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Home » HP Trio » Becky Hammon, l’allenatrice NBA quasi assunta: “Io sottovalutata, diventerò capo allenatore”

Becky Hammon, l’allenatrice NBA quasi assunta: “Io sottovalutata, diventerò capo allenatore”

Per giorni è stata data molto vicina alla panchina dei Portland Trail Blazers per poi vedersi preferire un ex giocatore con molta meno esperienza. "La storia non si fa con i quasi"

Francesco Lommi
6 Luglio 2021
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Ci sono molti casi in cui “quasi” non significa nulla. Non si può quasi smettere di fumare, non si può quasi stare a dieta, non si può quasi assumere una donna.

La storia è quella di Becky Hammon, assistente allenatore di Greg Popovich ai San Antonio Spurs, squadra di basket NBA. La Hammon ha fatto la storia sul parquet e, più tardi in panchina:

“Il sentiero che sto tracciando qui a San Antonio è un sentiero di resilienza” dice la 44enne di Rapid City, South Dakota “Sono sottovalutata da tutta la vita, le persone mi dicevano ‘Non sei abbastanza brava‘, non sono stata selezionata al draft, ma alla fine ho giocato per 16 anni nella WNBA e sono stata selezionata nel team “all star”. Di tutto questo però non cambierei nulla, le porte che mi hanno sbattuto in faccia, le scottature e i fallimenti, tutto ciò mi ha portata fino a qui. Ad abbattere i limiti che gli altri mi hanno imposto. Un giorno diventerò capo allenatore NBA, ne sono sicura”

Becky è stata la prima donna a guidare una squadra Nba. Il 30 dicembre scorso, durante la partita degli Spurs contro i Los Angeles Lakers, a causa dell’espulsione di Popovich. In queste settimane il suo nome era tornato d’attualità: secondo gli addetti ai lavori la Hammon era al colloquio finale per la panchina dei Portland Trail Blazers, entrando ancora una volta nella storia della Nba come prima donna a riuscirci.

Alla fine però, il tutto è finito in un nulla di fatto, con la dirigenza dei Blazers che ha puntato su Chauncey Billups, grande ex giocatore, ma con una esperienza in panchina quasi nulla rispetto alla Hammon: gli anni a bordocampo sono sette contro uno a favore di Becky.  È dunque partita la gogna mediatica nei confronti della franchigia dell’Oregon, rea di aver fatto trapelare la notizia di considerare una donna per il ruolo di capo allenatore solo per ottenerne dei benefici di visibilità.

La stampa americana sottolinea come i San Antonio Spurs, quando nell’agosto del 2014 decisero di assumere Becky, non fecero uscire nessun tipo di indiscrezione. Popovich ha scelto Becky non in quanto donna, ma in quanto persona competente nel suo campo, la pallacanestro.

Probabilmente se la Hammon fosse un uomo sarebbe a capo di una squadra da diversi anni. La squadra di Portland ha provato a mettersi in luce per una visione inclusiva e non discriminatoria, ma assumendo l’allenatore con meno esperienza non hanno fatto altro che ricadere nei classici stereotipi per cui una donna non viene assunta nel ruolo di campo allenatore. Sbandierare come un traguardo il fatto di aver considerato un’allenatrice nei colloqui finali è lo specchio di quanta strada ci sia ancora da fare.

Perché con i quasi, non si va da nessuna parte.

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  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l
Ci sono molti casi in cui "quasi" non significa nulla. Non si può quasi smettere di fumare, non si può quasi stare a dieta, non si può quasi assumere una donna. La storia è quella di Becky Hammon, assistente allenatore di Greg Popovich ai San Antonio Spurs, squadra di basket NBA. La Hammon ha fatto la storia sul parquet e, più tardi in panchina:

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Becky è stata la prima donna a guidare una squadra Nba. Il 30 dicembre scorso, durante la partita degli Spurs contro i Los Angeles Lakers, a causa dell’espulsione di Popovich. In queste settimane il suo nome era tornato d’attualità: secondo gli addetti ai lavori la Hammon era al colloquio finale per la panchina dei Portland Trail Blazers, entrando ancora una volta nella storia della Nba come prima donna a riuscirci. Alla fine però, il tutto è finito in un nulla di fatto, con la dirigenza dei Blazers che ha puntato su Chauncey Billups, grande ex giocatore, ma con una esperienza in panchina quasi nulla rispetto alla Hammon: gli anni a bordocampo sono sette contro uno a favore di Becky.  È dunque partita la gogna mediatica nei confronti della franchigia dell’Oregon, rea di aver fatto trapelare la notizia di considerare una donna per il ruolo di capo allenatore solo per ottenerne dei benefici di visibilità. La stampa americana sottolinea come i San Antonio Spurs, quando nell’agosto del 2014 decisero di assumere Becky, non fecero uscire nessun tipo di indiscrezione. Popovich ha scelto Becky non in quanto donna, ma in quanto persona competente nel suo campo, la pallacanestro. Probabilmente se la Hammon fosse un uomo sarebbe a capo di una squadra da diversi anni. La squadra di Portland ha provato a mettersi in luce per una visione inclusiva e non discriminatoria, ma assumendo l’allenatore con meno esperienza non hanno fatto altro che ricadere nei classici stereotipi per cui una donna non viene assunta nel ruolo di campo allenatore. Sbandierare come un traguardo il fatto di aver considerato un’allenatrice nei colloqui finali è lo specchio di quanta strada ci sia ancora da fare. Perché con i quasi, non si va da nessuna parte.
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