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Festival Gaber, il video della terza serata. Vasco Brondi e il lascito dei grandi cantautori italiani: "Raccontano ancora oggi chi siamo"

di MARIANNA GRAZI -
20 luglio 2021
Gaber2-dx

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Terzo appuntamento, nella serata di lunedì 19 luglio a Camaiore (Lu) con il "Festival Gaber", uno dei più importanti eventi culturali e di spettacolo della scena nazionale che ha lo scopo di diffondere e mantenere viva la figura e l’opera di Giorgio Gaber, soprattutto fra il pubblico più giovane. Ospite della serata sul palco di Piazza San Bernardino è stato Vasco Brondi, protagonista di un profondo e ispirato incontro-spettacolo moderato da Lorenzo Luporini, da anni impegnato nell’opera di divulgazione dell’eredità culturale e artistica lasciatagli dal nonno, proprio il Signor G. Protagonista assoluto della storia della musica indipendente italiana, oltre che affermato scrittore, Brondi ha ripercorso durante la serata le tappe più importanti del suo percorso artistico, partendo dagli esordi con l’album "Canzoni da spiaggia deturpata" fino ad arrivare all'ultimo, apprezzatissimo, lavoro discografico, il primo da solista: "Paesaggio dopo la battaglia", che prende spunto dal rapporto, profondo, tra musica e realtà. Un dialogo sincero e piacevole, impreziosito da alcuni contributi video d’archivio di Giorgio Gaber e da riflessioni sul lascito dei grandi cantautori della vecchia guardia: "Alcuni cantautori sono importanti da sentire perché ci raccontano qualcosa della terra in cui siamo, del posto in cui siamo e delle persone che siamo – ha detto, rivolgendo poi l'attenzione sul Signor G –. In Gaber mi colpisce molto l'equilibrio fra i temi trattati, che possiamo dire erano temi quasi sociologici, e l'emotività che c'è nella canzone. È stato unico tra i cantautori italiani in questo senso". In chiusura poi uno spazio completamente dedicato alla musica, in cui Brondi ha portato sul palco la sua "Il sentiero degli dei" e ha regalato al pubblico della Versilia un grande omaggio musicale a Gaber, esibendosi nel capolavoro del 1980 "L’illogica allegria". Un’estate completamente dedicata alla musica quella del cantautore, che dopo Camaiore ha portato le canzoni del nuovo album e quelle di repertorio in concerto a Pisa. Il quarto appuntamento del "Festival Gaber", martedì 20 luglio, ha visto salire sul palco Bobby Solo, l’icona italiana del rock ‘n roll e del country blues.

