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Home » Paralimpiadi » Giochi invernali di Pechino, pronta la squadra paralimpica italiana: 32 atleti in 4 discipline

Giochi invernali di Pechino, pronta la squadra paralimpica italiana: 32 atleti in 4 discipline

Il Comitato italiano paralimpico dà il via libera alla lista degli atleti che saranno impegnati a Pechino dal 4 al 13 marzo prossimi. Le presenze salgono mentre scende l'età media. Pancalli: "Pronti a regalare grandi emozioni"

Camilla Prato
29 Gennaio 2022
la squadra paralimpica per i Giochi invernali di Pechino

Pronta la squadra paralimpica per i Giochi invernali di Pechino

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Mentre si avvicina il giorno della cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, prevista per il 4 febbraio, con le gare che si svolgeranno fino al 20, la giunta nazionale del Comitato Italiano Paralimpico dà il via libera ai nomi che comporranno la squadra italiana impegnata ai XIII Giochi Paralimpici invernali, che si terranno sempre nella capitale cinese dal 4 al 13 marzo.
In tutto saranno 32 gli atleti azzurri (tra cui tre atleti guida) impegnati in quattro discipline: para ice hockey, sci alpino, sci nordico e snowboard. Cresce dunque la squadra italiana, del 23% per la precisione rispetto alla precedente edizione, che si era svolta a Pyeongchang (Corea del Sud) nel 2018, a cui avevano preso parte 25 atleti italiani. Ecco, quindi, le atlete e gli atleti chiamati a difendere i colori azzurri alla Paralimpiade di Pechino:

Para ice hockey: Alessandro Andreoni, Gabriele Araudo, Bruno Balossetti, Cristoph De Paoli, Alex Enederle, Stephan Kafmann, Julian Kasslatter, Gabriele Lanza, Nils Larch, Andrea Macrì, Roberto Radice, Matteo Remotti Marnini, Gianluigi Rosa, Santino Stillitano, Francesco Torella, Gian Luca Cavaliere, Stefan Kerschbaumer.

Sci alpino: Davide Bendotti, Renè De Silvestro, Federico Pelizzari, Giacomo Bertagnolli, Chiara Mazzel e Martina Vozza e le rispettive guide Andrea Ravelli, Fabrizio Casal, Ylenia Sabidussi.

Snowboard:  Jacopo Luchini, Riccardo Cardani e Mirko Moro.

Sci nordico: Cristian Toninelli, Giuseppe Romele e Michele Biglione.

Cresce il numero degli atleti italiani impegnati alla Paralimpiadi invernali: a Pechino saranno 32, rispetto ai 25 di Pyeongchang

Se le presenze aumentano scende, invece, l’età media della squadra che passa dai 33,1 anni dell’edizione del 2018 a 31,3 per una nazionale che annovera ben 12 esordienti in una competizione paralimpica. L’atleta più giovane della Delegazione sarà Martina Vozza, 18 anni ancora da compiere, mentre il veterano del gruppo è Santino Stillitano, classe 1969, alla sua quarta Paralimpiade. La disciplina con l’età media più bassa sarà lo sci alpino (24,7 anni), la stessa dove gli atleti azzurri impegnati saranno più del doppio (9) di coloro che hanno solcato le nevi di PyeongChang (4). Cresce il numero di italiani in gara anche nello sci nordico, da 1 a 3.

La presenza di 3 atleti della Delegazione, tuttavia, è ancora incerta, per questioni burocratiche, e per avere la conferma della partecipazione di tutti i convocati, bisognerà attendere la seconda settimana di febbraio. Ma intanto i ragazzi e le ragazze scaldano i motori, per arrivare a Pechino tra poco meno di un mese e mezzo al massimo della forma e pronti a dar battaglia per arrivare sul tetto dell’Olimpo.
La Delegazione sarà guidata dal Capo Missione Juri Stara, segretario generale del CIP, e capitanata dal portabandiera azzurro Giacomo Bertagnolli. La dottoressa Emiliana Bizzarrini ricoprirà il ruolo di Chief Medical Officer

“L’Italia si presenta alle Paralimpiadi di Pechino con una squadra ambiziosa e dalle grandi potenzialità. Si tratta di un gruppo guidato da atleti di grande esperienza ma con tanti esordienti e un’età media più bassa rispetto alle precedenti edizioni – dichiara il presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli -. Una squadra che nelle ultime sfide internazionali ha dimostrato di poter competere ad alto livello e di poter puntare a ottenere risultati importanti in tutte le discipline. Merito dell’ottimo lavoro svolto dalla Federazione italiana sport invernali paralimpici e dalla Federazione italiana sport del ghiaccio – guidate rispettivamente da Tiziana Nasi e da Andrea Gios – che in questi anni hanno svolto un ottimo lavoro e hanno saputo investire sui giovani, dando così un presente solido e una nuova prospettiva al nostro movimento negli sport invernali. Anche questa volta ci presenteremo alla massima competizione paralimpica con l’orgoglio di rappresentare il nostro Paese nel mondo – conclude Pancalli – e con l’obiettivo di regalare ai nostri concittadini altre gioie ed emozioni”.

