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Home » Paralimpiadi » Paralimpiadi: gli atleti russi e bielorussi non potranno gareggiare a Pechino 2022

Paralimpiadi: gli atleti russi e bielorussi non potranno gareggiare a Pechino 2022

L'IPC inoltre ospiterà un'Assemblea Generale straordinaria nel 2022 per votare se rendere il rispetto della Tregua Olimpica un requisito di appartenenza

Marianna Grazi
3 Marzo 2022
atleti russi e bielorussi esclusi dalle paralimpiadi

atleti russi e bielorussi esclusi dalle paralimpiadi

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Il governing board del Comitato Paralimpico Internazionale fa marcia indietro: gli atleti di Russia e Bielorussia non potranno partecipare alle Paralimpiadi di Pechino che prendono il via domani, 4 marzo. Un dietro front dell’ultimo minuto dopo che mercoledì mattina, invece, l’Ipc aveva dato l’ok alla partecipazione delle due delegazioni come neutrali, ovvero avrebbero gareggiato sotto la bandiera paralimpica e non sarebbero però state incluse nel medagliere. In una seconda riunione “appositamente convocata, il cda dell’Ipc ha deciso di rifiutare le iscrizioni agli atleti russi e bielorussi per le Paralimpiadi di Pechino”. Alla base della decisione, che appare come quella definitiva, visto che mancano oramai poco più di 24 ore all’avvio della
Cerimonia di Apertura delle XIII Paralimpiadi invernali, ci sarebbe la richiesta da parte di numerosi comitati olimpici che hanno minacciato di non partecipare se non fosse stata riconsiderata la decisione di ieri.

Il presidente dell’Ipc Andrew Parsons

Alla luce delle posizioni espresse dal governo di Lukashenko e dopo l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe del Cremlino il Comitato olimpico internazionale (Cio) aveva invitato ad escludere gli atleti dei due Paesi da tutte le competizioni internazionali o, laddove ciò non fosse possibile per motivi organizzativi, a non farli gareggiare in rappresentanza delle proprie nazioni.

La nazionale ucraina

Intanto a Pechino sono arrivati gli atleti dell’Ucraina. Mentre nel loro Paese si continua a combattere per difendersi dall’invasione russa, la delegazione paralimpica giallo azzurra raggiunge la sede dei Giochi invernali. I campioni sono attesi al Villaggio per prepararsi alle gare, al via sabato. Un modo, anche per loro, di ribadire l’unione e il legame che li lega alla patria, che siamo sicuri vorranno omaggiare e spronare a resistere anche attraverso le competizioni, dove sapranno farsi onore per portare in alto i colori dell’Ucraina.

Ukraine National Paralympic Committee are on their way to the Beijing 2022 Paralympic Winter Games. Picture of them from earlier today. 20 athletes and 9 guides ready to travel. Epic operation by many parties to get them here. #Beijing2022 pic:@ukrparalympic pic.twitter.com/53d2Kh4AVb

— Craig Spence (@craigspence) March 1, 2022

La decisione dell’International Paralympic Committee

La decisione di non far gareggiare gli atleti russi e bielorussi è stata presa perché, secondo il numero 1 dell’Ipc Andrew Parsons, “Garantire la sicurezza e la protezione degli atleti è di fondamentale importanza per noi e la situazione nei villaggi degli atleti è ora diventata insostenibile. Per preservare l’integrità di questi Giochi e la sicurezza di tutti i partecipanti, abbiamo deciso di rifiutare le iscrizioni degli atleti di Russia e Bielorussia”.

