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Home » Politica » Ddl Zan torna in Senato, la legge contro l’omotransfobia riuscirà a essere approvata?

Ddl Zan torna in Senato, la legge contro l’omotransfobia riuscirà a essere approvata?

Alessandro Zan ha dichiarato a Repubblica che mercoledì 27 aprile il testo che era stato affossato sei mesi fa al Senato sarà ripresentato a Palazzo Madama. "I tempi sono cambiati", dice il deputato dem. Ma davvero sarà possibile sbloccare l'approvazione del disegno di legge?

Remy Morandi
21 Aprile 2022
Alessandro Zan

Alessandro Zan

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Il ddl Zan torna in Senato mercoledì 27 aprile. Lo annuncia in un’intervista a Repubblica Alessandro Zan, il deputato del Pd da cui prende il nome la legge contro l’omotransfobia bloccata dal Senato, dopo aver ottenuto il via libera alla Camera. Proprio mercoledì prossimo infatti scade il blocco di sei mesi (27 ottobre 2021 – 27 aprile 2022) previsto a Palazzo Madama dopo la tagliola dell’aula nello scorso mese di ottobre. E adesso lo stesso testo “sarà ripresentato dalle senatrici e dai senatori del Pd mercoledì prossimo”, dice il deputato dem a Giovanna Casadio.

Alessandro Zan, 48 anni, ha annunciato che mercoledì 27 aprile il ddl Zan sarà ripresentato in Senato (Foto Ansa)

È una svolta, non solo perché il fatto che venga ripresentato quel disegno di legge che inasprisce le pene contro i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili è la dimostrazione che queste misure non sono state definitivamente affossate, ma anche e soprattutto perché adesso, come spiega lo stesso Alessandro Zan, i tempi sono cambiati. E forse potrebbe essere la volta buona per riuscire ad ottenere un via libera anche da parte del Senato. La legge contro l’omotransfobia – viene dunque da chiedersi – riuscirà a essere approvata?

Ddl Zan mercoledì in Senato, la legge riuscirà a essere approvata?

I dubbi sul fatto che quello stesso testo che era stato bocciato sei mesi fa dal Senato e che adesso sarà ripresentato nuovamente a Palazzo Madama possa riuscire ad ottenere un via libera sono molti. Ma è Alessandro Zan a spiegare i motivi per cui i tempi, oggi, sono cambiati. A Repubblica il deputato dem dichiara infatti che verrà ripresentato al Senato lo stesso disegno di legge “perché è quello che aveva avuto il via libera alla Camera a larga maggioranza, voluto da Pd, M5s, Leu e anche da Italia Viva e da una parte di Forza Italia”. Tuttavia, lo scorso ottobre – come fa notare Giovanna Casadio – quella maggioranza al Senato era già saltata. Ma “oggi la situazione è diversa – replica alla giornalista di Repubblica il deputato dem -. La Lega è molto in difficoltà, e i trascorsi legami con Putin stanno logorando Salvini e le sue posizioni sovraniste. Siamo nel pieno di una guerra in Europa, dunque la questione dei diritti è urgente e centrale. E mentre il Parlamento è inadempiente sulle leggi di civiltà come questa, che riguarda i crimini d’odio, le persone continuano ad essere oggetto di discriminazione e violenze non per quello che fanno, bensì per quello che sono, semplicemente perché esistono”.

Vietato ai minori di 18 anni.

La destra in Senato esulta all’affossamento del ddl Zanpic.twitter.com/RtYVXSKYM2

