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Home » HP Trio » L’Italia realizza il sogno di Sasha: la bambina ucraina riceverà la protesi al braccio a Roma

L’Italia realizza il sogno di Sasha: la bambina ucraina riceverà la protesi al braccio a Roma

La piccola di 9 anni è stata operata all'ospedale Bambino Gesù. Si è trattato di un primo intervento preparatorio alla protesizzazione dell'arto. La bambina ha perso il braccio sinistro in un bombardamento a Kiev. La sua foto, la sua storia e la sua frase "Non so perché i russi mi hanno sparato" hanno fatto il giro del mondo

Remy Morandi
18 Marzo 2022
Sasha, la bambina ucraina senza il braccio, riceverà la protesi all'ospedale Bambino Gesù di Roma

Sasha, la bambina ucraina senza il braccio, riceverà la protesi all'ospedale Bambino Gesù di Roma

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L’Italia realizza il sogno di Sasha: la bambina ucraina di 9 anni riceverà a Roma la protesi al braccio sinistro. La piccola, arrivata alcuni giorni fa nel nostro Paese, è stata operata all’ospedale Bambino Gesù di Roma. “L’operazione è andata bene”, ha riferito il professor Pier Francesco Costici dell’ospedale. Si è trattato di un primo intervento preparatorio in vista della successiva protesizzazione dell’arto, ha spiegato il professore all’Adnkronos. Il sogno della bambina dunque si avvererà. Resta solo da capire quando la piccola riceverà il nuovo braccio artificiale e se la protesi sarà rosa e con i fiorellini colorati, come aveva espressamente chiesto la piccola Sasha dal letto d’ospedale di Kiev.

Sasha, la bambina ucraina di 9 anni senza il braccio sinistro, dopo il primo intervento all’ospedale Bambino Gesù di Roma (Foto Adnkronos)

L’arrivo di Sasha in Italia, la piccola suona il pianoforte in ospedale

La piccola Sasha è arrivata in Italia alcuni giorni fa, insieme alla mamma e alla zia, la sorella del padre ucciso nello stesso attacco in cui la bambina ha perso il braccio sinistro. A portare la famiglia di Sasha in Italia è stato un volontario della onlus ‘Amici per la pelle’ che è riuscito a recuperare la piccola e i suoi parenti in Ucraina e a farli arrivare a Roma. Appena giunta in Italia, la bambina di 9 anni è stata subito trasferita nella casa Palidoro della Fondazione per l’infanzia Ronald McDonald all’interno dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. “Una nostra operatrice a lei dedicata l’ha seguita costantemente, passando le giornate con lei e suonando con lei il pianoforte“, ha raccontato all’Adnkronos la direttrice della Fondazione Maria Chiara Roti.

La prima operazione, Sasha ha pianto dopo l’intervento

La mattina di giovedì 17 marzo la bambina ha iniziato le prime valutazioni cliniche e chirurgiche all’ospedale romano. Il primo intervento preparatorio alla protesizzazione del braccio sinistro è durato alcune ore. Uscita dalla sala operatoria, la piccola è stata riportata nella stanza della sede Palidoro, dove ad attenderla c’erano la madre, la zia paterna e Carla Iannucci, della onlus ‘Amici per la pelle’. “Entrata in stanza e trovata la mamma, la bimba ha finalmente pianto. Fino ad oggi aveva trattenuto le lacrime, ogni tanto riusciva anche a sorridere. La mamma era preoccupata per il fatto che la figlia stava tenendo dentro tutto, oggi invece si è sfogata. Io mi sono commossa, ma allo stesso tempo sono stata felicissima che si sia sfogata”, ha raccontato Carla Iannucci all’Adnkronos.

La mamma di Sasha e il terrore degli elicotteri in cielo a Roma

La mamma di Sasha, spiega ancora Carla Iannucci della onlus ‘Amici per la pelle’, “è provata e triste, piange per la morte del marito, il patrigno di Sasha, avvenuta davanti ai suoi occhi. Oggi mentre eravamo in attesa della bimba nel cortile dell’ospedale, è passato un elicottero e si è raggelata per lo spavento. Mi ha spiegato che in Ucraina quando sentivano elicotteri, si aspettavano spari”.

