggere fa bene. Quante volte abbiamo sentito questa espressione? E in effetti è una delle cose che generalmente viene ritenuta vera. Ma perché? Sappiamo che sicuramente ci rende più dotti, magari più sagaci, ci dà la possibilità di passare bene del tempo e di conoscere storie. Ma perché leggere ‘fa bene’? Ovvero perché un buon libro migliora non solo la nostra cultura ma anche la nostra salute? Ebbene finalmente la letteratura scientifica fornisce una serie di risposte ineluttabili a questa affermazione.

I benefici della lettura

Da una parte i benefici legati al fatto di entrare in contatto con tradizioni e usanze a noi sconosciute, di viaggiare indietro nel passato o proiettarci nel futuro, di apprendere parole nuove, migliorare il nostro modo di esprimerci, dunque. E dall’altra la dimensione proprio di cura di una buona lettura.
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È scientificamente provato che leggere previene il deterioramento cerebrale

Innanzitutto è comprovato che leggere previene il deterioramento cerebrale, il declino cognitivo, le malattie neurodegenerative (come la demenza o l’Alzheimer). La letteratura scientifica ha fornito negli anni molte prove della correlazione fra lettura e conservazione delle capacità cognitive e, di conseguenza, un’aspettativa di vita più lunga. Ma soprattutto Uno studio recente (Reading activity prevents long-term decline in cognitive function in older people: evidence from a 14-year longitudinal study, di  Yu-Hung Chang, I-Chien Wu, e  Chao A. Hsiung)  ha infatti  dimostrato che le persone di età pari o superiore a 64 anni che leggono almeno una volta alla settimana hanno meno probabilità di sperimentare un declino cognitivo negli anni successivi rispetto a chi non ha l’abitudine della lettura.

Leggere riduce l'ansia

In secondo luogo leggere riduce ansia e depressione e addirittura pensieri suicidi e manie ossessive. Non a caso esistono, anche in Italia, corsi di biblioterapia, ovvero terapie psicologiche che si avvalgono del supporto dei libri, che il paziente legge insieme al terapeuta (shared reading). Un buon libro inoltre riduce lo stress perché è un’attività che ci costringe a fermare, seppur solo per un breve tempo, la frenesia della routine in cui siamo immersi, perché per leggere abbiamo bisogno di concentrarci e di starcene calmi almeno per un po’.
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Leggere prima di andare a dormire migliora la qualità del sonno

Secondo lo studio Stress Management Strategies For Students: The Immediate Effects Of Yoga, Humor, And Reading On Stress, pubblicato sul Journal of college Teaching and learning, mezz’ora di lettura di un buon libro equivale alla pratica yoga per la sua efficacia nel ridurre la sensazione di stress e agitazione. Ovviamente per fare questo serve utilizzare libri cartacei (o al massimo un lettore e-reader), e ricordarci di silenziare il cellulare disattivando le notifiche. Facendo questo il respiro si fa più calmo, il battito cardiaco rallenta e la pressione sanguigna torna a livelli normali. Con effetti antistress. Immediati.

Un alleato contro l'insonnia

Infine, cosa non banale affatto, leggere migliora la qualità del sonno, combattendo l’insonnia, soprattutto se usato in alternativa alle nostre consuete Device. Questo perché lo schermo dello smartphone emette luce blu, che “inganna” il nostro cervello illudendolo che sia ancora giorno e inibendo così la produzione di melatonina, l’ormone del sonno. Per massimizzare gli effetti onirici di una buona lettura va comunque usata un’accortezza: quella cioè di spegnere il cellulare almeno mezz’ora prima di andare a letto, in modo da predisporre il nostro cervello al riposo notturno, e teniamo sempre un libro sul comodino, in modo da leggere qualche pagina mentre siamo già a letto pronti per addormentarci.