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“Scrittori in erba”: un esempio virtuoso di DAD che stimola la creatività dei bambini

di CATERINA CECCUTI -
27 marzo 2022
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Dai lavori di Alessandro, Bianca, Caterina, Matilde, Sebastiano e Tommaso e con l'aiuto della scrittrice Sara Landi è nato “Scrittori in erba”

Essere scrittori a dieci anni non è solo possibile ma è un percorso liberatorio, arricchente, promotore di grandi soddisfazioni. Per scrivere belle composizioni di narrativa o evocativi versi di poesia non è necessario essere geni, basta imparare a lasciar andare la creatività intrinseca in ognuno di noi e gestire correttamente grammatica e lessico italiani. A dimostrare che interessare un gruppo di ragazzini di dieci anni alla lettura e alla scrittura può dare risultati straordinari è stata la scrittrice Sandra Landi – già direttrice dell'Istituto regionale di ricerca educativa della Toscana – che con un approccio ludico, molta passione e alcuni incontri telematici a settimana, è riuscita a tirare fuori lo scrittore in erba che si nascondeva nei giovanissimi Alessandro, Bianca, Caterina, Matilde, Sebastiano e Tommaso, arrivando a pubblicare persino un libro con le loro opere che ha ottenuto il plauso della Regione Toscana. Non a caso è stata proprio la Tipografia del Consiglio Regionale a stampare il volume, e la prima presentazione di Scrittori in erba si è svolta sabato 26 marzo nella Sala conferenze Sibilla Aleramo della Biblioteca delle Oblate di Firenze, alla presenza del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, di alcune altre cariche istituzionali legate al territorio toscano, della curatrice e, soprattutto, dei giovani autori, che nel frattempo non hanno mai smesso di alimentare la loro passione per la narrativa. Valore aggiunto di un'iniziativa comunque già di per sé virtuosa sarà la distribuzione omaggio del libro a tutti i presenti e, nel futuro prossimo, a tutti i ragazzi delle scuole elementari del territorio, per invogliarli a stimolare al propria vena creativa e a prendersi cura del narratore che hanno in sé. Signora Landi ci parli dei giovani autori del libro da lei curato. Come è nato il vostro progetto? "Questi ragazzi sono stati protagonisti di un'esperienza davvero sorprendente: tre ragazze e tre ragazzi di 10/11 anni, cinque dei quali hanno frequentato la quinta elementare e una la prima media. Loro sono parte di quella che viene definita generazione alfa, ossia la generazione dei nativi digitali, abituati a viaggiare nel mondo della rete, seppur sotto attento controllo dei genitori. Ma rappresentano anche la generazione dei nativi ecologici - o generazione Greta-, vale a dire giovani molto sensibili ai problemi del clima e dell’inquinamento. Durante il primo lockdown, la distanza dai compagni, dalla scuola e dalla vita sociale cui erano abituati li ha portati a manifestare una certa disaffezione verso la scrittura in generale: tendevano a scrivere il minimo indispensabile, sempre poco e in fretta, utilizzando più spesso le emoticon che le parole.

Sara Landi, saggista e già direttrice dell'Istituto regionale di ricerca educativa della Toscana

Ho cominciato a seguire, tramite Skype - in rispetto delle norme di isolamento - mio nipote Alessandro, proponendogli esercizi e giochi linguistici; dopo un po’ sono stata contattata anche dai genitori di una sua compagna di classe, che aveva manifestato i medesimi problemi. All’inizio del nuovo anno scolastico, altri genitori ancora hanno notato lo stesso atteggiamento nei loro figli, provenienti da altre quinte di sezioni diverse, e si sono rivolti a me per consigli. A questo punto mi è venuta l'idea di coinvolgerli in una specie di 'Scuola di scrittura', sempre all’insegna dell’approccio ludico allo scrivere e al leggere, da svolgersi secondo le regole anti Covid su una piattaforma digitale. Non una ripetizione dell’esperienza scolastica però, si badi bene. Piuttosto un esperimento del tutto nuovo". Dottoressa Landi che tipo di metodo ha utilizzato per appassionare i suoi giovanissimi allievi alla scrittura? "Ho provato a intraprendere un percorso che trasmettesse l’amore per la lettura e per la scrittura: dalla scelta e cura della parola allo svelamento dei segreti nascosti nelle regole fonetiche e semantiche, assaporando il divertimento di nuovi giochi, con la gioia della percezione di un risultato, senza voti o sanzioni. La scommessa era far scaturire l’amore per il testo e quindi la cura nella sua realizzazione, intesa come attenzione a produrre nel lettore conoscenza, soddisfazione e interesse. Ci siamo domandati: in che modo possiamo catturare il lettore fino a spingerlo a sfogliare le altre pagine di un libro dopo averne letta una?".

