Durante il suo debutto a fianco di Nicola Savino nella conduzione della trasmissione Le Iene, La comica Michela Giraud ha scelto di dedicare il classico monologo di presentazione a un elogio dell'imperfezione. O, per rendere fede al suo linguaggio da romana verace, a un'esaltazione del "fare schifo" come diritto, come atto rivoluzionario. "Ma quanto sono amata?", ha esordito Michela riferendosi ai suoi haters. “Specie sui social mi scrivono delle cose bellissime: sei grassa, sei volgare, sei grassa e volgare, fai comicità per casalinghe. Tra l'altro non sapevo che questo fosse un difetto", ironizza. "Il mio ragazzo mi dice: Non dargli peso, questa gente non si merita il tuo tempo. E ha ragione. Ma io ci sto male. Non vorrei leggere quelle cose, ma non resisto. Rosico”. Le sensibilità, infatti - come premette la stand up comedian che si è fatta conoscere al grande pubblico durante la sua partecipazione al programma Lol - sono differenti e lei per disinnescare gli effetti dell'odio online ha elaborato una strategia: "Quando mi hanno scritto 'fai schifo', ho pensato: anche se fosse? E a quel commento ho messo un bel like. Una delle cose più liberatorie che mi siano mai capitate nella vita. Mi sono detta: ma lo sai che c’è? È vero: io faccio proprio schifo. Ragazzi ma quanto è bello fare schifo? Ma che libertà incredibile è? In un’epoca in cui tutti vogliamo essere migliori e tutti siamo prigionieri dello sguardo degli altri, darci la possibilità di fare schifo è un atto rivoluzionario". Con ironia, le parole di Michela arrivano al cuore di un problema sempre più diffuso sui social: l'odio, tentando non solo di esorcizzarlo, ma di andare oltre proponendo un antidoto contro gli insulti che, per loro natura, non sono mai costruttivi: "Fare schifo, signori, è un diritto ed è un diritto che rivendico con orgoglio, esultando. E quindi da oggi ringrazio tutti i miei haters e tutte le loro splendide verità e a loro, quando mi dicono che faccio schifo, che sono grassa, che sono finta grassa, che non faccio ridere, che sono volgare, che la caduta dell’impero romano è colpa mia…rispondo: Sì, avete ragione: faccio schifo. Ma - conclude - ho anche dei difetti".