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Scrolling compulsivo dei social, ne ‘soffre’ il 90% dei giovani. Ma cresce l’esigenza di disintossicarsi

Gli Zillennials nel Regno Unito e negli Stati Uniti ammettono di distrarsi anche in compagnia di amici e parenti, gli italiani invece controllano il cellulare ossessivamente per leggere i messaggi

19 aprile 2024
Zillennials ossessionati dal controllo compulsivo degli smartphone

Zillennials ossessionati dal controllo compulsivo degli smartphone

Scorrere (o meglio ‘scrollare’) le pagine dei social media in modo compulsivo, anche mentre si è in compagnia di amici e familiari, dimenticando la socialità e lo stare insieme. Sembra essere questa la normalità dei più giovani, rispondendo alla necessità di controllare costantemente quello che non è più uno strumento di comunicazione ma un vero e proprio prolungamento del braccio, di cercare contatti  digitali evanescenti anche in mezzo a persone vere, in una sorta di estraniazione volontaria dalla realtà che li circonda. Un'abitudine che ha il 90% degli Zillennials, cioè i nati tra i primi anni '90 e l'inizio degli anni 2000 (in una crasi tra le categorie più note dei Millenials e la Gen Z), nel Regno Unito e negli Stati Uniti secondo quanto emerge da una ricerca promossa da Heineken.

Il cosiddetto scrolling, cioè lo scorrere le pagine dei social in maniera ossessiva, non risparmia però nemmeno gli Zillennials italiani, anzi: ben il 92% dichiara di ‘scrollare’ anche quando trascorre il proprio tempo con le persone care e più di un terzo (36%) ammette di controllare il proprio smartphone mediamente 4 volte durante una serata fuori. Basta guardarsi intorno mentre siamo in un locale: quanti occhi incollati allo schermo ci sono? E quanti invece hanno lasciato il cellulare in tasca o nella borsa e si stanno godendo una sana chiaccherata con le persone che sono con lui o lei? quelle vere, non quelle virtuali…

La campagna “The Boring Phone”

I dati sono stati diffusi in occasione della presentazione alla Design Week di Milano della campagna “The Boring Phone”, e del lancio di un'edizione limitata di ‘dumb phones’.  

Di che stiamo parlando? Letteralmente di ‘telefoni stupidi’ con funzioni limitate, progettati per offrire un'esperienza d'uso più semplice e meno coinvolgente rispetto agli smartphone, così da incoraggiare le persone a riscoprire i piaceri del mondo offline.

Tra le distrazioni principali emerse dal campione americano e britannico, due terzi degli intervistati (62%) ammettono di controllare le loro pagine social quando sono con altre persone, mentre più di un terzo (36%) confessa di leggere le e-mail di lavoro.

Diversamente, i giovani italiani utilizzano maggiormente il proprio smartphone per controllare i messaggi di amici o familiari (55%), scattare foto o fare dei video (54%), guardare i social media (41%) o postare dei contenuti (32%) quando sono in compagnia o trascorrono una serata fuori.

Disconnessione in corso

Ma la voglia di disconnettersi si fa sempre più sentire e ben 7 giovani su 10 (70%) affermano di aver provato a non guardare il proprio telefono durante le occasioni di socializzazione per essere più presenti nei momenti trascorsi con i propri amici. Qualcuno inizia già a mettere in pratica questa nuova tendenza, tanto che il 17% dei giovani italiani intervistati dichiara di aver spento il proprio telefono durante diverse occasioni di socializzazione e 4 su 10 (41%) affermano che prenderebbero in considerazione la possibilità di farlo.