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Home » Politica » “La legge Zan non è un’emergenza”: bufera sul consigliere di Fratelli d’Italia a Vicenza

“La legge Zan non è un’emergenza”: bufera sul consigliere di Fratelli d’Italia a Vicenza

Secondo Nicolò Naclerio riconoscere urgenza alla norma antiomofobia sarebbe un insulto alle forze di polizia e alle vittime quotidiane di aggressioni da stranieri irregolari. Il Pd non ha senso contrapporre diritti ad altri diritti

Federico Martini
24 Settembre 2021
ROME, ITALY - AUGUST 03: The MP of the Democratic Party and promoter of the law, Alessandro Zan, with members of the "Give Voice to Respect" (Da voce al rispetto) committee demonstrate in front of Montecitorio in support of the law against homotransphobia and misogyny, on August 3, 2020 in Rome, Italy. The law against homophobia also called the Zan law (named after the promoter Alessandro Zan ) arrives today in the Chamber of Deputies and introduces changes to the penal code adding the punishability of propaganda of ideas and discriminatory acts based on sex, gender, sexual orientation and gender identity.(Photo by Simona Granati - Corbis/Getty Images,)

ROME, ITALY - AUGUST 03: The MP of the Democratic Party and promoter of the law, Alessandro Zan, with members of the "Give Voice to Respect" (Da voce al rispetto) committee demonstrate in front of Montecitorio in support of the law against homotransphobia and misogyny, on August 3, 2020 in Rome, Italy. The law against homophobia also called the Zan law (named after the promoter Alessandro Zan ) arrives today in the Chamber of Deputies and introduces changes to the penal code adding the punishability of propaganda of ideas and discriminatory acts based on sex, gender, sexual orientation and gender identity.(Photo by Simona Granati - Corbis/Getty Images,)

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È polemica a Vicenza dopo le dichiarazioni fatte ieri sera in consiglio comunale da Nicolò Naclerio, esponente di FdI con delega alla sicurezza, in risposta ad una mozione delle opposizioni per sostenere l’approvazione del disegno di legge contro l’omotransfobia. Tra le frasi incriminate quella secondo la quale “i dati dicono che in questi 10 anni ci sono state centinaia di aggressioni a gay e lesbiche e quindi non si può dire che sia un’emergenza”. Oltre all’affermazione del consigliere per il quale “tutti gli ultimi casi di aggressioni a gay e lesbiche sono derivate da genitori e figli islamici“. Naclerio se l’è poi presa con la legge Zan: “definirla un’emergenza – ha sostenuto – sarebbe un insulto a tutte le forze di polizia e a tutti i cittadini che quotidianamente vengono aggrediti e accoltellati da immigrati irregolari”.

Parole criticate oggi dalla segretaria provinciale del Pd Chiara Luisetto. «Il continuare strumentalmente a contrapporre alcuni diritti ad altri, giudicando la libertà e l’uguaglianza in materia di diritti civili come secondaria o peggio inutile – ha osservato – è la strada per dare fiato e legittimare chi agisce con violenza”. Per l’esponente democratica, «che sia un amministratore di una città come Vicenza a commentare in questo modo i dati preoccupanti sulle violenze perpetrate con intento omofobo è ancor più grave e disonorevole – ha continuato -. La mancanza di rispetto, l’arroganza dei toni che quasi deridono la tutela dalle aggressioni di chi per il proprio orientamento sessuale viene preso di mira, sono inaccettabili in particolare quando espresse da chi deve rispettare e onorare i cittadini che dovrebbe servire, tutti i cittadini».

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Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
È polemica a Vicenza dopo le dichiarazioni fatte ieri sera in consiglio comunale da Nicolò Naclerio, esponente di FdI con delega alla sicurezza, in risposta ad una mozione delle opposizioni per sostenere l’approvazione del disegno di legge contro l’omotransfobia. Tra le frasi incriminate quella secondo la quale "i dati dicono che in questi 10 anni ci sono state centinaia di aggressioni a gay e lesbiche e quindi non si può dire che sia un’emergenza". Oltre all’affermazione del consigliere per il quale "tutti gli ultimi casi di aggressioni a gay e lesbiche sono derivate da genitori e figli islamici". Naclerio se l’è poi presa con la legge Zan: "definirla un’emergenza - ha sostenuto - sarebbe un insulto a tutte le forze di polizia e a tutti i cittadini che quotidianamente vengono aggrediti e accoltellati da immigrati irregolari". Parole criticate oggi dalla segretaria provinciale del Pd Chiara Luisetto. «Il continuare strumentalmente a contrapporre alcuni diritti ad altri, giudicando la libertà e l’uguaglianza in materia di diritti civili come secondaria o peggio inutile - ha osservato - è la strada per dare fiato e legittimare chi agisce con violenza". Per l’esponente democratica, «che sia un amministratore di una città come Vicenza a commentare in questo modo i dati preoccupanti sulle violenze perpetrate con intento omofobo è ancor più grave e disonorevole - ha continuato -. La mancanza di rispetto, l’arroganza dei toni che quasi deridono la tutela dalle aggressioni di chi per il proprio orientamento sessuale viene preso di mira, sono inaccettabili in particolare quando espresse da chi deve rispettare e onorare i cittadini che dovrebbe servire, tutti i cittadini».
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