![luce31 luce31](https://luce.lanazione.it/image-service/version/c:M2NmMTJkNzItNjIxOS00:ODE3YTUy/luce31.webp?f=16%3A9&q=1&w=1560)
luce31
Gli Olimpionici di Tokyo sono ‘veri’ italiani?
Gli ori di Marcell Jacobs (nato a El Paso, Texas, Usa, ma da madre italiana e padre statunitense, è cresciuto a Desenzano sul Garda e ora vive a Roma, ma è stato sempre ‘italiano’ grazie alla madre) nei 100 metri ed Eseosa Desalu (nato da genitori nigeriani, vive a Sabbioneta, in provincia di Mantova, è italiano ‘solo’ dal 2021, quando, cioè, ha finalmente compiuto 18 anni) nella staffetta 4×100 alle Olimpiadi di Tokyo hanno riaperto il dibattito sullo ius soli sportivo e, più in generale, sullo ius soli in quanto tale. Certo è che Jacobs e Desalu – come gli altri atleti olimpici che hanno portato i colori dell’Italia (il 38% della squadra dell’Atletica, 76 atleti e il 15%, uno su dieci, della delegazione olimpica, 384 atleti) – si sono sempre sentiti solo ‘italiani’.![](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2021/08/pugni-Olympic-Games-2020-300x198.jpg)
Lorenzo Patta, Lamont Marcell Jacobs, Eseosa Fostine Desalu e Filippo Tortu sul gradino più alto del podio della staffetta 4x100
Ius soli, la proposta del segretario dem Letta e la ferma opposizione della destra. M5s nicchia
Ma veniamo al dibattito politico. A rilanciare il tema della cittadinanza da acquisire dopo un ciclo di studi (ius culturae) o da genitori stranieri che vivono e risiedono in Italia (ius soli) è stato il neo segretario del Pd, Enrico Letta, a febbraio scorso, rilanciando una ‘vecchia’ proposta dem. Restano nettamente contrari Lega e FdI, meno tranchant la posizione di Forza Italia, al cui interno coesistono diverse sensibilità sul tema. Italia viva è a favore, ma non si scalda più di tanto. L’M5s è disponibile al confronto, ma ad oggi non ha mai chiesto particolari accelerazioni. La verità è che, a ogni legislatura, in Parlamento non esisteva (e non esiste neppure oggi) una maggioranza numerica per poter approvare una legge sulla cittadinanza per i residenti stranieri. Una maggioranza, sul tema, non c’è mai stata Nella XVII legislatura, la precedente a questa, il governo Renzi ci provò, a fare lo ius soli, ma dovette fermarsi: Ala di Verdini e Ncd di Alfano – che permisero a quel governo di nascere e poi di esistere - già avevano ‘concesso’ molto (la legge sui diritti civili) e non vollero fare altro. Nella presente legislatura, la XVIII, sono ben tre le proposte di legge per riformare la cittadinanza, ma sono tutte e tre ferme nella I commissione Affari costituzionali della Camera, presidente il pentastellato Giuseppe Brescia, che ora si dice “pronto” a tirarle fuori, dopo averle tenute ferme. Anche perché proprio i 5Stelle, sempre pronti a rivendicare ‘diritti’ (giustizia, omofobia, etc), su questo tema e da questo orecchio non ci sentono. Il testo base non c’è, ma c’è il relatore, Brescia L'iter delle proposte di legge sullo ius soli, nella I commissione di Montecitorio, è ripreso, formalmente, nell'agosto del 2020, ma da subito il percorso è finito su una strada in salita. Non solo per la ferma opposizione delle forze di centrodestra, ma soprattutto per le divisioni interne all’allora maggioranza di governo (quella ‘giallorossa’ del governo Conte due): Pd e Leu che spingevano per farlo, M5s che frenava e Iv, come altri gruppi, che invece nicchiavano. Il relatore del testo sarebbe lo stesso Brescia, ma manca ancora un testo base e, finora, l’unica cosa fatta è stato un ciclo di venti audizioni. Poi ci sono tre proposte di legge singole depositate.![](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2021/08/ANSATokyo-Dressel-o-300x203.jpg)
Lamont Marcell Jacobs, Lorenzo Patta, Eseosa Fostine Desalu e Filippo Tortu