"Scrittori in erba" è il frutto di una specie di 'Scuola di scrittura', sempre all’insegna dell’approccio ludico allo scrivere e al leggere che Landi ha portato avanti durante i lockdown

Come è riuscita a stabilire un rapporto così empatico con i suoi allievi, senza averli mai potuti incontrare dal vivo? “Devo riconoscere che non è facile attuare una comunicazione empatica attraverso un mezzo; affinché sia autentica occorre guardarsi negli occhi, saper acquisire da un gesto, da una posizione, da una distrazione gli stati d'animo reciproci. Senza poter contare su questi importanti segnali e informazioni, la questione si fa complicata ma non impossibile, e questo punto ci tengo a sottolinearlo. Nonostante la distanza ho percepito nei ragazzi il divertimento e la volontà di produrre un testo in grado di attrarre attenzione e, nei casi migliori, affascinare. D'altronde, chi avrebbe detto che un gruppo di bambini e bambine, dopo otto ore di scuola e di vari impegni sportivi e culturali, alla fine di giornate molto impegnative avrebbero trovato le energie per dedicarsi attivamente alla scrittura, fino a ritardare l’orario dei saluti?”. Quale insegnamento ha tratto da questa esperienza? “Tutto il lavoro svolto tende a evidenziare che, in un momento veramente difficile come quello della pandemia, si può essere attivi e propositivi; il modello è esportabile, non ha costi, si basa sul volontariato e sulle risorse dei nostri bambini che, opportunamente motivate e assistite, fioriscono in modo talvolta sorprendente, anche tramite didattica a distanza”.

Il libro "Scrittori in erba" ha ricevuto il plauso della Regione Toscana. "Scrivere è un'esperienza di generosità, significa aprire una finestra sul proprio cuore e lasciare ai lettori la libertà di dare una sbirciatina dentro" ha detto la presidente della commissione istruzione Giachi.

Il frutto della fantasia e della scrittura di sei giovani autori

“Scrittori in erba”, come anticipato sopra, ha ottenuto il plauso della Regione Toscana: “Questo piccolo libro è uno scrigno che custodisce un bene prezioso – è il commento di Cristina Giachi, Presidente della Commissione Istruzione, formazione, beni e attività culturali del Consiglio regionale –: il frutto della fantasia e della scrittura di sei giovani autori. Scrivere è un'esperienza di generosità, significa aprire una finestra sul proprio cuore e lasciare ai lettori la libertà di dare una sbirciatina dentro. E loro sono stati curiosi, coraggiosi e generosi. Dal punto di vista del lavoro svolto, è stata per i ragazzi un’esperienza di immersione nelle diverse applicazioni dello scrivere, un laboratorio di scrittura in cui si sono esercitati sulle potenzialità dell’uso della parola, per sperimentare la diversità dei linguaggi, la meraviglia di prendere a poco a poco consapevolezza e padronanza dei molteplici significati che le parole, ben assemblate, possono assumere nel descrivere situazioni, luoghi e trasmettere emozioni”. Prima ancora di ponderare l'idea del libro, Sandra Landi aveva colto l’occasione di un concorso destinato a bambini delle elementari per motivare i propri allievi. Si trattava di un contest indetto dal Cantiere Obraz e inserito nella rassegna Inverno Fiorentino 2020, in occasione della chiusura delle celebrazioni per il Centenario della nascita di Gianni Rodari, che invitava i concorrenti a lavorare sul celebre testo di “Alice Cascherina”, inventando una nuova avventura per la protagonista. “L’idea è stata subito accettata con entusiasmo dai ragazzi -spiega Landi-, ognuno dei quali ha scritto il proprio contributo, dando libero sfogo alle fantasie. Quando si sono aggiudicati il primo premio, la motivazione a proseguire il percorso insieme è cresciuta sempre di più, fino ad arrivare all'esercitazione costante e appassionata delle loro capacità e alla realizzazione del libro”.