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Ordinanza choc: 15mila euro per scalare il Monte Bianco. Ma non basta e il sindaco chiude i rifugi

Per scongiurare incidenti, il primo cittadino Saint-Gervais ha deciso di scoraggiare gli 'pseudo alpinisti' costringendoli a pagare i soccorsi e anche le spese di sepoltura

di MAURIZIO COSTANZO -
7 agosto 2022
Il Monte Bianco, la cima più alta delle Alpi

Il Monte Bianco, la cima più alta delle Alpi

Tutto a causa della siccità: la neve si scioglie e le cadute di sassi e pietre possono essere causa di incidenti dalle conseguenze gravissime, a volte fatali. Ma nonostante la raccomandazione di non scalare il Monte Bianco, decine di 'pseudo alpinisti' si mettono lo stesso in cammino lungo la via normale francese dal rifugio del Gouter.
Decine di 'pseudo alpinisti' ignorano la raccomandazione di non scalare il Monte Bianco lungo la via normale francese dal rifugio del Gouter (Instagram)

Decine di 'pseudo alpinisti' ignorano la raccomandazione di non scalare il Monte Bianco lungo la via normale francese dal rifugio del Gouter (Instagram)

Il sindaco di Saint-Gervais, Jean Marc Peillex, lo aveva scritto in un post a chiare lettere: “Pericolo di morte”. La nota la prefettura dell'Alta Savoia (Francia) e il comune di Saint-Gervais-les-Bains rivolta agli alpinisti aveva ulteriormente esplicitato il concetto: "A causa delle condizioni climatiche eccezionali attuali e della siccità che interessano il nostro dipartimento da diverse settimane, importanti cadute di pietre si verificano lungo la via normale di ascesa alla cima del Monte Bianco, di giorno come di notte, in particolare negli orari più frequentati, cioè la mattina presto". Perciò "di fronte a questa situazione climatica" abbiamo deciso di "raccomandare agli alpinisti intenzionati a questa ascensione di posticiparla momentaneamente. Le società delle guide alpine di Saint-Gervais-les-Bains e di Chamonix-Mont-Blanc si sono accordate per sospendere temporaneamente l'ascensione da questa via. Questa saggia decisione va accolta con favore".
 
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  Ma nulla di tutto questo è servito a far desistere gli alpinisti di provare a scalare la montagna. Mettendo a rischio la loro pelle e, in caso di soccorsi, costringendo il comune a pagare le spese. “È inaccettabile – ha scritto il sindaco di Saint-Gervais - che sia il contribuente francese a pagare questi costi". A questo punto, dopo i continui appelli rimasti inascoltati, dalle parole si è decisi di passare ai fatti. E così, il primo cittadino del comune francese su cui si trova l'itinerario di salita, ha messo nero su bianco, e deciso con un'ordinanza che sta facendo molto discutere, che chi vorrà scalare la vetta dovrà prima versare una cauzione da 15mila euro, di cui 10mila euro pari "al costo medio dei soccorsi" e 5 mila euro per "le spese di sepoltura della vittima". Ma niente da fare: nonostante dal 14 luglio le guide alpine non vendano più la salita, solo il 4 agosto al rifugio del Gouter si contavano lo stesso 79 alpinisti. Ancora tanti dunque, o come li ha definiti lo stesso sindaco: "Troppi candidati alla morte o addirittura al suicidio".
Inascoltate le raccomandazioni di non scalare il Monte Bianco (Instagram)

Inascoltate le raccomandazioni di non scalare il Monte Bianco (Instagram)

Ma in queste ore c’è un’altra novità: la cauzione da 15mila euro per eventuali spese di soccorso e sepoltura, lo stesso sindaco la ritiene "giuridicamente difficile da applicare". E così Jean Marc Peillex ha pensato a qualcos’altro che potesse scoraggiare gli alpinisti: ha disposto da venerdì 5 agosto, la chiusura dei rifugi di Tete Rousse e del Gouter, lungo la via normale al Monte Bianco più frequentata. Basterà a scoraggiare chi ama più la montagna della propria vita?