La vittoria di Nemo all’Eurovision? Per Vannacci “un mondo nauseante”

Il commento social e per nulla musicale del generale è stato: “Il cantante svizzero autoincoronato "non-binario", che sventola una "non-bandiera"e solo per questo viene premiato con la vittoria è la plastica dimostrazione della volontà ormai dominante di sradicare cultura, radici, tradizioni”.

di TERESA SCARCELLA
13 maggio 2024

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È stato l’artista non binario Nemo, per la Svizzera, ad aver vinto l’Eurovision Song Contest 2024 con il brano ‘The Code’. Dopo Lys Assia e Celine Dion, Nemo riporta così il microfono di cristallo nello stato federale per la terza volta.

Un’edizione che, nonostante i propositi di mantenere la politica fuori da un contest musicale, è stata inevitabilmente influenzata dalle guerre in atto. Emblematiche le manifestazioni pro Palestina, così come i fischi per la cantante israeliana Golan che, tra l’altro, aveva inizialmente presentato una canzone contenente riferimenti agli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso, poi eliminati per non perdere l’occasione di partecipare. 

Ennesima dimostrazione del fatto che tutto è politica e che da un palco importante come l’Eurovision, o come può essere (ed è stato quest’anno) quello di Sanremo, si possono lanciare messaggi politici, più o meno espliciti. Per alcuni esponenti del mondo culturale, nel senso più ampio del termine, non solo si può ma addirittura si deve prendere posizione. Ed è quello che in molti hanno ribadito dal Salone del libro di Torino nei giorni scorsi. 

Esprimere una posizione, raccontare una realtà esistente anche se qualcuno non vuole vederla, è quello che ha fatto Nemo, portando sul palco di Malmö la bandiera non binaria (giallo, bianco, viola e nero) a corredo di un testo nel quale analizza e condivide le difficoltà iniziali avute nell’accettare la sua identità sessuale. Come fece, nel 2014, l’austriaca Conchita Wurst. La drag queen vinse quell’edizione, in barba all’omofobia più o meno latente. Politica è stata anche l’edizione 2022, caratterizzata dalla vittoria del gruppo ucraino, Kalush, e prima dalla squalifica della Russia, nell’anno dell’invasione. 

SWITZERLAND EUROVISION NEMO
SWITZERLAND EUROVISION NEMO

Vittoria “nauseante” per Vannacci

Che la musica rispecchi l’attualità, stimoli il sentiment e si inserisca nei dibattiti in corso, non è una novità. E’ sempre accaduto. Ed è chiaro che in alcuni casi avvenga anche in maniera “ruffiana”, d’altronde accade nella politica stessa, da parte di esponenti e partiti.

Eppure per il generale Roberto Vannacci, la vittoria di Nemo sarebbe possibile solo in un mondo al contrario come quello, secondo lui, in cui viviamo. Un mondo – cito – “sempre più nauseante”, nel quale “La dittatura del pensiero unico e delle minoranze colpisce ancora all’Eurovision” dove un cantante “sventola una non-bandiera e solo per questo viene premiato”. 

Che Nemo abbia vinto “solo” per il suo essere non-binario, però, lo dice Vannacci. Che probabilmente, immaginiamo, non avrà neppure visto l'Eurovision, né ascoltato la canzone vincitrice, quindi la capacità canora del giovane svizzero.

O comunque non è ciò che commenta, esprimendo un’opinione da nessuno richiesta, con un post sui social che non aggiunge nulla alla politica, semmai toglie, andando (come la politica ormai fa) a stimolare la pancia degli elettori e suscitando quelle tipiche discussioni da bar, dal livello discutibile.