Rivolgendosi poi agli atleti paralimpici dei Paesi colpiti, Parsons ha aggiunto: “Siamo molto dispiaciuti che siate influenzati dalle decisioni che i vostri governi hanno preso la scorsa settimana nel violare la tregua olimpica. Siete vittime delle azioni dei vostri governi“. “Il benessere degli atleti è e sarà sempre una preoccupazione chiave per noi –  ha sottolineato il presidente – 83 atleti paralimpici sono direttamente interessati da questa decisione. Tuttavia, se Russia e Bielorussia rimangono qui a Pechino, le altre nazioni probabilmente si ritireranno. Probabilmente non avremo Giochi validi. Se ciò dovesse accadere, l’impatto sarebbe di portata molto più ampia”. Insomma per il bene di molti saranno in pochi a farne le spese. Una decisione senza precedenti, ma che rispecchia la volontà dell’Ipc di rimanere neutrale dal punto di vista politico, ma allo stesso tempo di voler mantenere saldi i propri principi e valori di base. Anche se c’è chi, come Yury Holub, olimpionico di sci di fondo bielorusso, protesta: “È una vergogna, una vergogna di m…”. “Peccato che tutti pensino che sono gli atleti ad aver cominciato questa guerra. Rispetto gli ucraini, i russi, e tutti quelli che sono qui: sono contro la guerra, e non solo se la fanno a me – ha scritto dal suo account Instagram –. Ma ora se qualcuno dice ‘fuori la politica dallo sport’, c’è da ridere. È una vergogna“.

Il presidente del comitato paralimpico internazionale ha spiegato che la loro decisione dettata dall’obbligo di garantire la massima sicurezza all’interno del Villaggio tra gli atleti

Mercoledì, al termine della prima riunione d’emergenza del comitato paralimpico internazionale, aveva però affermato di voler convocare un ulteriore incontro per discutere una soluzione a lungo termine per la questione dei membri che non “assicurano il rispetto della tregua olimpica”. Il presidente Andrew Parsons aveva spiegato che nel consiglio di amministrazione del comitato erano “molto preoccupati” per l’invasione dell’Ucraina e sono stati “d’accordo che questa non possa passare inosservata o non contemplata”, ma che le loro scelte erano vincolate dalla costituzione che afferma che l’IPC rimane politicamente neutrale. Tuttavia, con l’aumentare delle proteste da parte delle altre delegazioni, che hanno seriamente minacciato di non prendere parte alle competizioni, la decisione di escludere gli atleti russi e bielorussi è stata inevitabile. A farne le spese, in ogni caso, è lo sport e i suoi valori.

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  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Il governing board del Comitato Paralimpico Internazionale fa marcia indietro: gli atleti di Russia e Bielorussia non potranno partecipare alle Paralimpiadi di Pechino che prendono il via domani, 4 marzo. Un dietro front dell'ultimo minuto dopo che mercoledì mattina, invece, l'Ipc aveva dato l'ok alla partecipazione delle due delegazioni come neutrali, ovvero avrebbero gareggiato sotto la bandiera paralimpica e non sarebbero però state incluse nel medagliere. In una seconda riunione "appositamente convocata, il cda dell'Ipc ha deciso di rifiutare le iscrizioni agli atleti russi e bielorussi per le Paralimpiadi di Pechino". Alla base della decisione, che appare come quella definitiva, visto che mancano oramai poco più di 24 ore all'avvio della Cerimonia di Apertura delle XIII Paralimpiadi invernali, ci sarebbe la richiesta da parte di numerosi comitati olimpici che hanno minacciato di non partecipare se non fosse stata riconsiderata la decisione di ieri.
Il presidente dell'Ipc Andrew Parsons
Alla luce delle posizioni espresse dal governo di Lukashenko e dopo l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe del Cremlino il Comitato olimpico internazionale (Cio) aveva invitato ad escludere gli atleti dei due Paesi da tutte le competizioni internazionali o, laddove ciò non fosse possibile per motivi organizzativi, a non farli gareggiare in rappresentanza delle proprie nazioni.

