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Granchio blu
Granchio blu, certo. Ma non solo. In fondo il famigerato crostaceo protagonista del dibattito, anche gastronomico, di quest'estate è solo una delle oltre 37mila specie aliene invasive presenti a livello globale. Animali (e piante) cioè che sono migrati dal loro habitat naturale per approdare in altri lidi, con conseguenze il più delle volte problematiche, se non tragiche, a causa dell'impatto sugli equilibri ecosistemici e sulla biodiversità. Tanto che, secondo il primo rapporto globale sul tema curato dall’IPBES, la Piattaforma intergovernativa sulla biodiversità e i servizi ecosistemici, il danno prodotto ammonta ad almeno 423 mld di dollari l’anno. Con un aumento del 400% ogni decade a partire dal 1970.
Il rapporto mostra che il 34% degli impatti delle invasioni biologiche sono stati segnalati dalle Americhe, il 31% dall’Europa e dall’Asia centrale, il 25% dall’Asia e dal Pacifico e circa il 7% dall’Africa. Sempre secondo i dati dell’IPBES, le specie invasive sono state un fattore importante nel 60% delle estinzioni globali di animali e piante considerate nel documento. E sono l’unico fattore determinante nel 16% dei casi. Per farci un’idea del fenomeno, basti dire che almeno 218 specie aliene invasive sono state responsabili, da sole, di oltre 1.200 estinzioni locali. Il più delle volte si tratta di migrazioni che avvengono in periodi abbastanza lunghi. Ad esempio sono anni, almeno dal 2008, che, sia pur in maniera sporadica, il granchio blu ha provato ad approdare dall’America al Mar Ionio e all’Adriatico, trovando finalmente qui un ambiente ideale per le proprie scorpacciate di cozze e vongole e mettendo in allarme l’economia della pesca.
Non tutte le migrazioni vegetali o animali hanno delle conseguenze catastrofiche. Ma, se è vero che gli impatti sono anche positivi, l’85% delle conseguenze delle invasioni biologiche sulle autoctone determinano problemi seri. Soprattutto perché non abbiamo gli strumenti adeguati per difenderci da un fenomeno di queste proporzioni.
La diffusione nel mondo
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Dal 2008 lungo le coste del Mediterraneo
Il granchio blu non è il primo e nemmeno l'ultimo
Ma prima di lui, i nostri territori hanno dovuto già fare i conti con altri animali colonizzatori: nutrie, scoiattolo grigio, la rana toro, e tra le piante l’ailanto e la lantana. Senza contare le zanzare: Aedes albopictus e Aedes Egypti, che per altro possono trasmettere il virus Zika, e che sono ormai da molti anni di casa anche in Europa alle latitudini più elevate.![granchio-blu-specie-aliene](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/09/scoiattolo-1024x640.jpg)
Anche lo scoiattolo grigio tra gli animali invasivi