— jacopo iacoboni (@jacopo_iacoboni) October 27, 2021

Tuttavia, i motivi per cui ripresentare il ddl Zan al Senato potrebbe tradursi in un nulla di fatto sono molti. Al primo posto il fattore tempo. Tra 11 mesi scadrà la legislatura e in caso di mancata approvazione del disegno di legge a Palazzo Madama, l’iter dovrà ripartire da capo dopo le prossime elezioni politiche, probabilmente nel 2023. E questo Alessandro Zan lo sa, ma nonostante ciò, è fiducioso: “Se c’è la volontà politica, nulla è impossibile. Ho visto leggi discusse e approvate in poche settimane”, dichiara il deputato dem a Repubblica. Poi, oltre al fattore tempo, c’è anche il rischio di non trovare una mediazione politica. Molti potrebbero affossare il tutto, giustificando semplicemente con il fatto che in questo periodo, con la guerra in Ucraina e le conseguenti ricadute sull’economia, ci sono altri problemi da risolvere. E anche questo Alessandro Zan lo sa: “Siamo consapevoli del ‘benaltrismo’ che verrà sbandierato dai sovranisti, ma è proprio questo – sottolinea il deputato del Pd a Repubblica – il momento di ribadire l’importanza di una legge di civiltà perché l’Italia è uno dei grandi Paesi dell’Occidente e difende i diritti, la democrazia e la libertà”.

Ddl Zan, cos’è e che cosa prevede il testo

Il ddl Zan (qui il testo integrale in pdf), che prende il nome dal suo ideatore Alessandro Zan, prevede l’inasprimento delle pene contro i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili. In particolare, nel testo approvato alla Camera nel novembre 20202 sono previste “misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”. Il ddl Zan, composto da 10 articoli, è nato dalla fusione di diversi progetti di legge e integra la Legge Mancino del 1993, prevedendo di estendere le tutele per coloro che sono perseguitati per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali anche ad altre categorie, la comunità Lgbtq, le donne e i disabili. Quindi il disegno di legge non introduce dunque misure nuove ma si limita ad ampliare quelle che già esistono.

La manifestazione delle associazioni LGBT a Napoli contro il blocco avvenuto in senato del Ddl Zan, 30 ottobre 2021 (Foto Ansa)

In base al testo del ddl Zan, i reati collegati all’omofobia sarebbero equiparati a quelli sanciti dall’art. 604 bis del Codice penale che contrasta il razzismo e l’odio su base religiosa, punendo con la reclusione fino a 4 anni le discriminazioni basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Nel disegno di legge è comunque prevista una clausola di salvaguardia per la quale “sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte”. Inoltre, il ddl Zan istituisce anche una giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, per promuovere una “cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”.

In vista di questo obiettivo, e per continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sul disegno di legge, Alessandro Zan ha fatto sapere ancora a Repubblica che in alcune città in Italia ci sarà una mobilitazione a favore del ddl Zan: “Il 14, il 21 e il 28 maggio a Milano, a Palermo e a Padova sono previste tre Agorà sulla legge. L’obiettivo è aprire la discussione oltre il Pd, coinvolgendo – conclude il deputato dem – tutte le energie progressiste del Paese”. La battaglia per l’approvazione del ddl Zan va dunque avanti.

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  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Il ddl Zan torna in Senato mercoledì 27 aprile. Lo annuncia in un'intervista a Repubblica Alessandro Zan, il deputato del Pd da cui prende il nome la legge contro l'omotransfobia bloccata dal Senato, dopo aver ottenuto il via libera alla Camera. Proprio mercoledì prossimo infatti scade il blocco di sei mesi (27 ottobre 2021 - 27 aprile 2022) previsto a Palazzo Madama dopo la tagliola dell'aula nello scorso mese di ottobre. E adesso lo stesso testo "sarà ripresentato dalle senatrici e dai senatori del Pd mercoledì prossimo", dice il deputato dem a Giovanna Casadio.
Alessandro Zan, 48 anni, ha annunciato che mercoledì 27 aprile il ddl Zan sarà ripresentato in Senato (Foto Ansa)
È una svolta, non solo perché il fatto che venga ripresentato quel disegno di legge che inasprisce le pene contro i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili è la dimostrazione che queste misure non sono state definitivamente affossate, ma anche e soprattutto perché adesso, come spiega lo stesso Alessandro Zan, i tempi sono cambiati. E forse potrebbe essere la volta buona per riuscire ad ottenere un via libera anche da parte del Senato. La legge contro l'omotransfobia - viene dunque da chiedersi - riuscirà a essere approvata?