La nazionale ucraina

Intanto a Pechino sono arrivati gli atleti dell'Ucraina. Mentre nel loro Paese si continua a combattere per difendersi dall'invasione russa, la delegazione paralimpica giallo azzurra raggiunge la sede dei Giochi invernali. I campioni sono attesi al Villaggio per prepararsi alle gare, al via sabato. Un modo, anche per loro, di ribadire l'unione e il legame che li lega alla patria, che siamo sicuri vorranno omaggiare e spronare a resistere anche attraverso le competizioni, dove sapranno farsi onore per portare in alto i colori dell'Ucraina.

Ukraine National Paralympic Committee are on their way to the Beijing 2022 Paralympic Winter Games. Picture of them from earlier today. 20 athletes and 9 guides ready to travel. Epic operation by many parties to get them here. #Beijing2022 pic:@ukrparalympic pic.twitter.com/53d2Kh4AVb

— Craig Spence (@craigspence) March 1, 2022

La decisione dell'International Paralympic Committee

La decisione di non far gareggiare gli atleti russi e bielorussi è stata presa perché, secondo il numero 1 dell'Ipc Andrew Parsons, "Garantire la sicurezza e la protezione degli atleti è di fondamentale importanza per noi e la situazione nei villaggi degli atleti è ora diventata insostenibile. Per preservare l'integrità di questi Giochi e la sicurezza di tutti i partecipanti, abbiamo deciso di rifiutare le iscrizioni degli atleti di Russia e Bielorussia". Rivolgendosi poi agli atleti paralimpici dei Paesi colpiti, Parsons ha aggiunto: "Siamo molto dispiaciuti che siate influenzati dalle decisioni che i vostri governi hanno preso la scorsa settimana nel violare la tregua olimpica. Siete vittime delle azioni dei vostri governi". "Il benessere degli atleti è e sarà sempre una preoccupazione chiave per noi –  ha sottolineato il presidente – 83 atleti paralimpici sono direttamente interessati da questa decisione. Tuttavia, se Russia e Bielorussia rimangono qui a Pechino, le altre nazioni probabilmente si ritireranno. Probabilmente non avremo Giochi validi. Se ciò dovesse accadere, l'impatto sarebbe di portata molto più ampia". Insomma per il bene di molti saranno in pochi a farne le spese. Una decisione senza precedenti, ma che rispecchia la volontà dell'Ipc di rimanere neutrale dal punto di vista politico, ma allo stesso tempo di voler mantenere saldi i propri principi e valori di base. Anche se c'è chi, come Yury Holub, olimpionico di sci di fondo bielorusso, protesta: "È una vergogna, una vergogna di m...". "Peccato che tutti pensino che sono gli atleti ad aver cominciato questa guerra. Rispetto gli ucraini, i russi, e tutti quelli che sono qui: sono contro la guerra, e non solo se la fanno a me – ha scritto dal suo account Instagram –. Ma ora se qualcuno dice 'fuori la politica dallo sport', c'è da ridere. È una vergogna".
Il presidente del comitato paralimpico internazionale ha spiegato che la loro decisione dettata dall'obbligo di garantire la massima sicurezza all'interno del Villaggio tra gli atleti
Mercoledì, al termine della prima riunione d'emergenza del comitato paralimpico internazionale, aveva però affermato di voler convocare un ulteriore incontro per discutere una soluzione a lungo termine per la questione dei membri che non "assicurano il rispetto della tregua olimpica". Il presidente Andrew Parsons aveva spiegato che nel consiglio di amministrazione del comitato erano "molto preoccupati" per l'invasione dell'Ucraina e sono stati "d'accordo che questa non possa passare inosservata o non contemplata", ma che le loro scelte erano vincolate dalla costituzione che afferma che l'IPC rimane politicamente neutrale. Tuttavia, con l'aumentare delle proteste da parte delle altre delegazioni, che hanno seriamente minacciato di non prendere parte alle competizioni, la decisione di escludere gli atleti russi e bielorussi è stata inevitabile. A farne le spese, in ogni caso, è lo sport e i suoi valori.
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