Angelina Jolie a Venezia, la sua Callas fragile e vulnerabile “come me”

L’attrice americana, alla Mostra del Cinema per la presentazione del film “Maria” ha dichiarato di essersi allenata per “quasi sette mesi” a cantare. Il regista: “Una donna che ha passato la vita a prendersi cura degli altri è pronta a trovare il proprio destino”

30 agosto 2024

"Penso che spesso sia la percezione che gli altri hanno di una donna a definire chi è e cosa desidera”. Angelina Jolie è La Callas in “Maria”, di Pablo Larraín, film in concorso all’81esima Mostra del Cinema di Venezia. “La” perché quell’artista è stata considerata a lungo la Diva per eccellenza, la più grande del mondo.

Un articolo determinativo a sottolineare, a determinare appunto la grandezza di Maria Callas che nel film del regista cileno è raccontata negli ultimi sette giorni di vita, mentre cerca invano di ritrovare la voce che ha perduto, e in piena solitudine ricorda la sua esistenza troppo breve – è morta a 53 anni il 16 settembre del 1977 – , i suoi successi nei teatri di tutto il mondo, il tormentato amore con Aristotele Onassis. Insomma la “tumultuosa, bellissima e tragica storia della vita della più grande cantante lirica del mondo, rivissuta e reimmaginata durante i suoi ultimi giorni nella Parigi degli anni ’70”.

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Maria Callas

Tenerezza e vulnerabilità

Riflettendo sul significato della parola “Diva” Jolie, che giovedì 29 agosto è arrivata al Lido per la presentazione del film, ha detto: “Penso che spesso abbia una connotazione negativa. Credo di aver reimparato questa parola grazie a Maria e di avere un nuovo rapporto con essa”. 

L’attrice americana ha spiegato ai giornalisti come si è trovata a relazionarsi con Callas, con quella donna dalla fama così grande eppure così fragile e sola nella realtà. “Ci sono molte cose che non dirò in questa stanza e che probabilmente conoscete e date per scontate –ha detto la 49enne con una risata –. Mi sono messa in relazione con la parte di lei che è estremamente tenera e che non aveva spazio nel mondo per essere dolce come era veramente e aperta emotivamente come era davvero. Credo di condividere la sua vulnerabilità più di ogni altra cosa”.

Sette mesi di studio: “Ero terribilmente nervosa”

E su come abbia fatto a calarsi nei panni e nella voce della più grande cantante lirica di tutti i tempi Angelina Jolie risponde descrivendo nei dettagli la sua preparazione per interpretare l'icona dell’opera e affermando di essersi allenata per “quasi sette mesi”.

“Tutti qui sanno che ero terribilmente nervosa”, ha aggiunto a proposito dello studio del canto lirico. “Ho passato quasi sette mesi ad allenarmi perché quando lavori con Pablo non puoi fare nulla a metà. Lui esige, nel modo più meraviglioso, che tu faccia davvero il tuo lavoro e che tu impari e ti eserciti davvero”. Svelando di “non aver mai cantato in pubblico” prima di allora, il che ha aumentato la pressione durante le riprese delle scene al Teatro alla Scala.

ITALY VENICE FILM FESTIVAL
Angelina Jolie posa davanti ai giornalisti per la presentazione del film "Maria" (EPA/FABIO FRUSTACI)

“Ho dovuto imparare da zero – prosegue – piano piano, con disciplina, dedizione. La prima volta che ho cantato ricordo che ero così nervosa. C'erano i miei figli che mi hanno aiutato a chiudere la porta in modo che non entrasse nessun altro, e io tremavo – continua l’interprete –. Pablo, nella sua decenza, mi ha fatto iniziare in una piccola stanza e mi ha fatto finire alla Scala. Così mi ha dato il tempo di crescere”.

Ad accrescere però il nervosismo della star di Hollywood non era solo “passare l'esame di musica” quando “non deludere i fan della Callas, coloro che l'hanno sempre amata, essere all'altezza" dice Angelina che ha messo il proverbiale impegno e talento al servizio di Maria. Da diva del cinema a diva del canto, e ritorno. 

“Celebriamo la donna dietro il mito” in punta di piedi

Da parte sua, il regista Larraín – che chiude con questo film una trilogia di biografie femminili dopo “Jackie” su Jacqueline Kennedy interpretata da Natalie Portman e “Spencer”, con Kristen Stewart nel ruolo di lady Diana – ha detto che “non voleva fare un film cupo su una situazione tragica”, ma piuttosto su una “donna che ha passato la vita a cantare per gli altri, a prendersi cura degli altri, a preoccuparsi delle sue relazioni - ora è pronta a prendersi cura di se stessa e a trovare il proprio destino”. Peccato che a mettersi di mezzo sia la tragica scomparsa. “Celebriamo la più grande cantante lirica di sempre, che ha avuto una storia fantastica ma anche tormentata, la ripercorriamo attraverso la storia dei suoi ultimi giorni, la sua solitudine, la sua disperazione senza la voce che l'aveva resa Divina al mondo e sveliamo la donna dietro al mito”.  

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L'attrice statunitense Angelina Jolie parla con un fan disabile all'arrivo per la prima di “Maria” durante l'81ª Mostra del Cinema di Venezia (ANSA/ETTORE FERRARI)

Oltre ad Angelina Jolie, nel cast di “Maria” ci cono Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Haluk Bilginer, Kodi Smit-McPhee, Stephen Ashfield e Valeria Golino. Netflix ha acquisito i diritti di distribuzione di “Maria” negli Stati Uniti mercoledì scorso, ma non è ancora stata annunciata una data di uscita.