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Home » Lifestyle » Silvia Fuselli, 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti: “Ora gioco su un altro campo”

Silvia Fuselli, 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti: “Ora gioco su un altro campo”

Tolti gli scarpini, l'ex attaccante è titolare di un'azienda vitivinicola a Bolgheri, in Toscana: “Ho voluto dare molto spazio alle donne che ho avuto la fortuna di incontrare durante la mia carriera sportiva“

Michela Berti
22 Febbraio 2022
Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti

Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti

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“Ero attaccante esterno, giocavo con la maglia numero 11“. Silvia Fuselli, 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, ha vinto cinque scudetti, ora gioca la sua partita su un altro campo: quello agricolo della tenuta Le Vigne di Silvia, nel cuore di Bolgheri.

Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti, nel suo vigneto (foto Novi)
Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti, nel suo vigneto (foto Novi)

Una famiglia di origini marchigiane, il nonno arrivò nel comune di Castagneto Carducci negli anni ’50 e comprò le terre, i terreni del marchese.

E poi, Silvia?

“Qui non c’era niente e mio nonno con i figli Carlo e Rosanna si dedicarono alla terra. Questa terra è la mia casa, io sono nata qui, con mia sorella”.

Da Cecina, una piccola cittadina in provincia di Livorno, alla nazionale di calcio, è stato un bel salto…

“Da piccola giocavo sempre a pallone con i bimbi di classe. Ero l’unica femmina. Una grande passione che condividevo con mia cugina. Lei giocava nel Rosignano e l’allenatore mi notò. Così è partita la mia carriera sportiva. All’inizio i miei genitori non erano contenti, poi però mi hanno seguito ovunque: da Verona a Torino, da Lucca alla Sardegna. Anche mio padre era una bravo giocatore di pallone, mi hanno sempre raccontato quanto fosse veloce sul campo”.

Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti, in campo con la maglia della Nazionale
Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti, in campo con la maglia della Nazionale

E dopo aver raggiunto i massimi livelli sportivi con la nazionale ha deciso di fare altro. Ha girato il mondo poi è tornata alle sue radici.

Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti, nel suo vigneto (foto Novi)
Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti, nel suo vigneto (foto Novi)

“Una volta in un tema alla scuola elementare scrissi che da grande volevo fare la contadina. Eccomi qua. Ho sempre avuto il pallino dell’agricoltura. Ho deciso di lavorare all’azienda agricola di mio padre con mia sorella che è agronomo”.

Cosa producete, quali sono le vostre eccellenze?

“Tre vini: vermentino che si chiama Giochessa e richiama la mia carriera; bolgheri rosso Artemio che è il secondo nome di mio padre e poi un cabernet Itinerante. Io sono molto contenta, ho realizzato un altro sogno. Il mondo del vino, come quello dello sport, è molto dinamico c’è un contatto continuo con le persone e anche con la terra”.

La particolarità della sua azienda è che ha dato molto spazio alle donne che ha avuto la fortuna di incontrare nella sua carriera sportiva.

Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti
Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti

“Si una ragazza che giocava a pallone con me ha fatto la grafica dell’azienda, un’altra le foto, ho coinvolto tante giovani che ho incontrato durante la mia carriera sportiva. E questa è una cosa molto bella. La mia azienda è nata da poco ma abbiamo già contatti, anche all’estero, molto importanti”.

La sua storia è una bella testimonianza a tutte quelle donne che vogliono rimettersi in gioco…

“Sì, è un segnale di fiducia anche nei confronti delle nostre capacità. Quando ci sono dei sogni così belli è importante cercare di realizzarli. Questo ci rende felici”.

Da grande… cosa farà?

Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti
Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti, nei suoi vigneti (foto Novi)

“Mi piacerebbe tanto allenare e dare un’opportunità a delle bambine che magari hanno la mia stessa passione del calcio, di poter praticare questo sport”.

Qual è la sua squadra del cuore?

“Sembrerà strano, ma non sono una tifosa. Mi piacciono i personaggi, i calciatori uomini e donne. Ma non ho una squadra del cuore…”.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
“Ero attaccante esterno, giocavo con la maglia numero 11“. Silvia Fuselli, 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, ha vinto cinque scudetti, ora gioca la sua partita su un altro campo: quello agricolo della tenuta Le Vigne di Silvia, nel cuore di Bolgheri.
Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti, nel suo vigneto (foto Novi)
Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti, nel suo vigneto (foto Novi)
Una famiglia di origini marchigiane, il nonno arrivò nel comune di Castagneto Carducci negli anni ’50 e comprò le terre, i terreni del marchese. E poi, Silvia? “Qui non c’era niente e mio nonno con i figli Carlo e Rosanna si dedicarono alla terra. Questa terra è la mia casa, io sono nata qui, con mia sorella". Da Cecina, una piccola cittadina in provincia di Livorno, alla nazionale di calcio, è stato un bel salto... “Da piccola giocavo sempre a pallone con i bimbi di classe. Ero l’unica femmina. Una grande passione che condividevo con mia cugina. Lei giocava nel Rosignano e l’allenatore mi notò. Così è partita la mia carriera sportiva. All’inizio i miei genitori non erano contenti, poi però mi hanno seguito ovunque: da Verona a Torino, da Lucca alla Sardegna. Anche mio padre era una bravo giocatore di pallone, mi hanno sempre raccontato quanto fosse veloce sul campo".
Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti, in campo con la maglia della Nazionale
Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti, in campo con la maglia della Nazionale
E dopo aver raggiunto i massimi livelli sportivi con la nazionale ha deciso di fare altro. Ha girato il mondo poi è tornata alle sue radici.
Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti, nel suo vigneto (foto Novi)
Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti, nel suo vigneto (foto Novi)
“Una volta in un tema alla scuola elementare scrissi che da grande volevo fare la contadina. Eccomi qua. Ho sempre avuto il pallino dell’agricoltura. Ho deciso di lavorare all’azienda agricola di mio padre con mia sorella che è agronomo". Cosa producete, quali sono le vostre eccellenze? "Tre vini: vermentino che si chiama Giochessa e richiama la mia carriera; bolgheri rosso Artemio che è il secondo nome di mio padre e poi un cabernet Itinerante. Io sono molto contenta, ho realizzato un altro sogno. Il mondo del vino, come quello dello sport, è molto dinamico c’è un contatto continuo con le persone e anche con la terra". La particolarità della sua azienda è che ha dato molto spazio alle donne che ha avuto la fortuna di incontrare nella sua carriera sportiva.
Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti
Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti
“Si una ragazza che giocava a pallone con me ha fatto la grafica dell’azienda, un’altra le foto, ho coinvolto tante giovani che ho incontrato durante la mia carriera sportiva. E questa è una cosa molto bella. La mia azienda è nata da poco ma abbiamo già contatti, anche all’estero, molto importanti". La sua storia è una bella testimonianza a tutte quelle donne che vogliono rimettersi in gioco… “Sì, è un segnale di fiducia anche nei confronti delle nostre capacità. Quando ci sono dei sogni così belli è importante cercare di realizzarli. Questo ci rende felici". Da grande… cosa farà?
Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti
Silvia Fuselli (40 anni), 53 presenze nella nazionale italiana di calcio, 5 scudetti vinti, nei suoi vigneti (foto Novi)
“Mi piacerebbe tanto allenare e dare un’opportunità a delle bambine che magari hanno la mia stessa passione del calcio, di poter praticare questo sport". Qual è la sua squadra del cuore? “Sembrerà strano, ma non sono una tifosa. Mi piacciono i personaggi, i calciatori uomini e donne. Ma non ho una squadra del cuore…".
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