Contrordine! Abbiamo sempre pensato che
navigare in rete rincitrullisca e faccia perdere tempo, consumando vista, cervello, nervi e abbassando la soglia dell’attenzione? Ebbene, a quanto pare abbiamo sbagliato tutto. Una recente ricerca ha analizzato infatti come l’uso di internet da parte degli anziani possa influenzare in positivo le loro capacità cognitive, tanto che potrebbe addirittura diminuire il rischio di demenza. A patto che si tratti di un
uso ‘moderato’.
L'uso di Internet ritarderebbe il deterioramento cognitivo
Uno studio americano dimostrerebbe come la navigazione sul web, se moderata, abbia benefici sul cervello
Lo studio della
School of Global Public Health della
New York University pubblicato sul Journal of American Geriatrics Society, ha rilevato che l’uso regolare di Internet nella tarda età adulta è correlato a un
ritardo nel deterioramento cognitivo. Ma, attenzione, nello stesso studio, gli autori mettono in guardia sul fatto che
sono necessarie ulteriori ricerche per accertare le potenziali conseguenze negative di un uso eccessivo. Insomma, come dicavano i latini, ‘in medio stat virtus’ e la moderazione è sempre una legge da prendere seriamente in considerazione. I ricercatori hanno monitorato gli adulti di
età compresa tra 50 e 65 anni, non affetti da demenza, utilizzando l’Health and Retirement Study dell’Università del Michigan, un sondaggio longitudinale che contiene informazioni su
20.000 anziani americani.
Lo studio
Tra il 2002 e il 2018, i coordinatori dello studio del Michigan hanno intervistato i partecipanti ogni due anni, chiedendo se fossero impegnati in un utilizzo regolare e, in caso affermativo, quantificando l’entità del loro utilizzo. Il 65% degli intervistati ha affermato di essere un utente abituale e il 21% ha segnalato cambiamenti significativi nelle proprie abitudini di utilizzo durante la partecipazione allo studio.
Dallo studio sarebbe stato rivelato un rischio maggiore di sviluppare demenza tra i non utilizzatori di device
Alcuni dei partecipanti, invece, sono morti o hanno sviluppato demenza durante il periodo di studio. Alla fine lo studio ha rilevato che
l’uso regolare di Internet era associato a circa la metà del rischio di demenza rispetto all’uso non regolare. Tra i partecipanti che erano
utilizzatori attivi, gli autori del nuovo studio hanno infatti rivelato
un rischio dell’1,54% di sviluppare demenza, mentre i
non utilizzatori sembravano avere un rischio significativamente più elevato, pari al
10,45%. I benefici sono legati ad una verità assoluta e già nota: ovvero che “Imparare cose nuove e rimanere cognitivamente impegnati è fondamentale per proteggere il nostro cervello” spiega il dottor
Scott Kaiser, specialista in medicina geriatrica del Pacific Neuroscience Institute, che si concentra quindi sull’impatto che l’apprendimento e l’utilizzo delle nuove tecnologie può avere sulla stimolazione del cervello, con un impatto positivo sulla salute cognitiva delle persone.
Navigare sì, ma quanto?
Si possono avere benefici se si naviga fino ad un massimo di 2 ore al giorno, oltre potrebbe portare all'effetto contrario
I risultati della ricerca consiglierebbero anche quanto sarebbe utile navigare in media, anche perché è meglio non abusare dei
device, soprattutto quando si è avanti con l'età:
“Troppo tempo su internet è risultato potenzialmente dannoso” spiega sempre Kaiser. Secondo i ricercatori, la maggior riduzione del rischio di demenza si è riscontrata con un uso che va da mezz’ora alle 2 ore al giorno. Importante, quindi, non esagerare:
“Servono ulteriori valutazioni sugli effetti negativi di un uso eccessivo” conclude lo studio che, essendo ancora in fase iniziale, dovrà analizzare l’impatto negativo che potrebbe avere uno stile di vita troppo sedentario, provocato inevitabilmente dallo starci troppo tempo. Navigate dunque, verrebbe da dire, ma senza eccessi. La rete può essere un aiuto a tenere sveglio il cervello, ma un abuso lo può spengere più o meno definitivamente.