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Home » HP Trio » Strage di koala in Australia: dagli incendi alla desertificazione, c’è sempre la mano dell’uomo

Strage di koala in Australia: dagli incendi alla desertificazione, c’è sempre la mano dell’uomo

A Capre Bridgewater, l'abbattimento di un’ampia porzione foresta per trasformarla in terreno agricolo ha portato alla morte di decine di esemplari

Nicolò Guelfi
3 Gennaio 2022
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Quasi 200 gli animali rimasti vittime dell’operazione svoltasi pochi giorni fa a Capre Bridgewater, in una piantagione a circa 400 chilometri da Melbourne. Un proprietario terriero e la sua azienda hanno deciso di abbattere un’ampia porzione foresta per trasformarla in terreno agricolo, coinvolgendo così la fauna presente, tra cui molti koala. Gli esemplari direttamente uccisi dall’operazione sono stati 21, mentre altri 49 sono stati ritrovati dalle autorità in condizioni gravissime. La fame, la disidratazione e le lesioni riportate erano talmente gravi da costringere all’abbattimento.

Sono forse più di 200 i marsupiali che sono rimasti feriti e orfani. Un gesto gravissimo che ha portato alla decisione storica di emettere 250 diversi capi di accusa per l’imprenditore e l’azienda responsabili della strage. Secondo quanto riporta il New York Times, il caso dovrebbe andare a processo a febbraio. La pena per un’accusa di crudeltà sugli animali può arrivare fino a un massimo di 157mila dollari australiani (circa 100mila euro) per un’azienda, e 65mila e 500 o due anni di carcere per un privato cittadino.

Il koala, oltre ad essere un simbolo per l’intera nazione australiana, è una specie animale minacciata, il cui stato è classificato come “vulnerabile” dall’Unione internazionale per la conservazione della natura. Il suo habitat naturale, le foreste di eucalipto (alla base della dieta del marsupiale), è stato devastato dai cambiamenti climatici, dall’inquinamento, dagli enormi incendi divampati nel 2019 e dalla desertificazione. Tutti eventi direttamente o indirettamente ricollegabili all’azione dell’essere umano. La specie è inoltre suscettibile al contagio della clamidia, una malattia sessualmente trasmissibile che in molti casi porta alla morte o rischia di rendere gli esemplari sterili, impedendo il ripopolamento.

In alcune regioni del Paese, secondo gli scienziati, la presenza del koala selvatico è diminuita dell’80%. Andy Meddick, un legislatore dello Stato di Victoria, membro del partito Giustizia per gli animali, ha dichiarato al Nyt: “Sono sollevato che centinaia di capi di accusa siano stati sollevati contro il massacro di Koala di Cape Bridgewater”. Ha inoltre aggiunto: “Ho visitato il luogo di persona e ho visto le conseguenze. È stata una delle cose peggiori che abbia mai visto”.

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  • Stando alle ultime stime, in Italia vivono almeno 88mila donne vittima di mutilazioni genitali femminili, con tutti i gravi problemi fisici, funzionali, psicologici che ne derivano. In base ai dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo ammonterebbero ad almeno 200 milioni donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali. Nel 2023, circa 4,2 milioni di bambine e ragazze nel mondo sono a rischio di subire queste pratiche.

Attraverso la testimonianza di Ayaan Hirsi Ali, autrice de “L’infedele", proviamo a spiegare con le giuste parole in tutta la sua cruda realtà cosa racchiuda veramente:

“Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare… Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne.”

Nella Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili il presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica Sicpre, il professor Francesco Stagno d’Alcontres, dichiara: 

“Spesso l’evento della mutilazione viene rimosso dai ricordi, mentre restano i dolori nei rapporti sessuali, le difficoltà nella minzione e durante il parto. La mutilazione genitale è un evento che modifica il corso della vita e noi lo dobbiamo contrastare sul piano della cultura e affrontare sul piano medico e scientifico”.

L’edizione 2023 del Summit Itinerante contro la mutilazioni genitali femminili, l’evento che si svolge in data odierna a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustininani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, vede il saluto di esponenti del Governo, la testimonianza di una vittima e la partecipazione di importanti personalità, tra cui gli esperti della chirurgia plastica italiana chiamati a raccolta dalla Sicpre.

Letizia Cini ✨

#lucenews #lucelanazione #giornatamutilazionigenitalifemminili #linfedele
  • "Vorrei ringraziare la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere". 👑

Con queste parole di ringraziamento, Queen Bay riscrive la storia dei Grammy Awards. Beyoncé ier sera ha battuto tutti i record: con la 32esima vittoria incassata, è la star più premiata della storia degli Oscar della musica.

Con altri quattro grammofoni d’oro, la star americana, icona mondiale e paladina dei diritti civili e della body positivity, ha così superato il primato del direttore d’orchestra Georg Solti scomparso nel ‘97 e che, fino a stanotte, era rimasto imbattuto per due decenni con 31 vittorie. Queen Bay ha voluto dedicare la vittoria alla comunità Lgbtq+.

#lucenews #lucelanazione #qn #beyoncé #grammyawards2023
  • Stava regalando libri alle ragazze quando è stato arrestato a Kabul, giovedì 3 febbraio. Ismail Mashal, un professore universitario afghano, 37 anni, in aperta critica con il bando posto dai Talebani all’istruzione femminile, andava in giro con un carretto pieno di volumi gratuiti che distribuiva a donne e bambine, quando le forze di sicurezza lo hanno accusato di “azioni provocatorie” dalle autorità che lo hanno portato in carcere. Lo riferisce la Bbc.

Alcuni testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza locali durante l’arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell’Informazione e della Cultura talebani, ha dichiarato che il docente è stato trattato bene mentre era in custodia. 

Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all’istruzione universitaria e secondaria per le donne. Il video in diretta televisiva è diventato virale. 

Ex giornalista, il 37enne dirigeva un’università privata a Kabul, frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte discipline che il ministro dell’Istruzione afghano sosteneva non dovessero essere insegnate alle ragazze in quanto contrarie all’islam e la cultura afghana. Quando a dicembre i Talebani hanno annunciato che alle studentesse universitarie non sarebbe più stato permesso di tornare a studiare fino a nuovo ordine, il professor Mashal ha chiuso definitivamente la sua scuola, affermando che “l’istruzione o si offre a tutti o a nessuno“.

“L’unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non resterò in silenzio“, ha dichiarato il mese scorso il professore. Ha anche affermato che un maggior numero di uomini deve insorgere per protestare contro le restrizioni imposte alle donne. Durante il loro incontro a Kabul, Mahsal, padre di due figli, ha precisato che non temeva di essere arrestato o ucciso. Si è detto invece certo che alla fine i Talebani avrebbero cercato di metterlo a tacere, ma è rimasto convinto che fosse un prezzo onesto da pagare.

#lucenews #kabul
  • ✨"Sento ancora la vertigine". Si intitola così il primo documentario dedicato a Elodie, la bellissima e talentuosa cantante romana, che la prossima settimana sarà in gara al Festival di Sanremo. Affascinante e ironica, sensuale e pungente, ma anche fragile e con i piedi per terra: la 32enne si mostra a 360 gradi e senza filtri in un documento reale di quello che l
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