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Maura Tombelli, da bancaria a cacciatrice di asteroridi: "Ora anche i ciechi adesso possono 'vedere' le stelle"

di ALESSANDRO PISTOLESI -
18 maggio 2022
AstrofilaMauraTombelli

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Maura Tombelli ha guardato così tante volte le stelle dell'universo che sembra custodirne il segreto. Come se fosse riuscita a catturarne un po' di lucentezza. Del resto i suoi occhi non fanno altro che brillare. Brillano quando apre le porte dell'osservatorio Beppe Forti, il suo dono a Montelupo Fiorentino (Empoli)  e a tutti gli appassionati di stelle.
Maura Tombelli nell’osservatorio di Montelupo Fiorentino (Foto Agenzia Germogli)

Maura Tombelli nell’osservatorio di Montelupo Fiorentino (Foto Agenzia Germogli)

Brillano quando raccontano di quella passione che l'ha portata a diventare la prima donna al mondo per numero di asteroidi scoperti fra gli astronomi non professionisti. Un settore, quello dell'astronomia amatoriale, che non fa divisioni, non mette paletti. Premia il merito, la tenacia, l'intuizione, l'ingegno. Ma serve anche un po' di fortuna. "Il 28 agosto del 1994 scoprimmo per caso il primo asteroide che avrebbe potuto impattare con la terra - racconta Maura Tombelli -. Eravamo a San Marcello Pistoiese, cercavamo gli asteroidi che avevamo già scoperto. Ma sbagliammo a puntare il telescopio e ci imbattemmo in questo nuovo asteroide. Prendemmo immagini fino alle 2 di notte, mi dovetti fermare solo perché la mattina dopo sarei dovuta rientrare in banca a lavorare. La sera però ero già sul terrazzo con il mio piccolo telescopio e lo individuai di nuovo. Persino la Nasa ne fu sorpresa".

L'amore per le stelle nato da una promessa

Maura, 70 anni a novembre, non ha mai smesso di cercare asteroidi. "Ne ho visti più di un milione, 199 portano il mio nome. Non mi stancherò mai di cercare, anche se oggi la soddisfazione più grande è lasciarli scoprire ai ragazzi che frequentano l’osservatorio", racconta Tombelli, presidente del Gruppo Astrofili di Montelupo. Si è innamorata dell'universo quando era piccola. "Mio babbo mi portava sempre a vedere le stelle dalla prioria di San Lorenzo a Montelupo. Ricordo due episodi: il primo quando avevo quattro anni, cercavamo le stelle cadenti. A  un certo punto dissi: ’Quella stella tentenna, ora cade’. Le persone che erano con noi risero, mi diede fastidio. Successe di nuovo a 9 anni, quando il paese si riunì per vedere l’eclissi totale di sole e dissi a mia mamma: ’Ma quella è la luna?’. E anche in quel caso scoppiò una grassa risata. Non bisogna mai ridere di un bambino quando fa una domanda. E così io quel giorno mi dissi: nessuno riderà più di me. Da allora ho iniziato a studiare e non ho più smesso".

Il lavoro in banca

In Italia nessuno ha scoperto più asteroidi di lei, eppure Maura ha sempre diviso la sua grande passione per le stelle con il lavoro in banca, rinunciando a diventare un'astronoma professionista. "Mio babbo faceva il vetraio e mi diceva sempre: ’Prima si mangia, poi si pensa alle stelle’. Amava la musica ma ha atteso la pensione per comprarsi il pianoforte. Lo stesso io: la mia liquidazione è servita a realizzare questo osservatorio che ora portiamo avanti con tanti sacrifici. Un posto aperto a tutti, soprattutto ai giovani. Qui abbiamo anche un pannello tattile con cui anche i ciechi riescono a vedere in qualche modo le stelle".

L'incontro con il Papa

Maura Tombelli nell’osservatorio di Montelupo Fiorentino (Foto Agenzia Germogli)

Maura Tombelli nell’osservatorio di Montelupo Fiorentino (Foto Agenzia Germogli)

Nella sua vita è stata negli osservatori più importanti del mondo e ha conosciuto Papa Giovanni Paolo II, Margherita Hack, Piero Angela, che è venuto a Montelupo due volte, per la prima pietra dell'osservatorio Beppe Forti e poi per la sua inaugurazione.
Maura Tombelli astrofila

Maura Tombelli, da bancaria a cacciatrice di asteroridi

"L'incontro con Papa Wojtyła mi ha cambiata - confessa Maura -. All'inizio non dovevo nemmeno esserci. Mi chiamarono per invitarmi a un congresso di meteoriti in Vaticano, risposi che non era il mio campo e che non si potevano intitolare asteroidi a un Papa. Allora mi dissero di intitolarlo alla Pontificia Università Gregoriana. Accettai, scoprì un nuovo asteroide da Montelupo e lo chiamai la Gregoriana, l'asteroide a cui tengo di più. In quel periodo non credevo neanche, credevo solo alle stelle. Ma quando sono stata così vicino a Papa Giovanni Paolo II da poterlo toccare sono tornata a credere. Purtroppo l’incontro avvenne il giorno dopo l’attentato alle Torri Gemelle. Non ci fu modo di lasciare in Vaticano l’attestato con l’intitolazione del nuovo asteroide. Ho scritto una lettera a Papa Francesco per consegnargli finalmente quell’attestato. Prima o poi mi convincerò a spedirla".

La ricerca continua

Maura Tombelli nell’osservatorio di Montelupo Fiorentino (Foto Agenzia Germogli)

Maura Tombelli nell’osservatorio di Montelupo Fiorentino (Foto Agenzia Germogli)

Se chiedi a Maura se sono meglio le persone o le stelle, lei non ha dubbi: "Le stelle. Con loro non si litiga, loro non tradiscono mai. E se aspetti una stella stai pur certo che arriverà. Le persone invece si fanno la guerra, ci troviamo su un pianeta che è un briciolo della galassia che a sua volta è un briciolo dell’universo. Eppure ci sentiamo al centro di tutto e facciamo troppo poco per preservare il nostro pianeta".

Maura Tombelli nell’osservatorio di Montelupo Fiorentino (Foto Agenzia Germogli)

Forse è anche per questo che la 'Signora delle stelle' si impegna ogni giorno per preservare la terra da possibili collisioni con gli asteroidi. "Venerdì 13 aprile del 2029 l’asteroide Apophis passerà a 30mila chilometri dalla terra. Ha un diametro di circa 350 metri e sarà il primo asteroide che potrà essere visto a occhio nudo dalla terra. Ripasserà nel 2036 ma non ci saranno rischi di impatto". E intanto le sue pupille brillano ancora, come avessero l'universo dentro.
Fra le altre attività che vengono svolte nell’osservatorio Beppe Forti di Montelupo, una allarga il cuore: "Siamo riusciti a far toccare le stelle a chi non vede, un’emozione inimmaginabile - confida l'astrofila sorridendo - . Grazie a un pannello speciale anche i ciechi possono 'vedere' le stelle. Una mia amica è rimasta entusiasta, mi ha abbracciato e mi ha detto: finalmente ho visto la stella polare”.