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Home » Scienze e culture » La situazione della plastica negli oceani non è più sostenibile. Onu: “Invertire la rotta”

La situazione della plastica negli oceani non è più sostenibile. Onu: “Invertire la rotta”

L'impegno nel riciclaggio della plastica si deve trasformare in obbligo per evitare che in futuro la quantità di essa superi il numero di pesci presenti nell'oceano

Edoardo Martini
28 Giugno 2022
Plastica negli oceani

Plastica negli oceani

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Riciclare la plastica è un tassello fondamentale per diminuire il nostro impatto a livello ambientale. E’ questo l’obiettivo che dovremmo porci tutti noi. Questa procedura permetterebbe di dare una nuova vita a materiali che altrimenti rischierebbero di essere dispersi in mare o in zone interne. Se potessimo e riuscissimo a riciclare tutta la plastica prodotta ogni anno, si creerebbe un circolo virtuoso che permetterebbe di evitare di accumulare nuovi rifiuti. Il problema è che la plastica non è sempre riciclabile infatti dopo vari cicli di vita questo processo non è più efficace.

Il sistemo di riciclo della plastica non funziona: ad esempio soltanto il 9% della plastica buttata negli appositi cestini arriva fino al riciclo

“Dobbiamo affrontare l’emergenza per gli oceani”: la delusione del segretario generale dell’Onu

Se prendiamo in considerazione l’ordine delle parole nel famoso slogan “reduce, reuse, recycle”, al primo posto tra le azioni più efficienti per contrastare il cambiamento climatico vi è “reduce”: ridurre la produzione. A tal proposito, ci sono diverse alternative sostenibili che permetterebbero di ridurre quella della plastica sintetica. Tra queste, sono state sviluppate le cosiddette “bioplastiche”, che possono essere bio-based (derivanti da biomasse), biodegradabili o entrambe. Anche se presentano alcune criticità a livello ambientale, paragonate alla plastica sintetica, impattano in maniera minimale.

Secondo European Bioplastics, la produzione delle bioplastiche aumenterà nei prossimi anni, passando da 2,4 milioni di tonnellate nel 2021 a 7,5 nel 2026. Questi materiali vengono utilizzati principalmente per confezionare i prodotti, ma ci si aspetta che nei prossimi anni i settori di applicazione si espanderanno.

L’altro allarme è stato lanciato dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres che in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite ha parlato così del tema della plastica negli oceani:” Quando vediamo la Terra dallo Spazio, apprezziamo davvero di vivere su un pianeta blu, l’oceano ci collega tutti purtroppo abbiamo dato l’oceano per scontato e oggi dobbiamo affrontare quella che definirei un’emergenza per gli oceani. Dobbiamo invertire la rotta.”

Secondo il segretario generale dell’ONU “il riscaldamento globale sta spingendo le temperature oceaniche a livelli record, creando tempeste più violente e più frequenti. Il livello del mare sta aumentando. Le nazioni insulari basse devono affrontare inondazioni, così come molte grandi città costiere del mondo. La crisi climatica sta anche rendendo gli oceani più acidi, sconvolgendo la catena alimentare marina”, ha aggiunto.

Guterres ha formulato diverse raccomandazioni per evitare che l’inquinamento marino metta a rischio le specie marine come squali e razze invitando le nazioni a una gestione sostenibile degli oceani che potrebbe permettere di produrre sei volte più cibo e generare 40 volte più energia rinnovabile di quella attuale. Attualmente oltre 3,5 miliardi di persone dipendono proprio dai mari per la loro sicurezza alimentare, mentre 120 milioni lavorano direttamente in attività legate alla pesca e all’acquacoltura, la maggior parte nei piccoli stati insulari in via di sviluppo e nei paesi meno sviluppati.

L’abbondanza di plastica negli oceani mette a rischio la vita di molte specie marine

I consigli del WWF per un mondo migliore

Il settore della plastica riciclata si impegna a promuovere l’idea secondo cui questo materiale sia riciclabile, assicurando i consumatori sulle conseguenze ambientali legate al suo utilizzo. Mentre questo può valere per materiali come la carta, nel caso della plastica ci sono molti problemi legati alla sua costituzione chimica e all’alto costo.  Ma quindi perché non viene fatto?