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Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Mentre si avvicina il giorno della cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, prevista per il 4 febbraio, con le gare che si svolgeranno fino al 20, la giunta nazionale del Comitato Italiano Paralimpico dà il via libera ai nomi che comporranno la squadra italiana impegnata ai XIII Giochi Paralimpici invernali, che si terranno sempre nella capitale cinese dal 4 al 13 marzo. In tutto saranno 32 gli atleti azzurri (tra cui tre atleti guida) impegnati in quattro discipline: para ice hockey, sci alpino, sci nordico e snowboard. Cresce dunque la squadra italiana, del 23% per la precisione rispetto alla precedente edizione, che si era svolta a Pyeongchang (Corea del Sud) nel 2018, a cui avevano preso parte 25 atleti italiani. Ecco, quindi, le atlete e gli atleti chiamati a difendere i colori azzurri alla Paralimpiade di Pechino: Para ice hockey: Alessandro Andreoni, Gabriele Araudo, Bruno Balossetti, Cristoph De Paoli, Alex Enederle, Stephan Kafmann, Julian Kasslatter, Gabriele Lanza, Nils Larch, Andrea Macrì, Roberto Radice, Matteo Remotti Marnini, Gianluigi Rosa, Santino Stillitano, Francesco Torella, Gian Luca Cavaliere, Stefan Kerschbaumer. Sci alpino: Davide Bendotti, Renè De Silvestro, Federico Pelizzari, Giacomo Bertagnolli, Chiara Mazzel e Martina Vozza e le rispettive guide Andrea Ravelli, Fabrizio Casal, Ylenia Sabidussi. Snowboard:  Jacopo Luchini, Riccardo Cardani e Mirko Moro. Sci nordico: Cristian Toninelli, Giuseppe Romele e Michele Biglione.
Cresce il numero degli atleti italiani impegnati alla Paralimpiadi invernali: a Pechino saranno 32, rispetto ai 25 di Pyeongchang
Se le presenze aumentano scende, invece, l’età media della squadra che passa dai 33,1 anni dell’edizione del 2018 a 31,3 per una nazionale che annovera ben 12 esordienti in una competizione paralimpica. L’atleta più giovane della Delegazione sarà Martina Vozza, 18 anni ancora da compiere, mentre il veterano del gruppo è Santino Stillitano, classe 1969, alla sua quarta Paralimpiade. La disciplina con l’età media più bassa sarà lo sci alpino (24,7 anni), la stessa dove gli atleti azzurri impegnati saranno più del doppio (9) di coloro che hanno solcato le nevi di PyeongChang (4). Cresce il numero di italiani in gara anche nello sci nordico, da 1 a 3. La presenza di 3 atleti della Delegazione, tuttavia, è ancora incerta, per questioni burocratiche, e per avere la conferma della partecipazione di tutti i convocati, bisognerà attendere la seconda settimana di febbraio. Ma intanto i ragazzi e le ragazze scaldano i motori, per arrivare a Pechino tra poco meno di un mese e mezzo al massimo della forma e pronti a dar battaglia per arrivare sul tetto dell'Olimpo. La Delegazione sarà guidata dal Capo Missione Juri Stara, segretario generale del CIP, e capitanata dal portabandiera azzurro Giacomo Bertagnolli. La dottoressa Emiliana Bizzarrini ricoprirà il ruolo di Chief Medical Officer "L'Italia si presenta alle Paralimpiadi di Pechino con una squadra ambiziosa e dalle grandi potenzialità. Si tratta di un gruppo guidato da atleti di grande esperienza ma con tanti esordienti e un’età media più bassa rispetto alle precedenti edizioni - dichiara il presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli -. Una squadra che nelle ultime sfide internazionali ha dimostrato di poter competere ad alto livello e di poter puntare a ottenere risultati importanti in tutte le discipline. Merito dell'ottimo lavoro svolto dalla Federazione italiana sport invernali paralimpici e dalla Federazione italiana sport del ghiaccio - guidate rispettivamente da Tiziana Nasi e da Andrea Gios - che in questi anni hanno svolto un ottimo lavoro e hanno saputo investire sui giovani, dando così un presente solido e una nuova prospettiva al nostro movimento negli sport invernali. Anche questa volta ci presenteremo alla massima competizione paralimpica con l'orgoglio di rappresentare il nostro Paese nel mondo - conclude Pancalli - e con l'obiettivo di regalare ai nostri concittadini altre gioie ed emozioni".
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