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Esemplare di lince
La fauna italiana 'esulta'. Nella Foresta di Tarvisio (in Friuli Venezia Giulia) è stato completato il rilascio di un'ultima lince (Lynx lynx), ed è stato così portato a termine il programma di rafforzamento della popolazione italiana del felino, che prevedeva la traslocazione - in primavera - di 5 esemplari. Si tratta del mammifero più raro del panorama faunistico nazionale, che rischia di scomparire dal nostro Paese e questo evento celebra con un'azione concreta la Giornata Internazionale dedicata a questo animale. dell'11 giugno.
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Il rilascio di un esemplare di lince nella Foresta di Tarvisio (WWF)
Il progetto per contrastare l'impoverimento genetico
Il rilascio è stato organizzato dal team del progetto ULyCA (Urgent Lynx Conservation Action) che da marzo scorso, a completamento di un lavoro iniziato più di due anni fa, ha già traslocato altre quattro linci nelle Alpi Giulie italiane. Lo scopo dell'iniziativa è quello di creare un nucleo di linci che consenta il ricongiungimento della popolazione alpina con quella dinarica. Gli esemplari traslocati in Italia, in particolare, si integreranno con quelli già liberati nelle Alpi Giulie slovene nell'ambito del progetto comunitario LIFE Lynx, misura resa necessaria per contrastare l’impoverimento genetico di cui soffriva questa popolazione. L'ultimo felino liberato è stato chiamato Karlo, nome scelto in ricordo del guardiacaccia che lo catturò sui monti Dinarici in Croazia nell'ottobre scorso. È un giovane maschio che aveva perduto la madre e per questo è stato riabilitato nello zoo Bojnice in Slovacchia, specializzato in questo tipo di recupero. Con questo ultimo rilascio, sono 5 le linci reintrodotte nelle montagne italiane provenienti da Svizzera, Romania e Croazia.![lince-rilascio-rischi-alpi](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/06/1p75tTkk-1024x683.jpeg)
Dopo il rilascio, le linci sono state dotate di un radiocollare per poterne controllare i movimenti (WWF)
Un nuovo nucleo vitale
Il sito di rilascio si trova in una remota vallata della foresta di Tarvisio, al confine con la Slovenia, a circa 30 km a ovest della popolazione di lince reintrodotta nelle Alpi slovene. In questo modo si va a ripristinare la connessione tra le popolazioni di questi felini sloveni e italiani, dando vita a un nuovo nucleo vitale in un'area strategica, un vero e proprio corridoio biogeografico in grado di fungere da ponte tra le popolazioni dinariche e alpine. Si tratta di una operazione internazionale complessa dal punto di vista organizzativo, logistico e tecnico-scientifico, che ha richiesto e richiede una ampia condivisione e partecipazione. Prima delle traslocazioni dalle aree di cattura, tutte le linci sono state sottoposte ad un accurato controllo sanitario e sono state dotate di un radiocollare per poterne seguire i movimenti alla ricerca di un territorio. Inoltre, il loro profilo genetico è stato testato per evitare traslocazioni di linci imparentate. Dopo il loro rilascio, i 5 felini sono stati traslocati venendo monitorati dal gruppo di ricerca in collaborazione con i cacciatori locali, che utilizzano trasmettitori GPS.![lince-rilascio-rischi-alpi](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/06/vqhOjzMU-1024x813.jpeg)
Il felino sulle Alpi Giulie italiane (WWF)