Prima che la plastica possa essere riciclata, c’è bisogno che le sostanze di cui è composta, ovvero i diversi polimeri, vengano separate. Il problema di questo processo è che è molto costoso, e quindi risulta più conveniente a livello economico utilizzare la plastica vergine. La maggior parte dei tipi di plastica può essere riciclata e trasformata nella sua forma originale solo due volte. A ogni passaggio la plastica diventa più debole di minore valore e più difficile da riciclare.

Per evitare le microplastiche nella vita di tutti i giorni il WWF ci ha mostrato alcuni consigli da usare nella vita di tutti i giorni:

  1.  Attenzione al contenitore! Non cuocere nel microonde cibi in imballaggi di plastica. I contenitori per alimenti in plastica (es. ciotole, sacchetti per il riso o per popcorn) con alte temperature possono rilasciare microplastiche e le sostanze chimiche di cui sono fatte.
  2. Meglio bere l’acqua del rubinetto evitando di comprare l’acqua in bottiglie di plastica. Le bottiglie di plastica possono rilasciare fino a 1000 microplastiche per litro durante 100 cicli di apertura/chiusura del tappo!
  3. Plastica o vetro: quale contenitore per alimenti è il migliore? Conserva il cibo prioritariamente in contenitori di vetro perché è sicuro in quanto non rilascia contaminanti. I contenitori in plastica a contatto diretto con gli alimenti possono rilasciare fino a 710 microplastiche e diverse sostanze chimiche soprattutto quando subiscono shock termini ossia quando cibo che contengono è caldo, quando vengono scaldati o usati nel freezer.
  4. Sale? Poco è meglio non solo per l’ipertensione ma anche perché il sale marino, di lago o di roccia che utilizziamo per cucinare e condire può contenere fino a 681 microplastiche per chilo!
  5. Conservare bene il cibo è importante per limitare gli sprechi, ma esistono molte alternative alla pellicola monouso, come ad esempio gli involucri in cotone e cera d’api riutilizzabili, oppure i tappi adattabili in silicone riutilizzabili. Il cellophane delle pellicole rappresenta il 52% delle microplastiche ingerite dai delfini in mare e il 58% negli estuari dei fiumi, perché gli ambienti costieri e il mare sono i collettori finali di tutto ciò che viene disperso a terra e nei fiumi, compresa la plastica

 

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Una vera e propria montagna di letame è stata infatti scaricata questa mattina al grattacielo della Regione Piemonte, insieme a tanti fiori lasciati sopra. 

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🗣 Non è una diminutio?

“Assolutamente no, chef in realtà significa capo, in cucina è colui che comanda, come il capo cuoco, appunto, o il capo partita. Ormai lo chef ha assunto i connotati di un personaggio mitologico, proprio in virtù dei tanti show cooking proposti. Un’arma a doppio taglio”.

🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

🗣 Dall’alto delle sue tre stelle Michelin, cosa consiglia agli aspiranti chef?

L
  • Un assistente di volo speciale ha viaggiato da Londra Heathrow a Los Angeles sorprendendo i passeggeri a bordo.

@lewiscapaldi ha presentato il suo nuovo singolo “Wish You The Best” con uno show ad alta quota, servendo snack e bevande. 

#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
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All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

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Riciclare la plastica è un tassello fondamentale per diminuire il nostro impatto a livello ambientale. E' questo l'obiettivo che dovremmo porci tutti noi. Questa procedura permetterebbe di dare una nuova vita a materiali che altrimenti rischierebbero di essere dispersi in mare o in zone interne. Se potessimo e riuscissimo a riciclare tutta la plastica prodotta ogni anno, si creerebbe un circolo virtuoso che permetterebbe di evitare di accumulare nuovi rifiuti. Il problema è che la plastica non è sempre riciclabile infatti dopo vari cicli di vita questo processo non è più efficace.
Il sistemo di riciclo della plastica non funziona: ad esempio soltanto il 9% della plastica buttata negli appositi cestini arriva fino al riciclo

"Dobbiamo affrontare l'emergenza per gli oceani": la delusione del segretario generale dell'Onu

