È il primo impianto cocleare robotico al mondo su un bambino di 8 mesi, Nicola, nato con una grave forma di sordità. L’innovativo e pionieristico intervento è stato eseguito all'ospedale Martini dell'Asl Città di Torino da Diego Di Lisi, responsabile della Struttura Semplice Audiologia e Impianti Cocleari, che ha utilizzato un sistema robotico austriaco che consente una precisione chirurgica straordinaria.
La tecnologia più avanzata diventa davvero strumento di inclusione, per abbattere barriere – in questo caso del suono, visto che parliamo di disabilità uditiva – e permettere a un bambino che rischiava di crescere con un’invalidità importante, con tutte le conseguenze collegate, di avere fin da subito, a nemmeno un anno di vita, un’opportunità diversa, una possibilità in più che il destino gli aveva tolto.
L’intervento chirurgico
L’operazione prevede l'utilizzo di un braccio meccanico che definisce con precisione la traiettoria degli strumenti chirurgici, mantenendo esattamente la posizione e l'angolo desiderati. Il movimento è estremamente lento e costante, tra 0,1 e 1,0 millimetri al secondo, riducendo al minimo i rischi per le delicate strutture dell'orecchio.
"Grazie per questa nuova vita", sono state le parole dei genitori del piccolo, Giulia e Stefano, rivolte all'equipe medica. Diego Di Lisi ha sottolineato l'importanza di applicare tecniche innovative "soprattutto nei confronti dei bambini, per preservare al massimo le strutture anatomiche". Ad oggi sono già sei gli interventi eseguiti con questa tecnica, di cui tre su pazienti di età inferiore ai 15 mesi.
L'ospedale Martini vanta un'esperienza ventennale in implantologia cocleare, con oltre mille pazienti operati. Il direttore Generale dell'Asl Città di Torino, Carlo Picco, ha espresso orgoglio per "il lavoro sinergico multidisciplinare" che ha reso possibile questo risultato, mentre l'assessore regionale alla Santità, Federico Riboldi, ha evidenziato come questa innovazione permetterà "a sempre più bambini di beneficiare di un trattamento efficace per la sordità profonda, acquisendo le competenze linguistiche e sociali necessarie per una piena integrazione nella vita quotidiana".