La foto simbolo di Sasha, la bambina ucraina di 9 anni che ha perso il braccio sinistro in un bombardamento a Kiev (Foto di Tim Clarke)

La storia di Sasha, la bambina ucraina di 9 anni che ha perso il braccio in un bombardamento a Kiev

Circa una settimana fa, a Hostomel, un quartiere a nord ovest di Kiev, Sasha, suo padre, sua madre e sua sorella decidono di scappare dalla capitale per mettersi in fuga dai bombardamenti. L’auto sulla quale stavano viaggiando viene colpita da una pioggia di proiettili. Il padre viene ucciso. Sasha rimane gravemente ferita al braccio sinistro. La mamma prende velocemente le due bambine e le porta in una cantina trovata sulla strada. Le tre rimangono lì dentro. Per due giorni la bambina di 9 anni perde conoscenza. Le condizioni del suo braccio erano gravemente peggiorate. La madre riesce a portare la bimba al Central Irpin Hospital di Kiev. Lì i chirurghi procedono subito ad amputare il braccio sinistro di Sasha per salvarle la vita. Svegliatasi dopo l’operazione, la bimba ha detto: “Non so perché i russi mi hanno sparato. Spero sia stato un incidente e che non intendessero farmi del male“. Per quanto riguarda il braccio, la bambina di 9 anni ha chiesto agli infermieri se poteva avere una protesi rosa con i fiorellini.

 

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  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
L'Italia realizza il sogno di Sasha: la bambina ucraina di 9 anni riceverà a Roma la protesi al braccio sinistro. La piccola, arrivata alcuni giorni fa nel nostro Paese, è stata operata all'ospedale Bambino Gesù di Roma. "L'operazione è andata bene", ha riferito il professor Pier Francesco Costici dell'ospedale. Si è trattato di un primo intervento preparatorio in vista della successiva protesizzazione dell'arto, ha spiegato il professore all'Adnkronos. Il sogno della bambina dunque si avvererà. Resta solo da capire quando la piccola riceverà il nuovo braccio artificiale e se la protesi sarà rosa e con i fiorellini colorati, come aveva espressamente chiesto la piccola Sasha dal letto d'ospedale di Kiev.
Sasha, la bambina ucraina di 9 anni senza il braccio sinistro, dopo il primo intervento all'ospedale Bambino Gesù di Roma (Foto Adnkronos)

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La mattina di giovedì 17 marzo la bambina ha iniziato le prime valutazioni cliniche e chirurgiche all'ospedale romano. Il primo intervento preparatorio alla protesizzazione del braccio sinistro è durato alcune ore. Uscita dalla sala operatoria, la piccola è stata riportata nella stanza della sede Palidoro, dove ad attenderla c'erano la madre, la zia paterna e Carla Iannucci, della onlus 'Amici per la pelle'. "Entrata in stanza e trovata la mamma, la bimba ha finalmente pianto. Fino ad oggi aveva trattenuto le lacrime, ogni tanto riusciva anche a sorridere. La mamma era preoccupata per il fatto che la figlia stava tenendo dentro tutto, oggi invece si è sfogata. Io mi sono commossa, ma allo stesso tempo sono stata felicissima che si sia sfogata", ha raccontato Carla Iannucci all'Adnkronos.

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La foto simbolo di Sasha, la bambina ucraina di 9 anni che ha perso il braccio sinistro in un bombardamento a Kiev (Foto di Tim Clarke)

La storia di Sasha, la bambina ucraina di 9 anni che ha perso il braccio in un bombardamento a Kiev

Circa una settimana fa, a Hostomel, un quartiere a nord ovest di Kiev, Sasha, suo padre, sua madre e sua sorella decidono di scappare dalla capitale per mettersi in fuga dai bombardamenti. L'auto sulla quale stavano viaggiando viene colpita da una pioggia di proiettili. Il padre viene ucciso. Sasha rimane gravemente ferita al braccio sinistro. La mamma prende velocemente le due bambine e le porta in una cantina trovata sulla strada. Le tre rimangono lì dentro. Per due giorni la bambina di 9 anni perde conoscenza. Le condizioni del suo braccio erano gravemente peggiorate. La madre riesce a portare la bimba al Central Irpin Hospital di Kiev. Lì i chirurghi procedono subito ad amputare il braccio sinistro di Sasha per salvarle la vita. Svegliatasi dopo l'operazione, la bimba ha detto: "Non so perché i russi mi hanno sparato. Spero sia stato un incidente e che non intendessero farmi del male". Per quanto riguarda il braccio, la bambina di 9 anni ha chiesto agli infermieri se poteva avere una protesi rosa con i fiorellini.
 
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