Se prendiamo in considerazione l’ordine delle parole nel famoso slogan “reduce, reuse, recycle”, al primo posto tra le azioni più efficienti per contrastare il cambiamento climatico vi è “reduce”: ridurre la produzione. A tal proposito, ci sono diverse alternative sostenibili che permetterebbero di ridurre quella della plastica sintetica. Tra queste, sono state sviluppate le cosiddette “bioplastiche”, che possono essere bio-based (derivanti da biomasse), biodegradabili o entrambe. Anche se presentano alcune criticità a livello ambientale, paragonate alla plastica sintetica, impattano in maniera minimale. Secondo European Bioplastics, la produzione delle bioplastiche aumenterà nei prossimi anni, passando da 2,4 milioni di tonnellate nel 2021 a 7,5 nel 2026. Questi materiali vengono utilizzati principalmente per confezionare i prodotti, ma ci si aspetta che nei prossimi anni i settori di applicazione si espanderanno. L'altro allarme è stato lanciato dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres che in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite ha parlato così del tema della plastica negli oceani:" Quando vediamo la Terra dallo Spazio, apprezziamo davvero di vivere su un pianeta blu, l’oceano ci collega tutti purtroppo abbiamo dato l’oceano per scontato e oggi dobbiamo affrontare quella che definirei un’emergenza per gli oceani. Dobbiamo invertire la rotta." Secondo il segretario generale dell'ONU "il riscaldamento globale sta spingendo le temperature oceaniche a livelli record, creando tempeste più violente e più frequenti. Il livello del mare sta aumentando. Le nazioni insulari basse devono affrontare inondazioni, così come molte grandi città costiere del mondo. La crisi climatica sta anche rendendo gli oceani più acidi, sconvolgendo la catena alimentare marina", ha aggiunto. Guterres ha formulato diverse raccomandazioni per evitare che l'inquinamento marino metta a rischio le specie marine come squali e razze invitando le nazioni a una gestione sostenibile degli oceani che potrebbe permettere di produrre sei volte più cibo e generare 40 volte più energia rinnovabile di quella attuale. Attualmente oltre 3,5 miliardi di persone dipendono proprio dai mari per la loro sicurezza alimentare, mentre 120 milioni lavorano direttamente in attività legate alla pesca e all'acquacoltura, la maggior parte nei piccoli stati insulari in via di sviluppo e nei paesi meno sviluppati.
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  1.  Attenzione al contenitore! Non cuocere nel microonde cibi in imballaggi di plastica. I contenitori per alimenti in plastica (es. ciotole, sacchetti per il riso o per popcorn) con alte temperature possono rilasciare microplastiche e le sostanze chimiche di cui sono fatte.
  2. Meglio bere l’acqua del rubinetto evitando di comprare l’acqua in bottiglie di plastica. Le bottiglie di plastica possono rilasciare fino a 1000 microplastiche per litro durante 100 cicli di apertura/chiusura del tappo!
  3. Plastica o vetro: quale contenitore per alimenti è il migliore? Conserva il cibo prioritariamente in contenitori di vetro perché è sicuro in quanto non rilascia contaminanti. I contenitori in plastica a contatto diretto con gli alimenti possono rilasciare fino a 710 microplastiche e diverse sostanze chimiche soprattutto quando subiscono shock termini ossia quando cibo che contengono è caldo, quando vengono scaldati o usati nel freezer.
  4. Sale? Poco è meglio non solo per l’ipertensione ma anche perché il sale marino, di lago o di roccia che utilizziamo per cucinare e condire può contenere fino a 681 microplastiche per chilo!
  5. Conservare bene il cibo è importante per limitare gli sprechi, ma esistono molte alternative alla pellicola monouso, come ad esempio gli involucri in cotone e cera d’api riutilizzabili, oppure i tappi adattabili in silicone riutilizzabili. Il cellophane delle pellicole rappresenta il 52% delle microplastiche ingerite dai delfini in mare e il 58% negli estuari dei fiumi, perché gli ambienti costieri e il mare sono i collettori finali di tutto ciò che viene disperso a terra e nei fiumi, compresa la plastica
 
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