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Home » Politica » Paola Turci: “Una scena davvero miserabile”, l’applauso dopo il voto che ferma il Ddl Zan

Paola Turci: “Una scena davvero miserabile”, l’applauso dopo il voto che ferma il Ddl Zan

La cantante: "Credo che l'applauso sia rivolto ai responsabili delle vittime di omotransfobia e abilismo". "Il paese reale è molto distnate da quelle immagini£. E Fedez attacca Renzi: "Era in Arabia, dove agli omosessuali si riserva la pena di morte"

Federico Martini
28 Ottobre 2021
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Il senatore della Lega Simone Pillon esulta con i suoi colleghi di partito dopo la votazione sulla cosiddetta ‘tagliola’ al Senato,

Quell’abbraccio fra senatori di destra, riunitisi attorno al leghista Simone Pillon come calciatori attorno al compagno che ha segnato un gol decisivo ha suscitato indignazione. “Esultano per la sottrazione di difese e tutele a persone nel mirino di intolletranti e bulli”, il pensiero più diffuso. La foto dell’esultanza del centrodestra è l’icona del dopo voto sul ddl Zan al Senato. Lo è per i “vincitori”, lo è sopratutto per gli “sconfitti”. Che colgono l’occasione per stigmatizzare e attaccare.

Il tweet di Paola Turci

Una scena davvero miserabile l’abbiamo vista in quell’appaluso”  tuona dal profili social la cantante Paola Turci. “Quell’applauso di chi non ha voluto questo disegno di legge,  quell’applauso credo sia rivolto ai responsabili delle vittime di omotransfobia e abilismo“. Per Paola Turci, “il paese reale resta lontano da quelle immagini”

Turci non si dà per vinta: “Abbiamo perso un’occasione ma non perderemo la battaglia di civiltà. Una battaglia per i diritti civili, che è una battaglia di tutti, non di qualcuno, questo dobbiamo sempre ricordarcelo. E l’odio, l’omofobia, l’odio verso le differenze si combatte soltanto attraverso l’istruzione, attraverso la conoscenza. Noi non molliamo“.

Attacchi a quanto avvenuto in Senato anche da parte di Fedez, che il primo maggio, dal palco aveva incitato i parlamentari e il paese all’approvazione del Ddl. Fedez accusa la senatrice leghista Raffaella Fiormaria Marin, la quale mette in dubbio che le persone “non etero subiscano maggiormente violenza rispetto alle persone etero“. Inoltre, Fedez accusa Matteo Renzi di Italia Viva, assente in aula al momento del voto.  “Un saluto al caro Renzi che ci ha trapanato i c*****ni per mesi e oggi pare fosse in Arabia Saudita (Paese in cui l’omosessualità è accettata con un piccolo prezzo da pagare… la pena di morte)”,

 

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  • Stando alle ultime stime, in Italia vivono almeno 88mila donne vittima di mutilazioni genitali femminili, con tutti i gravi problemi fisici, funzionali, psicologici che ne derivano. In base ai dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo ammonterebbero ad almeno 200 milioni donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali. Nel 2023, circa 4,2 milioni di bambine e ragazze nel mondo sono a rischio di subire queste pratiche.

Attraverso la testimonianza di Ayaan Hirsi Ali, autrice de “L’infedele", proviamo a spiegare con le giuste parole in tutta la sua cruda realtà cosa racchiuda veramente:

“Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare… Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne.”

Nella Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili il presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica Sicpre, il professor Francesco Stagno d’Alcontres, dichiara: 

“Spesso l’evento della mutilazione viene rimosso dai ricordi, mentre restano i dolori nei rapporti sessuali, le difficoltà nella minzione e durante il parto. La mutilazione genitale è un evento che modifica il corso della vita e noi lo dobbiamo contrastare sul piano della cultura e affrontare sul piano medico e scientifico”.

L’edizione 2023 del Summit Itinerante contro la mutilazioni genitali femminili, l’evento che si svolge in data odierna a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustininani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, vede il saluto di esponenti del Governo, la testimonianza di una vittima e la partecipazione di importanti personalità, tra cui gli esperti della chirurgia plastica italiana chiamati a raccolta dalla Sicpre.

Letizia Cini ✨

#lucenews #lucelanazione #giornatamutilazionigenitalifemminili #linfedele
  • "Vorrei ringraziare la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere". 👑

Con queste parole di ringraziamento, Queen Bay riscrive la storia dei Grammy Awards. Beyoncé ier sera ha battuto tutti i record: con la 32esima vittoria incassata, è la star più premiata della storia degli Oscar della musica.

Con altri quattro grammofoni d’oro, la star americana, icona mondiale e paladina dei diritti civili e della body positivity, ha così superato il primato del direttore d’orchestra Georg Solti scomparso nel ‘97 e che, fino a stanotte, era rimasto imbattuto per due decenni con 31 vittorie. Queen Bay ha voluto dedicare la vittoria alla comunità Lgbtq+.

#lucenews #lucelanazione #qn #beyoncé #grammyawards2023
  • Stava regalando libri alle ragazze quando è stato arrestato a Kabul, giovedì 3 febbraio. Ismail Mashal, un professore universitario afghano, 37 anni, in aperta critica con il bando posto dai Talebani all’istruzione femminile, andava in giro con un carretto pieno di volumi gratuiti che distribuiva a donne e bambine, quando le forze di sicurezza lo hanno accusato di “azioni provocatorie” dalle autorità che lo hanno portato in carcere. Lo riferisce la Bbc.

Alcuni testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza locali durante l’arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell’Informazione e della Cultura talebani, ha dichiarato che il docente è stato trattato bene mentre era in custodia. 

Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all’istruzione universitaria e secondaria per le donne. Il video in diretta televisiva è diventato virale. 

Ex giornalista, il 37enne dirigeva un’università privata a Kabul, frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte discipline che il ministro dell’Istruzione afghano sosteneva non dovessero essere insegnate alle ragazze in quanto contrarie all’islam e la cultura afghana. Quando a dicembre i Talebani hanno annunciato che alle studentesse universitarie non sarebbe più stato permesso di tornare a studiare fino a nuovo ordine, il professor Mashal ha chiuso definitivamente la sua scuola, affermando che “l’istruzione o si offre a tutti o a nessuno“.

“L’unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non resterò in silenzio“, ha dichiarato il mese scorso il professore. Ha anche affermato che un maggior numero di uomini deve insorgere per protestare contro le restrizioni imposte alle donne. Durante il loro incontro a Kabul, Mahsal, padre di due figli, ha precisato che non temeva di essere arrestato o ucciso. Si è detto invece certo che alla fine i Talebani avrebbero cercato di metterlo a tacere, ma è rimasto convinto che fosse un prezzo onesto da pagare.

#lucenews #kabul
  • ✨"Sento ancora la vertigine". Si intitola così il primo documentario dedicato a Elodie, la bellissima e talentuosa cantante romana, che la prossima settimana sarà in gara al Festival di Sanremo. Affascinante e ironica, sensuale e pungente, ma anche fragile e con i piedi per terra: la 32enne si mostra a 360 gradi e senza filtri in un documento reale di quello che l
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