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Alfa: “La mia generazione è vittima dell’ansia. Canto d’amore per alleviarla”

Il 23enne Andrea De Filippi, in arte Alfa, si racconta senza nascondere quelle che sono le sue difficoltà e le sue fragilità. Le stesse di un’intera generazione: l’ansia, la rabbia, la paura per il futuro e l’impazienza. “Da piccolo mi bullizzavano, la musica mi ha salvato”

di TERESA SCARCELLA -
27 marzo 2024

Gli ultimi dei romantici, Alfa è senza dubbio uno di questi. In un panorama musicale che dà voce alla rabbia dei giovani, che parla alle loro pance, la vera rivoluzione è parlare di amore e di sentimenti positivi. “Per la mia generazione sono anni difficili, pieni di rabbia repressa, soprattutto dopo la pandemia – spiega il cantautore – c’è la sensazione di stare perdendo tempo, siamo ansiosi e spaventati. Mi piacerebbe che la mia generazione fosse meno schiacciata dall’ansia. Parlare d’amore e di positività è un primo passo. Ovviamente anche io ho le mie ansie e le mie fragilità, ma la musica è sempre stato il mio migliore amico”. 

Foto Giuseppe Cabras / New Press Photo

"Da piccolo venivo bullizzato”

E la compagnia del migliore amico, si sa, aiuta a superare i momenti difficili. Come quello che ha vissuto Alfa, ovvero Andrea De Filippi, nato a Genova il 22 agosto 2000, 23 anni. “Ero molto timido, chiuso e anche in sovrappeso. Sono stato bullizzato, anche pesantemente. E la musica è stata per me una salvezza e anche una rivincita nei confronti di quelli che mi prendevano in giro. Oggi ho fatto pace con queste persone, sono venute anche ai miei concerti. Sono cresciuto tanto, mi sono reso conto che esistevo e quando vivi quell’esperienza senti invece di non esistere, la musica mi ha levato da quella condizione”. 

ntervista al rapper genovese Alfa
ntervista al rapper genovese Alfa

Diventato famoso tra i giovanissimi con la canzone, subito virale, “Bellissimissima” e i video annessi di ragazze ignare che finivano sotto i riflettori, protagoniste della canzone e quindi dei complimenti. A Sanremo ha spiazzato tutti quando, per la serata delle cover, ha portato sul palco uno dei più grandi, immensi cantautori italiani, Roberto Vecchioni, cantando e rifacendo “Sogna ragazzo sogna”. 

Festival Sanremo 2024 - Quarta Serata
Festival Sanremo 2024 - Quarta Serata

L’incontro tra generazioni con Vecchioni

"Un brano che già conoscevo, sono un fan del professore. Sulle note di ’Luci a San Siro’ si sono innamorati i miei genitori. E quando usciva ’Sogna ragazzo sogna’ ero nei loro pensieri. Già da tempo avevo riscritto il finale di quella canzone che adoro e lui mi ha dato fiducia”. 

Meritata, diciamolo. Perché quella versione ha convinto fin da subito. Anzi, l’emozione suscitata è stata talmente grande e bella che poi è stata giustamente incisa. Vedere Vecchioni, dopo aver saggiamente guidato il giovane Alfa, fare un passo indietro e lasciargli spazio, è un messaggio puro, forte. Due generazioni così distanti possono incontrarsi, comunicare, capirsi, condividere, rispettando spazi e tempi l’uno dell’altro. 

“La nostra generazione è molto aperta su certi temi e certe battaglie che diamo per assodate, anche se non lo sono – conclude il cantante – Ciò che forse ci tiene a distanza con le generazioni precedenti è l’ansia. Noi non siamo pazienti, abituati ad avere tutto subito, e questo ci crea ansia per il futuro, per la ricerca del nostro posto nel mondo. Il concetto di tempo è diverso. Ma c’è comunque un punto di incontro”.