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Aborto, Sportiello: “Nessuna donna deve sentirsi attaccata se volesse abortire”. Meloni: “Stiamo solo seguendo la 194”

Il dibattito nel nostro Paese, dopo l’emendamento presentato dal partito della premier che vuole le associazioni Pro Vita all’interno dei consultori, da giorni sta monopolizzando la scena politica nazionale e attira gli sguardi anche degli altri Paesi

di CHIARA CARAVELLI -
19 aprile 2024
Gilda Sportiello e Giorgia Meloni

Gilda Sportiello e Giorgia Meloni

“Dico una cosa, sono madre, ho scelto di essere madre. Quattordici anni fa ho scelto di abortire, e sapete perché lo dico qui, nel luogo più alto della rappresentanza democratica di questo Paese, in cui ancora oggi qualcuno fa fatica a dire la parola ‘aborto’ o gli tremano le gambe quando si parla di aborto?”.

Così la deputata del Movimento 5 Stelle, Gilda Sportiello, è intervenuta in Aula contro l’emendamento del governo Meloni che ha ammesso le associazioni pro vita all’interno dei consultori.

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E poi ha continuato: "Lo dico qui perché non vorrei che nessuna donna che in questo momento volesse abortire si sentisse attaccata da questo Stato. Lo avete fatto decidere a un uomo questo emendamento, ci rendiamo conto che deve essere un uomo a decidere cosa noi donne dobbiamo fare sui nostri corpi. Lo avete fatto difendere da un uomo che ieri alla Camera ha detto ‘noi diamo alle donne l’opportunità della vita’. Ma di cosa stiamo parlando? Siamo noi donne che scegliamo cosa vogliamo nella nostra vita, se essere madri o se non essere madri. Nessuno ce lo concede o ci dà l’opportunità. Vi dovreste solo vergognare!".

Un attacco durissimo nel quale la pentastellata ha più volte ripetuto che in realtà questo governo non vuole le associazioni pro vita nei consultori, ma gli anti abortisti. Un tema sul quale è intervenuta anche la ministra per l’uguaglianza spagnola, Ana Redondo, che ha puntato il dito contro le "pressioni organizzate contro le donne che vogliono interrompere una gravidanza” e contro “la strategia dell'estrema destra” di “minacciare per togliere diritti e frenare la parità”.

La premier Meloni: “Non accettiamo lezioni da chi è ignorante”

BELGIUM-EU-POLITICS-DIPLOMACY-SUMMIT
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Parole che hanno fatto infuriare la premier Giorgia Meloni: “Quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni”, la risposta a muso duro. Poi, è la ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, a entrare nel merito: “Suggerisco ai rappresentanti di altri Paesi di basare le proprie opinioni sulla lettura dei testi e non sulla propaganda della sinistra italiana, che si dichiara paladina della legge 194 ma non ne conosce il contenuto o fa finta di non conoscerlo, dal momento che contesta un emendamento che non fa altro che riprodurre alla lettera un articolo della legge sull'aborto in vigore da 46 anni”.

La stessa presidente del Consiglio, al termine Consiglio europeo straordinario a Bruxelles, è intervenuta sull’emendamento al dl Pnrr sostenendo che "ricalca il testo della legge 194. Io non la voglio modificare, si stanno ribadendo concetti della legge 194”. E ancora: “Va bene o non va bene la legge 194? Quelli che la vogliono modificare stanno a sinistra. Noi non abbiamo mai proposto di modificarla. Quando si chiede l'applicazione della legge, che è ben fatta, ci si straccia le vesti. E allora bisogna avere il coraggio di dire come stanno le cose. Si deve garantire una scelta libera e per farlo si devono garantire tutte le informazioni e le opportunità del caso”.