L’Oliveto delle monache: donne e giovani uniti per salvare un patrimonio unico

Il film di Luciangela Gatto, ispirato all'omonimo romanzo, racconta la lotta per salvare un convento di clausura che dovrebbe essere trasformato in un resort di lusso

di DOMENICO GUARINO -
14 dicembre 2023
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Un gruppo di amici impegnato a difendere un pezzetto del bellissimo paesaggio siciliano dall’ennesima speculazione edilizia che vorrebbe trasformare l'oliveto di pertinenza di un convento di clausura in un resort per supericchi ed oligarchi. Una storia di impegno, di passione, di attaccamento ai propri luoghi e alla propria terra, di sentimenti. Ma anche molto di più: un’opera che coinvolge istituzioni scolastiche superiori e scuole di alta formazione musicale con un progetto ambizioso, giocato sull’asse Firenze-Milazzo.

L'oliveto delle monache

Stiamo parlando del film "L’Oliveto delle monache", di Luciangela Gatto, presentato in prima nazionale a Roma nei giorni scorsi, al Cinema Farnese in Campo de’ fiori, con la prima nazionale della proiezione. Il film è tratto dal romanzo omonimo di Nunzio Primavera ed è ambientato in luoghi meravigliosi della costa e dell’entroterra di Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto e Messina, territorio del mito delle Sirene.
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La proiezione del film di Luciangela Gatto

Un progetto di ampio respiro finanziato dal Ministero dell’Istruzione e dal MiC, in cui la regista ha lavorato intensamente con una scuola di Milazzo, l’Itet "Leonardo da Vinci" mettendo insieme un cast di giovani e di professionisti. Per le musiche, invece, Gatto si è si è avvalsa della collaborazione degli studenti del Conservatorio Cherubini di Firenze che hanno realizzato la colonna sonora: Gianmarco Contini ed Irene Fortunato (ed in piccola parte anche Lorenzo Milani) coordinati dal professor Giovanni Del Vecchio. A supervisionare il tutto Dario Marianelli, uno dei compositori italiani (viventi) ad aver vinto un Oscar per la colonna sonora nel 2008 con il film "Espiazione", di Joe Wright. Con la stessa regista nel 2021 altri quattro del Cherubini studenti (fra loro anche Gianmarco Contini) avevano realizzato la colonna sonora per il lungometraggio “Rumon“, proiettato nella sala Buonumore nell’Ottobre 2022. "I ragazzi che hanno composto la colonna sonora sono stati selezionati attraverso la mastreclass 'musiche per film' tenuta dal maestro Marianelli, ovviamente poi è la regista che ha scelto le musiche” ci racconta il professor Del Vecchio.

La trama

I protagonisti della proiezione sono alcuni studenti che si apprestano a fare l'esame di maturità e ad entrare nel mondo del lavoro: proprio per questo dovranno prendere decisioni importanti. C'è Tindara La Torre, detta Susy, che frequenta un Collegio delle Orsoline a Roma e torna a casa in Sicilia, nella villa alla periferia di Messina, per studiare in vista dell’esame di Stato. Qui la raggiunge la sua amica del cuore, Francesca.
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Il pubblico durante la proiezione del film a Campo de' Fiori

Ci sono poi i cugini Multari, Ciccio e Carmelo, anche loro maturandi, con i quali le due ragazze si troveranno a interagire quotidianamente, tanto che i quattro si ritroveranno invischiati nella contesa per un grande oliveto del monastero della Madonnella del Monte. Qui la madre superiora Arcangela da ormai molto tempo si trova a far fronte alle richieste pretenziose di un imprenditore locale, don Pasqualino La Torre, che vorrebbe trasformare il complesso in un grande resort di lusso per ospiti stranieri. Il mantenimento del monastero, per di più, dipende dalla vendita dell'olio, che viene inviato anche al Papa in Vaticano, e dai proventi dei lavoretti fatti dalle suore stesse.

Una storia al femminile

Con l'arrivo della nuova Superiora, Angela Maria, che proviene dal mondo esterno a quello della religione, e ha deciso di prendere i voti dopo una vita di prestigio, gli eventi legati a questa contesa prenderanno un nuovo corso, determinando anche una diversa consapevolezza in Tindara. Il film è anche una storia ‘al femminile’ e raccolta come le donne siano sempre “le prime a cogliere i cambiamenti e a fare scelte determinanti anche se dolorose per avviare un nuovo corso, in nome del bene per ognuno di noi e della ‘restanza’, intesa come quel forte legame con la propria terra che ci accompagna, ovunque si vada”.
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Il prodotto è stato realizzato con gli studenti dell'Istituto Leonardo da Vinci di Milazzo, mentre alle musiche ha contribuito il Conservatorio Cherubini di Firenze

Infatti sarà proprio in virtù delle scelte coraggiose ed innovative delle donne che l’oliveto resterà nella proprietà del monastero e diventerà una risorsa per l’intera comunità e per il territorio. Inoltre tutta la comunità scolastica del Leonardo Da Vinci è stata coinvolta nella realizzazione del progetto, che ha infatti accompagnato l’attività didattica dell’intero anno scolastico 2022/2023, diventando un esempio di scuola-laboratorio permanente. E la scelta di partire dall’adattamento di un romanzo già edito e ambientato nei luoghi del territorio in cui ha sede l’istituto scolastico ha permesso il confronto tra il punto di vista dello scrittore Nunzio Primavera e quello percepito dai suoi abitanti, studenti e docenti, mettendo in evidenza l’importanza di un punto di vista e di un tema alla base di ogni sguardo.