Il video racconto della terza serata

L'artista

Cantautore e scrittore italiano, Vasco Brondi è nato nel febbraio 1984 ed è cresciuto tra Ferrara e l’Emilia. Nel 2007 prende vita Le luci della centrale elettrica, un progetto artistico/musicale in cui le prime canzoni trovano la loro collocazione iniziale nell’omonimo demo autoprodotto e distribuito dall’artista direttamente ai concerti. Dieci brani che mettono subito in risalto una scrittura originale e una forza espressiva fuori dal comune, e per questo non passano inosservate. L'album di esordio, "Canzoni da spiaggia deturpata" (2008) viene prodotto in collaborazione con Giorgo Canali e pubblicato da La Tempesta, una delle principali etichette indipendenti italiane, creata dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Il disco, con in copertina una splendida illustrazione di Gipi, ottiene ottimi riscontri e numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Tenco nella categoria "Migliore opera prima", il Premio FIMI, il premio MEI, il Premio Musica & Dischi e il Premio Fuori dal Mucchio della storica rivista di musica "Il Mucchio Selvaggio". Inoltre sarà anche inserito al sesto posto nella classifica dei dischi del decennio stilata dal magazine Rolling Stone a dicembre del 2010, primo degli italiani. Quello di Vasco Brondi è un percorso di formazione onnivoro, in cui confluiscono linguaggi artistici diversi e complementari, anche rispetto ai vari scenari tecnologici: la musica, naturalmente, il cinema, il fumetto, il videoclip, l'illustrazione, la pittura, la danza e la scrittura da un lato. Internet, i blog, l’esplosione dei social network dall'altro. Così, al primo prodotto de Le luci della centrale elettrica non succede un altro disco, ma un libro: in "Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero"(Baldini&Castoldi), sono raccolti alcuni post scritti per il suo blog insieme ad altre pagine inedite. Ma, a dispetto del titolo, quella non è la sintesi di un percorso, piuttosto è solo l'inizio. Il 9 novembre 2010 esce il secondo album "Per ora noi la chiameremo felicità", citazione e omaggio a Leo Ferré, anticipato dal video del primo singolo estratto, "Cara catastrofe", che ha superato le 3 milioni di visualizzazioni su Youtube. L'estate successiva, mentre lo scrittore e giornalista Marco Lodoli, in un articolo su "Il Venerdì" di Repubblica paragona Vasco Brondi a Francesco De Gregori, proprio quest'ultimo vuole l'artista ferrarese con sé sul palco del Traffic Festival di Torino, dove gli concede l'onore di chiudere il concerto con una versione inedita di "Viva l'Italia", arrangiata dallo stesso Brondi per l'occasione. Nello stesso anno esce l'EP "C’eravamo abbastanza amati", realizzato in collaborazione con il mensile XL (che gli dedica anche la copertina del numero di dicembre): l’album contiene, oltre alla canzone inedita da cui prende il titolo, anche alcune cover e versioni live di brani registrati al Teatro Romano di Verona e arricchiti dalla presenza di ospiti come Manuel Agnelli (Afterhours) e Rachele Bastreghi (Baustelle). Alla fine del 2012, invece, arriva il volume "Come le strisce che lasciano gli aerei" (Coconino Press/Fandango Libri), una graphic novel incentrata sugli incontri dei tre personaggi, Micol (il cui nome omaggia la protagonista de "Il giardino dei Finzi-Contini", romanzo di Giorgio Bassani), Rachid il nordafricano e Rico. Come spiega l'artista: "È soprattutto una storia sulle partenze, sull’ansia di andarsene che è la stessa in posti così lontani e in persone con percorsi così diversi. Come dire che a volte non c’è una destinazione chiara ma ci sono insofferenze e sogni precisi". La stessa ansia di partire che lo spinge a viaggiare molto tra Europa e Stati Uniti, dove si trasferisce per alcuni mesi vivendo tra New York e San Francisco. Parallelamente ai viaggi inizia a scrivere e a raccogliere le idee che costituiranno il primo nucleo del nuovo lavoro: a settembre 2013 inizia a lavorare su un disco assieme a Federico Dragogna dei Ministri, che uscirà il 4 marzo 2014 con il titolo "Costellazioni". Ad anticiparlo il brano "I destini generali". Il disco debutta al secondo posto della classifica FIMI, primo tra gli italiani. Nel 2015 firma con Lorenzo Jovanotti il tormentone "L’estate addosso” che diventa il brano più trasmesso dalle radio nel periodo estivo dello stesso anno. L'anno successivo Brondi prosegue anhe con la carriera di scrittore, pubblicando con la neonata casa editrice La Nave di Teseo il libro "Anime galleggianti, dalla pianura al mare passando per i campi", scritto con Massimo Zamboni. Il nuovo album de Le luci della centrale elettrica, "Terra", è del 2017: l’album è stato scelto tra i migliori dischi dell’anno nel referendum del periodico del Sole24Ore “IL” mentre la canzone "Chakra" è stata votata dal sito rockit.it la seconda canzone italiana più bella del 2017. Il 17 settembre 2018 viene annunciato un singolo in uscita tre giorni dopo: si tratta di "Mistica" che accompagnerà la pubblicazione di un doppio disco, la raccolta "2008/2018, tra la Via Emilia e la Via Lattea". Lo stesso Brondi dichiara che quest’album sarà l’ultimo lavoro che porterà il nome del progetto, che vedrà la sua fine in seguito ad un tour nei teatri in tutta Italia. Lo stesso titolo della raccolta viene dato anche alla pubblicazione che esce per La Nave di Teseo a novembre, e che contiene i contributi di Lorenzo Jovanotti, Francesco De Gregori, Daria Bignardi e tanti altri. Il cantautore torna ad esibirsi dal vivo nell’estate del 2020 con lo spettacolo "Talismani per tempi incerti", in cui mescola canzoni, poesie, letture e riflessioni e che poi diventa un album dal vivo pubblicato a dicembre. A maggio 2021, invece, Brondi ha pubblicato il nuovo album, "Paesaggio dopo la battaglia".