Main Partner

main partnermain partnermain partner

Partner

main partner

Il sogno di Lloyd, runner con la sindrome di Down: “Voglio fare un record alla maratona di Londra”

Il 19enne di Cardiff il prossimo 21 aprile parteciperà alla corsa con la mamma: “Mi piace correre con lei, è una leggenda” dice alla BBC. Il Guinnes World Record ha già pronto una titolo col suo nome

di MARIANNA GRAZI -
13 aprile 2024
Lloyd Martin con mamma Ceri (foto di famiglia)

Lloyd Martin con mamma Ceri (foto di famiglia)

Come tanti ragazzi della sua età Lloyd Martin, 19 anni, di Cardiff (Galles), ha un sogno che insegue con determinazione. Insegue letteralmente, correndo dietro a un limite che ha stabilito il Guinness World Record per lui e per chi proverà a raggiungerlo in seguito: quello per aggiudicarsi il titolo di persona più giovane a completare una maratona nella categoria di disabilità intellettiva (LL2). 

Dimenticavo di dirvi, dettaglio effettivamente trascurabile se si parla di corsa, che Lloyd è nato con sindrome di Down. La sua storia, riportata sulla BBC, parla di un giovane atletico, che pratica ginnastica e calcio con gli Special Olympics britannici, e che il prossimo 21 aprile correrà la maratona di Londra con sua mamma, la 54enne Ceri Hooper, come guida. “Mi piace correre con mia madre – ha detto ai giornalisti –. È una maratoneta. La adoro, è una leggenda”.

Mamma Cheri, l’allenatrice perfetta

Quest’ultima spiega che il figlio ha sempre desiderato affrontare la 42 km, quindi quando a novembre gli è stato proposto di partecipare alla maratona, la risposta è stata una sola: “Tutto è possibile e non solo per le persone con la sindrome di Down. Chiunque può correre una maratona”, ha dichiarato. Ceri Hooper, in effetti, è l'allenatrice perfetta per Lloyd, non solo perché lo conosce da sempre – letteralmente da quando è nato – o perché lui la adora, ma perché la donna ha rappresentato il Galles fin da adolescente nelle gare di corsa campestre e su pista. È un’esperta insomma: ha partecipato quattro volte alla maratona di Londra e ha completato anche quelle di Boston e Chicago. Il figlio maggiore, insieme al fratello Finlay e al patrigno Gordon, sono sempre stati in prima fila a fare il tifo per lei nelle competizioni in Regno Unito.

La sfida per preparare Lloyd 

Lloyd Martin con mamma Ceri (foto di famiglia)
Lloyd Martin con mamma Ceri (foto di famiglia)

Ma preparare Lloyd alla gara in soli cinque mesi è stata una sfida particolarmente ardua per la donna. Sebbene abbia all'attivo più di 30 Parkrun, fino a Natale la corsa cronometrata settimanale di 5 km era la distanza più lunga che il giovane avesse mai completato. Ceri ha dovuto creare un piano di allenamento su misura che comprendeva una corsa prolungata settimanale per abituare il giovane a stare in piedi per diverse ore.

Ma prima di questo la famiglia doveva assicurarsi che fosse in grado di affrontare uno sforzo simile dal punto di vista sanitario. Come molti bambini nati con la sindrome di Down, da bambino gli è stato diagnosticato un problema al cuore (una sorta di forellino). Dopo un’approfondita visita, però, i medici hanno gli hanno rilasciato un certificato di buona salute: tutto quello che era necessario per dare il via al suo sogno. 

“L’importante è divertirsi insieme alla mia famiglia”

A poco più di una settimana dalla maratona, Lloyd è pronto a partire e determinato a tagliare il traguardo con il sorriso sulle labbra e non si preoccupa nemmeno di quanto tempo potrebbe volerci a completare la corsa: “Non è una questione di tempo. L'importante è divertirsi con la mia famiglia e stare insieme – ha spiegato –. Se sarò stanco o dolorante, continuerò a correre o probabilmente farò una pausa di qualche minuto, poi mi farò forza e riprenderò a correre. Basta andare avanti, accettarlo”.

Mentre si prepara alla sfida più grande della sua vita, il ragazzo ha voluto condividere il messaggio molto importante: “Non gettate via i vostri sogni, mettetene insieme il più possibile e cercate di capire cosa potete fare, perché tutto è possibile”.

Gli Special Olympics GB hanno aiutato Martin a ottenere un posto per la 42km di Londra, diventando così il terzo atleta gallese dell’organizzazione a correre la maratona.