Teatro, IA e le comunità sorde si uniscono per progettare un'app di traduzione automatica. L'evento, intitolato All the World’s a Screen, si è tenuto durante la Science Week di Dublino e consisteva in una performance teatrale basata sulle opere di William Shakespeare, eseguita nella lingua dei segni irlandese da due attori sordi, Lianne Quigley e Alvean Jones.
Il progetto nasce da uno studio di ricerca in co-creazione con la comunità sorda, con l’obbiettivo di sviluppare un’app per la traduzione automatica. I ricercatori hanno utilizzato una performance teatrale in lingua dei segni vista attraverso gli occhi dell’intelligenza artificiale: “Storicamente, le persone sorde sono state sempre escluse dallo sviluppo delle tecnologie di traduzione automatica” afferma Shaun O’Boyle, Research Fellow presso la School of Inclusive and Special Education (Dublin City University DCU).
“Questo ha spesso causato reazioni negative e resistenza da parte delle comunità sorde, poiché i progetti sono stati ideati e sviluppati senza alcun input da parte degli utenti finali ai quali erano destinati, portando a tecnologie che nessuno voleva usare e a un grande spreco di denaro. Noi abbiamo cambiato questo approccio," aggiunge Davy Van Landuyt, Project Manager presso l'Unione Europea dei Sordi (EUD).
Durante la performance, infatti, gli spettatori potevano accedere a strumenti per l'analisi in tempo reale dei movimenti degli interpreti, il riconoscimento degli oggetti e la trascrizione in della traduzione in inglese parlato fatta dagli interpreti: "Per le persone sorde, era davvero importante vedere la performance e la successiva discussione nella loro lingua piuttosto che in inglese. Durante la rappresentazione un interprete ha garantito l’accessibilità ai contenuti alle persone udenti," spiega O’Boyle.
Nello sviluppo di nuove tecnologie, spesso i ricercatori sordi vengono invitati a collaborare solo dopo che l'idea iniziale è già stata concepita, o addirittura verso la fine del progetto. Coinvolgere autenticamente le comunità sorde nella co-creazione e comunicazione scientifica può migliorare il progresso di nuovi strumenti, cercando di capire le vere necessità delle persone sorde.