Giorgio e il batterio mangia-plastica: lo studente 13enne premiato da Federchimica

Il giovane studente di Ercolano ha ottenuto con il suo video il riconoscimento nazionale dedicato ai giovani: "Mi sono chiesto cosa si può fare per salvare l'ambiente"

di DOMENICO GUARINO -
22 settembre 2023
Ideonella Sakaiensis

Ideonella Sakaiensis

Ercolano chiama Sakai. Nel segno della chimica. La storia è di quelle che ci si potrebbe scrivere un racconto. O meglio, confezionare un video. Senonché è proprio un filmato l'oggetto di cui si racconta. I protagonisti sono due: da una parte un batterio, dall’altra un ragazzo che vive in una cittadina alle porte di Napoli, nota per gli scavi archeologici, Ercolano appunto.

Giorgio e il batterio mangia-plastica

Lui si chiama Giorgio Izzo, uno studente di 13 anni che frequenta le scuole medie. L’altro primattore è un esserino microscopico (è proprio il caso di dirlo) che può rappresentare un grandissimo aiuto nella mastodontica lotta che l’uomo ha cominciato a combattere con le plastiche disperse nell’ambiente: l’ideonella sakaiensis 201-F6.
batterio-mangiaplastica-premio

Il sindaco Bonajuto si è complimentato con lo studente 13enne premiato da Federchimica

Questo  appartiene alla famiglia delle comamonadaceae, ed è capace di digerire il polietilene tereftalato (PET) attraverso l'idrolisi delle catene polimeriche, la cui scoperta è stata pubblicata su Science nel marzo 2016. "Giorgio è un'altra bella storia della nostra Ercolano, la dimostrazione concreta che solo la scuola può rappresentare il vero ascensore sociale e che con determinazione e impegno possiamo raggiungere traguardi importanti. Siamo davvero orgogliosi di questo suo risultato" ha detto, incontrando il ragazzo e la famiglia, il sindaco Ciro Bonajuto. Che ha spiegato "è importante riconoscere e celebrare il talento dei giovani studenti che si distinguono nelle loro aree di interesse. La chimica è una disciplina complessa e affascinante, e vincere un premio in questo campo dimostra un impegno straordinario e una passione per la scienza".

Il video premiato

Ed è proprio a questo batterio mangia-plastica che Giorgio ha dedicato il video con cui ha vinto il premio nazionale di Federchimica dedicato ai giovani, per il quale riceverà il riconoscimento "La chimica, la scienza che salva il mondo", promosso dagli industriali del settore, a Milano il 26 settembre. "L'Ideonella Sakaiensis: golosa di plastica" è la storia di un batterio-eroe che può contribuire a salvare il mondo. "Dopo una mareggiata mi sono accorto di quanta plastica era stata portata sulla spiaggia e mi sono chiesto cosa si può fare per salvare l'ambiente" ha spiegato il giovanissimo studente con la passione per le scienze. Ma Giorgio non si è fermato alla domanda, come molti fanno: ha iniziato a documentarsi ed ha ‘scoperto’ il batterio scoperto in alcuni siti di riciclo giapponesi, che come abbiamo detto, è in grado di degradare completamente la plastica usata per produrre tonnellate di bottiglie e contenitori. E che potrebbe rappresentare un'arma fondamentale nella lotta all’inquinamento e all’accumulo dei rifiuti.

Ideonella Sakaiensis

Il nome del batterio deriva da Sakai, città del Giappone nella prefettura di Fukui, dalla quale proveniva il campione di rifiuti solidi urbani contenente il ceppo batterico da cui la nuova specie è stata isolata. È stato possibile grazie ad uno studio condotto da scienziati e ricercatori di vari atenei giapponesi, guidati da Kohei Oda del Kyoto Institute of Technology e da Kenji Miyamoto della Università Keio.
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L'Ideonella Sakaiensis al microscopio

L’ideonella è così diventato il primo batterio in grado di degradare polimeri plastici, perché in precedenza, le pochissime specie biologiche conosciute a esibire tali qualità appartenevano tutte al regno dei funghi. Il PET è una delle plastiche più diffuse in tutto il mondo e una delle principali fonti di inquinamento dei fiumi e dei mari nonostante sia in da poco più di 50 anni, e il fatto che in così poco tempo un batterio si sia evoluto utilizzandolo come 'cibo' è qualcosa di inedito che, tra le altre cose, apre tutta una serie di riflessioni sulla capacità della vita di adattarsi e sfruttare i vari composti chimici a disposizione.

Come funziona il processo di 'digestione'

Nel caso dell’ideonella il processo di ‘digestione’ della plastica avviene attraverso l'azione di due soli enzimi: l’ISF6 4831), battezzato PETase, che si attiva in presenza di acqua e scinde il PET in una sostanza intermedia , cu cui interviene poi il secondo, il MHETase (ISF6 0224), che si occupa della completa degradazione. Nonostante il processo biochimico di degradazione del polimero richieda un tempo piuttosto lungo, dell'ordine delle settimane per disgregare un film plastico sottile, si ritiene che il batterio abbia potenziali utilizzi nel riciclo della plastica all'interno del complessivo ciclo di gestione dei rifiuti in un'ottica di economia circolare.