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I dubbi sul fatto che quello stesso testo che era stato bocciato sei mesi fa dal Senato e che adesso sarà ripresentato nuovamente a Palazzo Madama possa riuscire ad ottenere un via libera sono molti. Ma è Alessandro Zan a spiegare i motivi per cui i tempi, oggi, sono cambiati. A Repubblica il deputato dem dichiara infatti che verrà ripresentato al Senato lo stesso disegno di legge "perché è quello che aveva avuto il via libera alla Camera a larga maggioranza, voluto da Pd, M5s, Leu e anche da Italia Viva e da una parte di Forza Italia". Tuttavia, lo scorso ottobre - come fa notare Giovanna Casadio - quella maggioranza al Senato era già saltata. Ma "oggi la situazione è diversa - replica alla giornalista di Repubblica il deputato dem -. La Lega è molto in difficoltà, e i trascorsi legami con Putin stanno logorando Salvini e le sue posizioni sovraniste. Siamo nel pieno di una guerra in Europa, dunque la questione dei diritti è urgente e centrale. E mentre il Parlamento è inadempiente sulle leggi di civiltà come questa, che riguarda i crimini d'odio, le persone continuano ad essere oggetto di discriminazione e violenze non per quello che fanno, bensì per quello che sono, semplicemente perché esistono".

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Tuttavia, i motivi per cui ripresentare il ddl Zan al Senato potrebbe tradursi in un nulla di fatto sono molti. Al primo posto il fattore tempo. Tra 11 mesi scadrà la legislatura e in caso di mancata approvazione del disegno di legge a Palazzo Madama, l'iter dovrà ripartire da capo dopo le prossime elezioni politiche, probabilmente nel 2023. E questo Alessandro Zan lo sa, ma nonostante ciò, è fiducioso: "Se c'è la volontà politica, nulla è impossibile. Ho visto leggi discusse e approvate in poche settimane", dichiara il deputato dem a Repubblica. Poi, oltre al fattore tempo, c'è anche il rischio di non trovare una mediazione politica. Molti potrebbero affossare il tutto, giustificando semplicemente con il fatto che in questo periodo, con la guerra in Ucraina e le conseguenti ricadute sull'economia, ci sono altri problemi da risolvere. E anche questo Alessandro Zan lo sa: "Siamo consapevoli del 'benaltrismo' che verrà sbandierato dai sovranisti, ma è proprio questo - sottolinea il deputato del Pd a Repubblica - il momento di ribadire l'importanza di una legge di civiltà perché l'Italia è uno dei grandi Paesi dell'Occidente e difende i diritti, la democrazia e la libertà".

Ddl Zan, cos'è e che cosa prevede il testo

Il ddl Zan (qui il testo integrale in pdf), che prende il nome dal suo ideatore Alessandro Zan, prevede l'inasprimento delle pene contro i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili. In particolare, nel testo approvato alla Camera nel novembre 20202 sono previste "misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulla disabilità". Il ddl Zan, composto da 10 articoli, è nato dalla fusione di diversi progetti di legge e integra la Legge Mancino del 1993, prevedendo di estendere le tutele per coloro che sono perseguitati per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali anche ad altre categorie, la comunità Lgbtq, le donne e i disabili. Quindi il disegno di legge non introduce dunque misure nuove ma si limita ad ampliare quelle che già esistono.
La manifestazione delle associazioni LGBT a Napoli contro il blocco avvenuto in senato del Ddl Zan, 30 ottobre 2021 (Foto Ansa)
In base al testo del ddl Zan, i reati collegati all'omofobia sarebbero equiparati a quelli sanciti dall'art. 604 bis del Codice penale che contrasta il razzismo e l'odio su base religiosa, punendo con la reclusione fino a 4 anni le discriminazioni basate sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulla disabilità. Nel disegno di legge è comunque prevista una clausola di salvaguardia per la quale "sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte". Inoltre, il ddl Zan istituisce anche una giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, per promuovere una "cultura del rispetto e dell'inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere". In vista di questo obiettivo, e per continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica sul disegno di legge, Alessandro Zan ha fatto sapere ancora a Repubblica che in alcune città in Italia ci sarà una mobilitazione a favore del ddl Zan: "Il 14, il 21 e il 28 maggio a Milano, a Palermo e a Padova sono previste tre Agorà sulla legge. L'obiettivo è aprire la discussione oltre il Pd, coinvolgendo - conclude il deputato dem - tutte le energie progressiste del Paese". La battaglia per l'approvazione del ddl Zan va dunque avanti.
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