Regno Unito, la salute dei bambini neri e asiatici è a rischio

I test diagnostici per i neonati non tengono in considerazione gli appartenenti alle minoranze etniche, e si basano su un protocollo del 1952

di CAMILLA PRATO -
17 luglio 2023
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Diagnosi tardive e maggior probabilità di avere problemi di salute nel corso della vita. Sono solo alcuni dei rischi che corrono i bambini Bame (acronimo di Black and Asian Minority Ethnic, ovvero appartenenti a minoranze etniche nere o asiatica) nel Regno Unito.

Linee guida discriminatorie e obsolete

Ma perché questa discriminazione? Perché le linee guida su cui si basano i test diagnostici effettuati subito dopo la nascita sono state sviluppate per i neonati europei bianchi nel 1952.
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Le linee guida su cui si basano i test diagnostici per i neonati sono stati ideati su un modello di bambino bianco europeo nel 1952

Secondo l'NHS Race and Health Observatory, quindi, non sono efficaci per i bambini di altre etnie e dovrebbero essere sostituiti. Anche perché, come riporta The Guardian, nel Paese i tassi di mortalità neonatale dei piccoli neri e asiatici sono molto più alti di quelli dei bianchi. Una revisione di questi screening, condotta dall'università di Sheffield Hallam e commissionata dall'Osservatorio Razza e Salute, ha rilevato che il punteggio Apgar, utilizzato alla nascita per valutare lo stato di salute del bambino, può dare risultati fuorvianti per i BAME, perché è stato sviluppato su un altro modello, oltre 70 anni fa.

Ittero e cianosi: sfuggono i segni della malattia

I test prevedono la valutazione del colore della pelle, della frequenza cardiaca, dei riflessi, del tono muscolare e della respirazione del bambino entro pochi minuti dalla nascita. La revisione ha analizzato circa 200 studi e più di 80 politiche e  i ricercatori hanno anche condotto interviste con 33 operatori sanitari e 24 genitori. Gli scienziati hanno rilevato che alcune indicazioni sul tono della pelle di un neonato sano fanno ancora riferimento a termini come "rosa", "blu", "pallido" o "pallore", senza alcun riferimento a descrizioni alternative per i bimbi neri, gli asiatici e tutti coloro che hanno la pelle di un colore diverso.
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Tra le malattie che, con gli attuali test, rischiano di non venire correttamente diagnosticate, ci sono l'ittero e la cianosi

Inoltre sono stati anche evidenziati "problemi di affidabilità" di altri due test per rilevare cianosi e ittero. Il timore è che queste problematiche nei neonati BAME possano sfuggire perché da questi esami sfuggono i segni della malattia. Anche perché l'ittero - in cui la pelle e il bianco degli occhi appaiono gialli - è molto comune nei bambini e se identificata precocemente, può essere trattata con la fototerapia. Ma nella forma più grave, se non trattato, può causare convulsioni, difficoltà di apprendimento e problemi di udito. La cianosi invece si verifica quando il sangue del neonato non è sufficientemente ossigenato e richiede un trattamento urgente: tra i sintomi più comuni c'è il cambiamento del colore della pelle, spesso descritto come una pelle che diventa blu o grigia. Quindi l'osservazione del tono cutaneo per queste condizioni risulta inaffidabile.

La revisione

L'equipe dell'università di Sheffield Hallam raccomanda di sostituire le linee guida sulla valutazione del colore della pelle neonatale con dispositivi più accurati, come pulsossimetri e bilirubinometri, di effettuare esami del sangue per diagnosticare ittero e cianosi, e di rivedere urgentemente l'idoneità dei punteggi Apgar. Chiede inoltre una migliore formazione su come valutare la salute dei bambini provenienti da ambienti etnici minoritari. Il dottor Habib Naqvi, direttore dell'NHS Race and Health Observatory, ha dichiarato: "Dobbiamo affrontare i limiti degli esami visivi dei neonati, come i punteggi Apgar.
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I risultati dellarevisione evidenziano i pregiudizi che possono essere insiti negli interventi e nelle valutazioni sanitarie

I risultati di questa prima revisione evidenziano i pregiudizi che possono essere insiti negli interventi e nelle valutazioni sanitarie e che portano a valutazioni imprecise, diagnosi tardive e risultati peggiori per le diverse comunità". La dottoressa Shabna Begum, co-direttrice del Runnymede Trust, ha affermato che i modelli di assistenza sanitaria non devono universalizzare il corpo dei bianchi europei e ha chiesto che i cambiamenti pratici raccomandati dal rapporto vengano attuati con urgenza. "Dal momento in cui un bambino nasce, l'assistenza sanitaria che viene offerta ai soggetti di etnia nera e minoritaria è concepita ed erogata sulla base di misure europee bianche che sono inadeguate e inappropriate per la loro cura. "È noto da decenni che alcune pratiche mediche non sono adatte allo scopo e discriminano apertamente chi ha la pelle più scura, eppure non c'è stata alcuna iniziativa per affrontare questo problema in modo condiviso", dice. "Finché non adotteremo seriamente un approccio antirazzista all'assistenza sanitaria, le persone di etnia nera e minoritaria continueranno ad essere danneggiate".